Esami per sbaglio a gennaio in una 5a del Virgilio di Roma
Esami per sbaglio a gennaio in una 5a del Virgilio di Roma Pasticcio sulla ripetizione delle prove di settembre Esami per sbaglio a gennaio in una 5a del Virgilio di Roma ROMA — «Opera buffa» al liceo classico «Virgilio» di Roma. Ma nessuno ha trovato di che ridere. Ministero della Pubblica Istruzione, Provveditorato agli studi, preside dell'istituto, consiglio di classe della 5* B hanno mosso le loro pedine e messo in scena una sessione1 di gennaio degli esami di riparazione, con costellazione di smarrimento, confusione, sorpresa del ragazzi chiamati a sostenere da un giorno all'altro le nuove prove d'esame. Poi, sempre da un giorno all'altro, 11 ministero ci ha ripensato e ha cambiato di nuovo ruoli e interpretazione delle precedenti battute. La storia, dal non pochi risvolti paradossali, prende le mosse nel settembre scorso. La 5' ginnasio sezione B era composta da 32 alunni Di questi, 15 sono stati rimandati. Gli esami di riparazione risultano severi. Soltanto ,otto ragazzi vengono promossi. Gli altri ripetono, alcuni cambiano scuola. Fra 1 bocciati c'è anche Elena Lem. Sua madre è un'insegnante. Ha assistito agli esami della figlia, quando ci sono stati gli orali, e ha notato che soltan¬ to un professore, Giovanni Sega, l'insegnante di lettere della classe, l'interroga. Manca 11 secondo commissario, che si è allontanato. La professoressa Isabella Lera Quattrocchi presenta un esposto al ministero, denunciando che gli esami si sono svolti irregolarmente e quindi non sono validi «per vizio di forma: Vengono appesi 1 quadri con 1 risultati. Ciascuno dei 15 rinviati a settembre prende atto delle decisioni della commissione. L'esposto intanto prosegue il suo cammino nei meandri della burocrazia ministeriale. In data 13 dicembre 1985 il ministro Falcucci manda il segnale dello sviluppo della vicenda: al Provveditorato agli studi di Roma viene protocollato un decreto del ministro in cui si ordina l'annullamento dell'intera sessione d'esame della 5* B per «vizio di forma». Dal Provveditorato il decreto è trasmesso al preside del «Virgilio». Slamo arrivati alla vigilia delle vacanze natalizie. Martedì scorso il consiglio di classe della 5* B viene convocato. Si decide di ripetere subito gli esami di riparazio¬ ne. Sui banchi e davanti agli esaminatori devono ritornare sia 1 promossi sia i bocciati. La data per l'Inizio delle prove scritte è fissata per il giorno successivo, mercoledì 8 gennaio. I ragazzi vengono avvisati, con 24 ore di anticipo rispetto alla prima prova scritta da sostenere, quella di latino. E' uno choc. Ma nella stessa giornata di giovedì la situazione si capovolge completamente. Niente esami, niente ripetizione della prova, non è cosi che si doveva fare, non avete capito il senso del mio decreto: questo 11 nocciolo del provvedimento che il ministro fa partire dal palazzone di viale Trastevere, per bloccare la continuazione degli esami. La corretta interpretazione del decreto di dicembre, viene precisato nel documento ministeriale, è questa: il vizio di forma c'è stato, ma riguarda il caso di Elena Lera, è lei che ha diritto a sostenere nuovi esami, anzi — per l'esattezza — soltanto le prove orali, e ciò va fatto concedendole «un congruo tempo» per prepararsi. Formalmente il caso è rientrato. I. m.
Persone citate: Elena Lera, Falcucci, Giovanni Sega, Isabella Lera Quattrocchi
Luoghi citati: Roma
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