La Spagna ha accettato Israele ma resta amica dei Paesi arabi di Giorgio Romano

La Spagna ha accettato Israèle ma resta amica dei Paesi arabi L'accordo dell'Aia stabilisce, per la pririfa volta, relazioni diplomatiche La Spagna ha accettato Israèle ma resta amica dei Paesi arabi MADRID — Ieri, per la prima volta Spagna e Israele hanno stabilito relazioni diplomatiche con una cerimonia caratterizzata dalla esplicita denuncia da parte spagnola dell'occupazione Israeliana e della annessione del territori arabi. Il governo spagnolo ha detto di «voler sottolineare che manterrà la sua tradizionale politica di amicizia e solidarietà verso 11 mondo arabo, strettamente legato alla Spagna da vincoli di storia». A sua volta 11 governo israeliano ha sottolineato l'iniziativa di pace annunciata da Peres nell'ottobre scorso quando auspicò una conferenza Internazionale sul Medio Oriente con la partecipazione di una delegazione mista giordano-palestinese. Il portavoce dell'Olp ha dichiarato che «è stata una decisone equilibrata anche se riteniamo che questo non sia Il momento più opportuno. L'Olp non chiederà al Paesi arabi sanzioni contro la Spagna. NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — L'annuncio è stato dato contemporaneamente Ieri mattina a Gerusalemme e a Madrid: domani il primo ministro Peres (che parte per un viaggio di nove giorni in Olanda, nella Germania Federale e in Inghilterra) Incontrerà all'Ala 11 premier spagnolo Fellpe Gonzales, amico di Israele e personalmente di Peres, che ha spesso incontrato nelle riunioni dell'Internazionale Socialista, e la cui nomina a capo del governo nel 1982 ha segnato l'inizio della ripresa di trattative per lo stabilimento di relazioni diplomatiche complete. L'entrata della Spagna nella Cee è stato un altro degli elementi che ha contribuito, nonostante la vivissima opposizione del Paesi arabi (con cui Madrid ha stretti rapporti) alla decisione di stabilire piene relazioni tra 1 due Paesi. Anche perché altrimenti la Spagna sarebbe stato l'unico dei Paesi della Comunità europea a non avere rapporti con Israele, sebbene quelli della Orecla non si possano dire completi perché tra i due Paesi c'è solo un rappresentante diplomatico senza titolo di ambasciatore o ministro. Il consolato spagnolo a Gerusalemme Est continuerà a sussistere — dopo lo scambio degli ambasciatori — con le stesse funzioni e gli stessi compiti che ha attualmente. L'avvenimento è salutato con speciale compiacimento in Israele per 1 legami storici e culturali tra 1 due Paesi: fino al 1492 un'importante colonia ebraica ha prosperato in Spagna, lasciando tracce di grande importanza' nella filosofia e nell'arte. Ancor oggi vivono In Israele centinaia di migliaia di sefardim, originari della Spagna che parlano 11 ladino, l'antico castellano che 1 loro avi parlavano quando furono cacciati da Isabella di Castlglla e da Ferdinando 11 Cattolico. Per lo Stato di Israele la decisione attuale rappresenta anche una specie di nemesi storica perché nei primi anni dell'indipendenza le avances del generale Franco per stabilire rapporti diplomatici erano state respinte da Gerusalemme per 11 suo passato fascista e successivamente gli approcci di Gerusalemme non avevano trovato accoglienza a Madrid. Giorgio Romano

Persone citate: Cattolico, Fellpe Gonzales, Peres