Torna la paura nei paesi dell'Etna Un altro terremoto: sesto grado
Toma la paura nei paesi dell'Etna Un altre terremoto: sesto grado Il sisma alle 0,37 di ieri, avvertito da Santa Venerina ad Acireale Toma la paura nei paesi dell'Etna Un altre terremoto: sesto grado DAL CORRISPONDENTE CATANIA — Non c'è pace per le popolazioni del versante orientale dell'Etna. Dopo 11 sisma della notte di Natale che provocò la morte di un uomo e 11 ferimento di altre 14 persone, tutte coinvolte nel crollo di un albergo, la terra ha ripreso a tremare. Preceduto, fra sabato e domenica, da altre scosse di lieve entità, un terremoto del sesto grado della scala Mcrcalli ha colpito l'altro Ieri notte, alle 0,37, 11 paese di Santa Venerina, 7 mila abitanti, distante una trentina di chilometri da Catania, Ma 11 sisma è stato avvertito In una larga zona dell'Etna. Da Zafferana, nel cui pressi è stato localizzato l'epicentro, fino a Olarre e ad Acireale, due grossi centri della costa ionica. Nessuna conseguenza per la popolazione, riversatasi nelle strade in preda al panico. Danni, Invece, agli edifici. A Santa Venerina alcune vecchie case sono inagibili. Nella frazione Bonglardo, la chiesa parrocchiale avrebbe riportato alcune lesioni, Ma un bilancio definitivo è ancora impossibile. Tecnici del Comune e vigili del fuoco sono Impegnati nell'inventario dei danni. Il sindaco Antonio Arcidiacono ha ordinato, per misura precauzionale, la chiusura per due giorni di tutte le scuole. Olà si contano 1 primi senza tetto. Sarebbero però, a sentire la prefettura, abitanti di case già in cattivo stato, rese ancora più lnslcure dal terremoto. Intanto l'amministrazione comunale ha chiesto tendopoli e roulotte. I responsabili della Protezione civile, prima di mobilitare gli effettivi, attendono l'evolversi della situazione. 81 cerca di capire, con l'aiuto degli esperti, se si tratta di una situazione tutto sommato normale per una zona sismica come quella in cui ricade 11 versante orientale dell'Etna oppure c'è da prepararsi a una situazione di emergenza. In prefettura solo da qualche giorno si era allentato l'allarme per l'attività sismica del giorni fra Natale e Capodanno, accompagnata da una debole eruzione dell'Etna, esauritasi nel giro di pochi giorni all'interno della valle del Bove, la grande depressione naturale che separa la sommità del vulcano dal paesi della costa ionica. Collegamenti diretti con l'attività dell'Etna stavolta non sembrano essercene. Ma con 11 vulcano è meglio andare cauti. «iVon abbiamo elementi sufficienti ad escludere che questa attività sismica si leghi a una risalita di magma dalle viscere del vulcano» dicono all'Istituto di scienze della terra dell'università. Il terremoto, comunque, potrebbe essere provocato soltanto dal complesso sistema di fratture esistenti nel lato Est dell'Etna. Le stesse fratture furono all'origine della scossa che nell'ottobre di due anni fa devastarono Zafferana e Fieri o, per andare indietro di qualche anno, nel 1952 sconvolsero Lineri, frazione di Santa Venerina (In quell'occasione ci fu una vittima). Il terremoto dall'altro ieri notte è giunto al culmine di un'Intensa attività sismica iniziatasi quarantott'ore prima. Sabato, intorno alle ore 11, la terra aveva tremato fra Agrano, Paterno e Ragalna, sul versante Sud. Molto panico fra la popolazione, ma nessun danno. La notte successiva, alle 23,20, per una scossa del terzo grado Mercalll, era toccato agli abitanti di Oamporotondo Etneo abbandonare le proprie case in tutta fretta per paura di una nuova e più forte scossa. Replica che si è avuta alle 7,29 di domenica mattina, ma più a Est, nel triangolo Santa VenerinaZaffcrana-Ouardia Mangano, la stessa zona interessata dal terremoto dall'altro ieri notte che non ha avuto seguito, fatta eccezione per alcuni tremori registrati durante la giornata di ieri, ma soltanto a livello strumentale. Nino Amante
Persone citate: Agrano, Antonio Arcidiacono, Nino Amante, Paterno, Zafferana
Luoghi citati: Acireale, Catania, Ragalna, Santa Venerina
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