Ottomila italiani in Libia di Mimmo Candito

Ottomila italiani in Libia Ottomila italiani in Libia Gheddafi non considera risolto il problema dei «danni di guerra» che reclama da Roma - Nei giorni più tesi della crisi, quando si profilava un intervento militare Usa, gli europei temevano di finire ostaggi del regime di Tripoli - La nostra comunità è la più numerosa, ma ci sono anche mille americani, 1400 tedeschi, 800 belgi DAL N08TRO INVIATO TRIPOLI — La portaerei americana Sara toga, scortata da altre cinque navi da guerra, sta navigando lungo il Canale di Suez, ma è ancora lontana da qui, ben al di la dell'orizzonte che si perde In un mare agitato dalla burrasca. La crisi per ora è sospesa. In citta non si fanno più marce antiamericane, e le troupes televisive affollano l'atrio dell'albergo nella noia disperata del niente da fare. Slamo tornati all'Incertezza di prima, un regime che sopravvive ogni giorno però senza timori evidenti per il suo futuro. Certo, quello che scorre sotto non si vede, ma non pare che la riunione della Cee 1127 o la scadenza dell'ultimatum di Reagan il 31 possano avere contraccolpi Immediati. Comunque il fervore rivoluzionarlo viene tenuto acceso al comando dalle assemblee del Comitati Popolari che ogni pomeriggio, in questi giorni, ammassano fino a sera nelle sale pubbliche tutti gli abitanti di questa citta, tutti indistintamente, uomini donne e bambini. Dalle due in poi Tripoli diventa un posto di morte, le strade si fanno silenziose, vuote, dominio del gatti. . Sulla scalinata della vecchia cattedrale, che ora è diventata una moschea, Omar spazza nel silenzio l'acqua e la cacca del colombi. Omar ha uno zucchetto bianco In testa e settant'annl portati bene. Chissà se parla ancora Italiano. -Come no, ma poco poco». Omar dice che Italiani ormai non ce ne sono più tanti, e lui ha perso la confidenza con la lingua. Spazza e parla, sdentato, fermandosi solo quando deve cercare una parola che la memoria non gli vuole restituire. Dà 11 tu, e spesso usa 11 verbo all'Infinito. Tutti 1 vecchi, naturalmente, parlano Italiano. Omar è uno di quelli che non ha sospetti. Ci sono altri Invece che preferiscono non farsi sentire troppo in giro a parlare straniero. L'Italia, amore di ricordi antichi, è però anche la potenza coloniale della prima meta del secolo, la nemica In questo della Rivoluzione verde e della ritrovata dignità nazionale. A ottobre, a ogni anniversario dell'ultima cacciata degli Italiani per ordine del Colonnello, l'ambasciata viene circondata dal solito corteo di protesta e di orgoglio. OH slogans vanno avanti per un'oretta, poi tutti sclamano sul lungomare e arrivederci all'anno prossimo. Quando la Coral Sea, un palo di settimane fa, salpò dal porto di Napoli e venne a Incrociare di fronte alle coste della Trlpolltanla, qui c'erano quasi 6000 italiani, 1 2000 che mancavano erano a casa per le feste di Natale, e tra quelli rimasti qui naturalmente non è che ci fosse gente tranquilla. Le minacce di Reagan facevano temere un attacco aereo Immediato. Le reazioni del Colonnello potevano essere di ogni tipo, anche quelle di fare un'enorme retata di ostaggi. Non è la prima volta che Qheddaf 1 per farsi ragione minaccia di trattenere 1 lavoratori stranieri, e gli Italiani — che sono la comunità europea più numerosa — avevano qualche buon motivo di preoccupazione. Nel timore del peggio, e di un peggio Immediato, nei campi-base di quasi tutti gli altri lavoratori europei e americani furono fatti conoscere 1 plani di evacuazione immediata: dove concentrarsi, come comportarsi, a chi far capo. Certo c'è molta differenza tra 1000 (americani), 1400 (tedeschi), 800 (belgi), e 8000 (italiani); e per questo, 1 piani della nostra ambasciata restarono a conoscenza solo dei responsabili del vari campi. Non ne fu fatto cenno con 1 lavoratori, perché si pensò che-fosse preferibile evitare ogni ulteriore elemento di tensione, che per le dimensioni quantitative della nostra comunità avrebbe potuto anche creare il pànico. Oggi ancora c'è qualcuno che ogni tanto chiede se tutto è passato e non ci sia più da preoccuparsi; lo chiedono soprattutto coloro che hanno familiari In Italia e vengono assaliti dalle ansie e dalle preoccupazioni di chi sta dall'altra parte del telefono. La risposta è sempre no, che non c'è proprio niente da preoccuparsi; ed è vero, anche se nessuno sa mal cosa passi iper la testa del Colonnello e quali saranno le conseguenze qui di una crisi Oheddafl dice di avere ancora aperto con noi 11 conto del danni di guerra. Andreottl due anni fa venne a dirgli che si sbagliava, che noi avevamo già pagato 1 miliardo e mezzo di dinari, e che comunque per chiudere definitivamente la discussione l'Italia regalava alla Libia un ospedale completo di servizi e di attrezzature. Se Andreottl credeva realmente di archiviare cosi per sempre l'argomento, si sbagliava di grosso. La settimana scorsa, dopo le sanzioni di Reagan, Oheddafl ha convocato gli ambasciatori europei e ha fatto un discorsetto sulla convenienza che 1 loro Paesi avevano a continuare a fare commerci con la Libia piuttosto che tirarsi Indietro e lasciare, magari, 11 passo proprio agli americani. Poi, perché fosse ben chiaro 11 senso di quanto stava dicendo, ha aggiunto che, naturalmente, c'è ancora qualche piccola pendenza che va regolata: come per esemplo 1 danni di guerra italiani, e che l'Italia ci meditasse su con attenzione. Qui tutto è tranquillo, per ora. Oli Italiani fanno 11 loro lavoro Indisturbati, la gente 11 tratta con amicizia e qualche volta anche con affetto. Sullo sfondo resta però quel dannato problema del debiti di guerra, e resta 11 miliardo di dollari che la Libia ci deve e che tarda sempre a saldare. Mimmo Candito

Persone citate: Reagan