Dollaro giù, parte l'oro

Dollaro giù, parte l'oro MERCATI FINANZIARI Nervosismo dopo il duplice «tonfo» di giovedì Dollaro giù, parte l'oro Il metallo giallo ai massimi da 4 anni- e mezzo - Vertice monetario dei «cinque Grandi» il 18 a Londra ROMA — Sui mercati finanziari domina il nervosismo. Dopo il «tonfo» di giovedì (e la succesiva risalita) il dolaro ha chiuso ieri in ribasso al fixing dei mercati valutari europei: in Italia la divisa Usa è stata fissata a 1676,25 lire rispetto alle 1683,50 lire di giovedì. A Francoforte la quotazione è stata di 2,45 marchi, contro i 2,46 marchi del giorno precedente. Ieri, per tutta la giornata, sono tornate a circolare voci su un imminente riallineamento all'interno dello Sme. Voci che a tarda sera hanno preso una certa consistenza dopo che le agenzie avevano diffuso la notizia di un incontro del governatore Ciampi con il presidente Craxi. Ma subito è stato precisato che si trattava di un incontro di routine. A trarre vantaggio di questa confusione è stato l'oro che è stato fissato a Londra a 340,45 dollari (ai massimi da 4 anni e mezzo) in rialzo di quasi sette dollari sui 333,50 di giovedì e di circa 14 sui 326,75 di sette giorni prima. A Zurigo il metallo prezioso ha chiuso a 340 dollari contro 334 precedenti e 326.75 dell'altro venerdì. Il platino è stato fissato a 364,25 contro 356,25 di giovedì. Gli operatori prevedono che anche nella prossima settimana si avrà una buona domanda per l'oro proveniente in particolare dal Medio Oriente e dall'Asia. La giornata era iniziata con il dollaro su livelli molto bassi sulle piazze europee dopo il balletto del biglietto verde nella serata di giovedì. Come si ricorderà il dollaro era scivolato bruscamente (trasciando al ribasso anche Wall Street) in seguito alle voci di un ritiro degli investimenti in dollari da parte degli arabi a sostegno della posizione libica nel confronto in corso con Washington. Poi anche queste voci erano state smentite dalla Casa Bianca e sui mercati finanziari americani era tornata la normalità. ... In Italia alla media Uic il dollaro è stato quotato 1676,25 contro 1683.5 di giovedì. Poi il biglietto verde è riuscito a portarsi a 1680 lire sul mercato americano all'una ora locale (19 ora italiana). Le tensioni sui mercati valutari saranno al centro del summit dei ministri delle Finanze dei cinque Paesi più industrializzati che si riuniranno a Londra il 18 e 19 gennaio per rivedere l'accordo di New York dello scorso set- tembre che ha. portato ad un forte calo del valore del dollaro sui mercati mondiali. La riunione è stata confermata da un portavoce del ministero del Tesoro britannico. L'incontro di Londra, secondo fonti finanziarie citate ieri dal «Financial Times», dovrebbe anche servire a preparare il terreno per 11 prossimo incontro, previsto per la primavera, dell'apposita commissione del Fondo Monetario Internazionale e per il vertice di Tokyo a maggio. Il giornale finanziario britannico cita inoltre fonti dei ministeri delle Finanze e delle banche centrali europee secondo cui l'incontro tra dieci giorni dei ministri delle Finanze non dovrebbe portare a nessuna nuova rivoluzionaria iniziativa nei confronti del dollaro. Sia la Germania Federale sia la Francia, precisa il giornale, si oppongono ad ulteriori pesanti interventi contro il dollaro soprattutto prima delle elezioni generali in Francia il prossimo marzo. La Francia in particolare intende evitare un riallineamento delle valute europee, messe a dura prova nell'ambito dello Sme, prima delle elezioni. A subire contraccolpi del giovedì nevrotico sui mercati finanziari è stata soprattutto la Borsa di Tokyo che ha accusato un nuovo calo dei valori azionari In seguito al secondo crollo consecutivo alla Borsa di New York. E''la prima volta dall'inizio del 1986' che l'indice medio torna sotto 11 «tetto, di 13.000 yen. Secondo foriti'finanziarie, fra gli operatori serpeggia nervosismo e incertezza. Un forte calo è stato registrato anche dai prezzi dei titoli pubblici a causa di massicci ordini di vendita da parte degli Investitori. Anche a Francoforte il mercato ha chiuso in ribasso per effetto di aggiustamenti tecnici conseguiti all'arretramento registrato a Wall Street. La "febbre" di Wall Street (Andamento dell'indice "Dow Jones" dei titoli industriali) 1.500.0001.400.000- 1.300.000

Persone citate: Ciampi, Craxi, Mercati Finanziari