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Stapp, una lady Macbeth in sei do L'interprete dell'opera che inaugura la stagione genovese Stapp, una lady Macbeth in sei do 11 dramma lirico di Verdi proposto nella prima versione del 1847 GENOVA — Nel 1984 ottenne un caloroso successo nelle vesti di Turandot. Quest'anno si esibirà in tutte e due le opere verdiane previste nel cartellone del Comunale di Genova. Olivia Stapp sarà, giovedì prossimo, al Margherita, Lady Macbeth nell'opera che Inaugurerà la stagione lirica sotto la direzione di Gunter Neuhold. • Lady Macbeth — spiega il soprano che vanta nella sua carriera numerosissime interpretazioni di questo ruolo — ricerca il potere attraverso il marito. Con la sua sfrenata ambizione spinge Macbeth in un abisso di crudeltà. In realtà, crede di essere più forte di quello che é. Infatti elei a crollare psicologicamente per prima». L'opera verdiana sarà proposta nella sua prima versione del 1847 e non in quella più nota del 1865: »Il mio personaggio — dice Olivia Stapp — non cambia mollo. Da sottolineare c'è l'aria "Trionfai", vigorosa e complessa con sei dot. Olivia Stapp ha debuttato in Italia nel 1975 cantando a Cagliari Resurrezione di Alfano: • Un'opera che amo particolarmente. Ma sono tanti i lavori cui mi sento legata. Ad esempio "Norma", la trilogia "Bolena", "Stuarda" e "Devereux", "Iris"». Una panoramica di titoli diversi: la cantante, del resto, ama anche l'ecletticità: «Clnquant'anni fa non era strano interpretare di tutto. C'erano interpreti che passavano da un ruolo ad un altro molto differente con estrema naturalezza. Poi è arrivata la specializzazione e oggi ci sono le categorie fisse». Per la Stapp è importante l'approfondimento del personaggio: «Non accetto la definizione di cantante-attrice. E' un nonsenso. Una cantante deve essere anche attrice. Abbiamo la grande eredità della Callas che ci ha mostrato come si deve rendere un carattere. Certo ci sono artisti die sanno restituire un personaggio anche solo con la voce. E' un grande dono di Dio. Ma è raro».