L'inchiesta sui «corsi fantasma» mette in difficoltà il pentapartito di Paolo Lingua

L'inchiesta sui «corsi fantasma» mette in difficoltà il pentapartito Genova, dopo le incriminazioni in Regione e al Comune L'inchiesta sui «corsi fantasma» mette in difficoltà il pentapartito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — n presidente della Regione Liguria Rinaldo Magnani ha fatto sapere ieri mattina a qualcuno che glielo chiedeva che mercoledì prossimo, 15 gennaio, sarà in prima fila a palazzo di Giustizia per ascoltare la relazione del Procuratore Generale della Corte d'Appello, in occasione della rituale inaugurazione dell'anno giudiziario. n giorno precedente, cioè la mattina del 14, Magnani sarà interrogato dal giudice istruttore Bernardo Di Mattel a proposito della ormai fatidica seduta della giunta regionale (nel 1983), nel corso della quale vennero approvate due delibere relative al finanziamento di corsi professionali a favore di due piccole testate periodiche genovesi, •L'Eco di Genova» e «Il Buongiorno». Gli importi erano di 70 milioni l'uno, o poco più. Una di quelle pratiche che, nello svolgimento d'una giunta, non vengono neppure discusse: ne passano decine e decine, sulla base della semplice lettura dell'assessore competente. Invece, le due pratichette hanno «incastrato» , per il principio della responsabilità collegiale (la delibera è atto collettivo di giunta, non atto del singolo assessore), ben nove uomini politici (o ex politici) di primo piano: lo stes¬ so Magnani (che a quell'epoca era assessore all'urbanistica), l'ex presidente Alberto Teardo, più noto per ben più vistose vicende giudiziarie, e gli altri assessori del tempo: Gustavo Gamalero (pli), Giuseppe Merlo e Giorgio Laura (psdi), Giacomo Gualco, Giancarlo Garassino, Luciano Verda e Giovanni Battista Acerbi (de). Giacomo Gualco era l'assessore all'istruzione professionale, colui che propose le due pratiche: nel luglio scorso è stato arrestato e ha ricevuto, nei mesi scorsi, altre due comunicazioni giudiziarie per abuso d'atti d'ufficio, corruzione, concorso In peculato e altri reati minori. Magnani ora è presidente, Acerbi e Merlo sono stati riconfermati assessori; Verda è presidente dell'assemblea regionale; Garassino è capogruppo de; lo stesso Gualco, il più votato dello scudocrociato (22 mila preferenze), siede ancora in Consiglio. Laura non è più stato eletto ed è consigliere comunale a Bordighera; Gamalero è tornato in Comune, a Genova, ed è assessore alla cultura. E' stato Gamalero, carattere polemico ed estroverso, ad aprire pubblicamente la sfida tra mondo politico e magi- stratura. Ha dichiarato che i mandati di comparizione (vale a dire l'incriminazione vera e propria) sono un 'assurdo giuridico». 8'è dimesso dalla carica di assessore ed è tornato sulla propria decisione, solo dopo il voto unanime e la solidarietà del sindaco Cesare Campart e del colleghi. Ora la prossima settimana s'annuncia decisiva per le sorti del «pentapartito organico», un accordo faticoso e faticato, cui hanno messo mano direttamente De Mita e Craxi, e che ha estromesso da quasi tutte le amministrazioni della Liguria (a eccezione di Savona e della Spezia) i comunisti e le giunte rosse. Il 14, come s'è detto, ci sarà l'interrogatorio della vecchia giunta, poi 11 giudice Di Mattel sentirà 1 funzionari regionali che hanno verbalizzato la seduta in questione. Il 15 è fissata l'inaugurazione dell'.anno giudiziario». Il 17 è stata messa in calendario una seduta della giunta regionale che s'annuncia «rovente», perchè l'opposizione — comunisti, verdi, demoproletari e missini — ha chiesto le dimissioni della giunta. L'inchiesta sul corsi professionali istituiti dalla Cee esplose alla fine di luglio, all'indomani della scelta «storica» del psi di rompere con i comunisti in tutta la Regione. Paolo Lingua

Luoghi citati: Bordighera, Gamalero, Genova, Liguria, Savona