«Romanzo con la cocaina» è di Nabokov? di Lia Wainstein

«Romanzo con la cocaina» è di Nabokov? UN MISTERO LETTERARIO SFOCIA IN UNA FURIOSA POLEMICA «Romanzo con la cocaina» è di Nabokov? E' quasi un peccato che 11 Romanzo con la cocaina di Ageev sia già stato pubblicato l'anno scorso, e ben due volte — dalle case editrici E/O» e Mondadori — perché la polemica scoppiata In seguito a livello internazionale sulla misteriosa personalità dell'autore avrebbe certo contribuito alla diffusione del libro. Nelle edizioni italiane, le traduttrici avvertivano che di M. Ageev si sapeva ben poco. All'inizio degli Anni Trenta, 11 manoscritto russo, con il titolo Novella con la cocaina, pervenne a Parigi alla redazione della rivista Cisla (Numeri, 1934) e la prima parte fu pubblicata nel numero 10, l'ultimo. Quindi, il romanzo usci in volume, con 11 titolo attuale, presso l'Izdatelstvo Kolleglja Parizskogo Objedinenlja Pisatelej (Casa editrice Collegio dell'unione parigina degli scrittori, 1936 o 1938). La rivista parigina Vstreci (Incontri, n. 4, 1934) pubblico l'unico racconto di Ageev che si conosca, Parsivi/) narod, (Un popolo schifoso) e 11 testo riapparve sulle pagine del settimanale parigino Russkaja mysl (Il pensiero russo, n. 3502,1984). Un'emigrante russa, Lydia Schweltzer, aveva tradotto intanto il romanzo di Ageev in francese per l'editore Pierre Belfond (1983). Seguirono tosto un'edizione americana (Dutton, New York) e le edizioni italiane. Scritto con abilità e spregiudicato, il romanzo, che affronta temi tabù nella letteratura russa — le malattie veneree e la droga — ottenne ampi consensi. La persona¬ lità di Ageev, tuttavia, rimase avvolta nel piti fitto mistero fino allo scorso maggio, quando su La Nazione usci un articolo di Paola Vlgnlni Campani, in cui si apprende, grazie a informazioni fornite dal gran rabbino di Costantinopoli a Lydia Schweltzer, che M. Ageev era lo pseudonimo di Marco Lévy, figlio di Avraam «deceduto all'ospedale ebraico di Balat il 18 febbraio 1936 e seppellito nel cimitero ebreo di Haskoy, a Istanbul». Da questa città, infatti, pare fosse giunto a Parigi il dattiloscritto. Ma l'autrice dell'articolo non ha potuto sapere nulla di nuovo a Istanbul: all'ospedale di Balat nessuno ha parlato e 11 cimitero di Haskoy non esiste più. A questo tentativo segue un articolo dell'autorevole Nikita Struve, direttore della rivista del movimento cristiano russo Vestnik (Contributo alla soluzione di un mistero letterario - Il Romanzo con cocaina di M. Ageev, Le Messager n. 144, pp. 185-179, Paris). Vari critici avevano paragonato Ageev a B. Janovskij, autore di romanzi naturalisti, a De Quincey, autore di Confessione di un mangiatore d'oppio, a J. D. Salinger, a Proust. Esclusi 1 grandi scrittori russi emigrati, e scartata come inattendibile l'Ipotesi tMarco Lévy», Struve fa una rivelazione sensazionale: «Di tutti gli scrittori emigrati, il solo Nabokov raggiunse una' simile maestria, e va- tenuto presente che la struttura del Romanzo con cocaina ricorda una serie di romanzi di Nabo- kov degli Anni Trenta e di un'epoca più recente. Non c'è forse qui una delle tante mistificazioni letterarie, caratteristiche per Nabokov?». Struve prosegue ponendo in rilievo come in molti romanzi di Nabokov l'asse sia costituita dalla frattura, dallo svuotamento, dalla follia del protagonista, che si estrania dalla realtà per affondare nel sogno, nella malattia e perire dissolvendosi nel non essere. Come 11 Vadlm Maslennlkov di Ageev, 11 protagonista di Nabokov vive fuori dalle regole morali e religiose in un mondo senz'anima. VI sono poi delle coincidenze significative. Nabokov ha un modo di scrivere «scaccWstico»: personaggi e situazioni slmili vengono spostati e variamente combinati, e anche la prima parte di Romanzo con cocaina finisce con un bel paragone tra scacchi e rapporti umani. Come Nabokov, Ageev condanna l'antisemitismo. Un suo personaggio, il ginnasiale russo Burkevlc, dichiara: «L'antisemitismo non fa per niente paura, è solo ripugnante, squallido e sciocco. Ripugnante, perché è diretto contro il sangue e non contro una personalità, squallido perché è invidioso mentre vuole mostrarsi sprezzante, sciocco perché rinsalda quel che si proponeva di distruggere». Nabokovlano è anche, secondo Struve, 11 racconto Un popolo schifoso. Qui, l'uso dello pseudonimo è dovuto al fatto che Nabokov abitava allora a Berlino e che l'apologia dell'ebraismo avrebbe potuto causargli seri guai. Dalle lettere mandate al Times Llterary Supplement, si apprende però che gli argomenti dell'autorevole Struve sono stati contestati. La sorella di Nabokov, Hélène 61korski, nega categoricamente qualunque rapporto tra 11 fratello e Ageev, la storica Natalya Rublnsteln (Londra) definisce 11 talento di Ageev completamente diverso da quello di Nabokov. Dmltrtj savlcklj, infine, sostiene nella Russkafa mysl (8 novembre) che In questo caso si tratta solo della coincidenza di tratti caratteristici per quell'epoca e non dell'identità di Ageev con Nabokov. Quest'ultimo, inoltre, rimane sempre fedele al suol temi ricorrenti — U tennis, la boxe, le farfalle, il chiaroscuro, le biciclette, le nuvole — e non li lascia mal scomparire definitivamente. E quindi, conclude Savlcklj, se la rivelazione di Struve fosse fondata, ci si potrebbe aspettare che 11 tema della cocaina rispunti, per esemplo in Lolita. i\ che pero non avviene, e In mancanza di questa prova Interna li mistero di Ageev aspetta ancora una soluzione. Lia Wainstein ■ Vladimir Nabokov in una caricatura di David l<cvlnc (Copyright N.Y. Re vie w of BookS. Opera M u nei I e pe r 1 ' I Lui I a . I « 6t ani j ,a. )

Luoghi citati: B. Janovskij, Berlino, Costantinopoli, Istanbul, Londra, New York, Parigi