Alla Scala la vera opera di Berio di Massimo Mila

Alla Scala la vera opera di Berio «Un re in ascolto» in prima con grande successo, direttore Lorin Maazel Alla Scala la vera opera di Berio Altìssimo livello, grande in particolare l'ultima parte - 11 compositore definisce però il lavoro suo e di Calvino un'«a/ione musicale» - La morte di Prospero in scena richiama drammaticamente quella dello scrittore -1/allestimento è di Salisburgo DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Sull'opera Un re In ascolto di Berlo e Calvi-, no si era qui riferito dopo la! rappresentazione a SaUsbur-, go nel luglio '84, ora messa in scena alla Scala con grande successo. Su quest'opera c'è tra 11 compositore e me una ribadita divergenza di definì-' zlone. Lui nega che sia un'opera e vuole chiamarla «azione musicale». Io dico che in-, vece questa volta gli è riuscito di scrivere una vera opera, ossia uno spettacolo di teatro musicale organico e continuo, non un assemblane di bel pezzi musicali cuciti addosso a un testo, bensì una! forma lunga, calcolata dal principio alla fine in un ben previsto equilibrio di successioni. ' Certo, qualcuno potrebbe obiettare che per essere una vera opera dovrebb'essercl una rete di relazioni tra il personaggio principale, questo Prospero di shakespeariana ascendenza, e i numerosi personaggi che gli ruotano Intorno sul palcoscenico del suo teatro — il suo regno — durante le confuse prove d'una rappresentazione musicale della Tempesta. E' vero, rapporti umani tra Prospero e gli altri personaggi non ce ne Bono, nemmeno con la moglie che viene a fargli una scenataccla In punto di morte. Berio lo afferma con lucidità in un divertente Dialogo tra te e me: «Non c'è un Intreccio né una trama di eventi e di affetti». Prospero è 11 centro di una circonferenza che non ha raggi. Ma proprio questo ci aiuta a capire 11 significato dell'opera che, come dice ancora Berio, è «la rappresenta/rione di un addio». O meglio, dell'addio definitivo. E' la storia di un uomo In quello che sarà l'ultimo giorno della sua vita. Un giorno come tutti gli altri, apparentemente, nella sua officina teatrale, In mezzo al soliti collaboratori, sulle tavole del solito palcoscenico, fra quegli arredi scenici che si staccano e strappano lugubrmente. Lui non lo sa, ma è come se In qualche modo lo presentisse, che questo è 11 suo ultimo giorno. (E come se non bastasse, ad aggiungere patos e commozione alla storia, ora salta fuori che la morte di Prospero In scena sarà su per giù quella di Calvino). Per tutto questo complesso di elementi l'opera, che è tutta di elevato livello musicale, anche nel primo atto e in quella parte del secondo che rispecchiano la vita pittoresca del palcoscenico, salpa verso una grandezza eccezionale nell'ultima parte, a cominciare da quella aria del personaggio chiamato La Protagonista, aria che è la più bella e la piti ricca vocalmente delle quattro (e tre Audizioni) che la precedono nel corso dell'opera. DI qui in avanti, col Concertato IV (-Addio amici, addio figli, addio polvere'), avviluppato nella solenne espressione corale, si leva ad un livello augusto di contemplazione, o piuttosto attesa della morte, livello mantenuto senza cedimenti nell'ultima «Aria di Prospero» ormai rimasto solo sul palcoscenico, livello che lo fa considerare come una pagina da antologia del valori che la musica contemporanea consegnerà all'avvenire. - • Lo spettacolo della Scala è sostanzialmente quello di Salisburgo, con la mossa regia di Goetz Friedrich, abile a muovere le piroette e la confusione che animano 11 retroscena d'una prova teatrale. Le scene di Ounther Schnelder-Slemssen replicano quelle di Salisburgo col numerosi effetti speciali che ravvivano la prima parte dell'opera e quasi forniscono un continuo contrappunto visivo alla musica. Come a Salisburgo l'esecuzione musicale e stata governata da Lorin'Maazel con quel suo dono ammirevole di penetrazione nel labirinti armonici della musica moderna che ne fa un benemerito. La sua fama sponsorizza la musica d'oggi, Vedendo che un direttore di tale statura vi si applica con tanto Impegno, 11 pubblico e costretto a riflettere. Ora però slamo a un punto In cui sarebbe bene che questa sponsorizzazione del grandi interpreti cominciasse a venire anche dal palcoscenico. Il basso-baritono Victor Braun, che sostiene alla Scala 11 ruolo del protagonista (a Salisburgo c'era 11 grande Theo Adam) è ammirevole per l'esattezza della modulazione e per l'Intelligenza interpretativa, e tuttavia non si può fare a meno di pensare che cosa sarebbe quest'opera se la parte principale la cantasse Renato Bruson. (E quella del Regista, qui come a Salisburgo sostenuta da Heinz Zednlk, la cantasse Pavarottl). Degli Interpreti sallsburghesl non c'è che 11 mezzosoprano Rohanglz Yachmi e 1 due pianisti (In scena) Stephen Lano e Stephen Harrap (che canta pure). Mariana Nicolescu, Valeri Popova, Rebecca Llttlg, Renato Cazzanlga, Gastone Sarti, Nicola Plglluccl, Laura Zannlnl, Nella Verri, sono 1 principali elementi nuovi che rimpiazzano quelli di Salisburgo, senza farli minimamente rimpiangere. Sergio Tedesco sostiene la parte parlata di Venerdì, il mimo (cfoe l'Ariele della Tempesta) è Sergio Lucini, i clowns sono 1 New Houdinys, gli acrobati Marco Blzzozero e Isabelle Tanguy. II coro è quello scaligero diretto da Giulio Bettola, ma al grandi concertati partecipano pure alcuni solisti del Coro di Vienna, diretti da Erwln Oertner. Il successo è stato bellissimo, con applausi prolungati e Intensi, sia agli esecutori sia all'autore. Massimo Mila 5M/ snprimsvdtaqris Il basso-baritono Victor Brami è Prospero nell'opera: ammirevole iiHclligen/.a interpretativa

Luoghi citati: Milano, Salisburgo, Vienna