Questo Macbeth è un'erudita curiosità

Questo Macbeth è un'erudita curiosità A Genova l'opera di Verdi nella sua prima versione, direttore Neuhold, con la Stapp e Sardinero Questo Macbeth è un'erudita curiosità DAL NOSTRO INVIATO : GENOVA — De, buon fiorentino, Luciano Alberti, riuovo direttore artistico dell'Opera di Genova, ha Inaugurato la stagione lirica col Macbeth di Verdi nella versione originarla, quella di Firenze nel 1847, versione che Verdi poi rimaneggiò e arricchì ampiamente per Parigi nel 1865. ; Questo recupero è un'operazione che si giustifica sul plano culturale, tant'e vero che venne proposto alcuni anni or sono In America, in occasione del Congresso promosso. dall'Istituto americano di Studi verdiani In una Stagione lirica normale la curiosità erudita va un poco a danno del pubblico, 11 quale si vede offrire un prodotto meno valido. . Intendiamoci, è sempre 11 lacbeth di Verdi, fondato sul due pilastri fondamentali del àuetto del coniugi delittuosi dopo che hanno fatto fuori 11 re Duncano, ospite nel loro castello, e la straordinaria scena del sonnambulismo. Il pruno del quattro atti resta Intatto nella sua pienezza d'ispirazione: quanto di meglio Verdi avesse scritto fino allora. E si può anche ammettere che magati la versione fiorentina, con le sue zone morie specialmente del terz'atto, (juasi Interamente rifatto, fa rnegllo risaltare la straordinaria audacia di concezione drammatica e musicale che fece del Macbeth fiorentino un'opera di avanguardia, j/erdi ne era perfettamente consapevole r «Ho sempre amato e desiderato il progresso-, scriveva all'editore Ricordi. .Anchio voglio la mugica dell'avvenire: ; Le perdite secche sono principalmente la vigorosa e drammatica aria «La luce langue» di Lady Macbeth, sostituita nel second'atto a un'aria di convenzionale virtuosismo; la furiosa stretta a due voci «Ora di morte e di vendetta» a chiusa del terzo atto, in luogo della melensa aria di Macbeth «Vada In fiamme», alcuni indovinati ritocchi nella seconda e terza parte del pur grande'duetto del second'atto; e soprattutto l'esaltante conclusione dell'o- pera, dove invece della convenzionale morte In scena del protagonista con un'aria di pentimento, Verdi introdusse un'elettrlzzante fuga strumentale per la battagliai ed allargò la partecipazione corale, che ribaltò interamente 1 plani drammaturgici spazzando via Macbeth e signora nei canti, giustamente Impietosi, del popolo liberato. L'opera presenta temibili difficoltà di messa in scena connesse col genere Fantastico delle apparizioni soprannaturali. La regia di Lorenzo Mariani le ha affrontate con coraggio e risolte con alterna fortuna. Ottima la scena iniziale con l'arrivo di Macbeth e Banco che attraversano la scena Incappando nelle Streghe appostate ai margini della strada. Buona la fuga del figlioletto di Banco assassinato. Bucna, nonostante sia inedita e non prevista, la autoimpiccagione di Lady Macbeth dopo la scena del sonnambulismo, per mezzo di una lunga corda, 11 per 11 Inesplicabile, che cala giù dal soffitto al principio della scena. I grandi scogli d'ogni messa in scena di Macbeth sono le apparizioni: quella dell'om- * bra di Banco durante il banchetto e quelle degli otto re nel terzo atto. La prima 11 regista l'ha risolta nel modo più semplice, cioè richiamando 11 personaggio stesso, come voleva esplicitamente Verdi. Ma altrettanto esplicitamente Verdi voleva che sbucasse da una botola e basta: qui Invece arriva in scena a piedi, avvolto in un accappatoio bianco e passeggia In carne ed ossa In mezzo alla sala attraversandola In tutta la sua larghezza. 81 esige cosi un forte atto di fede da parte degli spettatori, per credere che nessuno in scena s'accorga di lui all'infuori dell'allucinato Macbeth. Le apparizioni degli otto re defunti, da che mondo è mondo, sono sempre state una sfilata, dove ogni fantasma subentra In scena quan¬ do il precedente è uscito. Verdi non amava la processione orizzontale e gli sarebbe piaciuto che ogni immagine venisse su dal sottosuolo e poi vi rientrasse per mezzo d'una ruota girevole. In ogni caso era pacifico che le apparizioni si succedessero l'una all'altra. Qui Invece si fermano in scena a far gruppo, molto ingombranti anche perché con un piccolo trucco vengono ti- rate a statura gigantesca. Infine, le «Ideazioni mimiche» di certe streghe In calzamaglia che continuano a strisciare sulla scena In pose sinuose possono anche costituire una piacevole presenza, ma non intonano col clima del dramma. Le scene di Pietro Cascella delimitano generalmente del buoni spazi all'azione, anche se 11 occupano talvolta con sculture ed elementi mobili non necessari. L'esecuzione musicale, diretta con gusto e proprietà da Ounther Neuhold, questo viennese che nella Parma verdiana ha trovato una seconda patria, si vale d'una compagnia In complesso soddisfacente. Macbeth 6 Vicente Sardinero, baritono dignitoso, con una voce di colore chiaro che lo distingue opportunamente, nella prima scena, dal basso dell'Intramontabile Washington nella parte di Banco. Vera protagonista dell'opera 6 Lady Macbeth, affidata al soprano Olivia Stapp, che è sempre stata una specialista In parti di «cattive», anche grazie a una certa asprezza che un tempo la sua voce presentava. Ora Invece la voce si è «limpidità, tanto che riesce fin troppo bella e sfogata per quel canto cupo, sordo che Verdi esigeva dal personaggio, ma l'intelligenza musicale e scenica le permette di scolpirlo a dovere. I tenori Bottlon e Jesus Pinto impersonano nell'ultimo atto gli aspetti «positivi» dell'opera nel personaggi di Malcolm e Macduff ; uno ha avuto un attimo di difficoltà In un acuto, sottolineato dal pubblico, ma in complesso non hanno demeritato, e pure Ettore Fibrilli e Adriana Bono hanno reso convenientemente quel' le due minime, ma cosi ben incise flgurette laterali che sono 11 medico e l'ancella di Lady Macbeth, sbigottiti testimoni del suo sonnambulismo. Il coro, istruito da Dante Ohersi, o l'orchestra hanno certamente bisogno di lavorare ancora molto. Un bel successo ha premiato tutti gli esecutori e realizzatori dello spettacolo. Massimo Mila Sono temibili le difficoltà di messa in scena. La regia di Mariani le ha affrontate con coraggio e risolte con alterna fortuna. L'esecuzione musicale si vale di una compagnia in complesso soddisfacente Olivia Stapp (Lady Macbeth) e Vicente Sardinero (Macbeth) in una scena dell'opera a Genova

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