La diffida dal pretore di Torino

La diffida dal pretore di Torino La diffida dal pretore di Torino TORINO — Nuovo blackout per le emittenti televisive pie.nontesl? Per ora 6 soltanto un'ipotesi ma nei prossimi giorni l'oscuramento potrebbe diventare una realta. Ieri il pretore Giuseppe Casalbore ha diffidato le cinque maggiori catene tele-1 visive a trasmettere su territorio nazionale In «Interconnessione», vale a dire lo stesso programma in contemporanea. Un campanello d'allarme per Canale 5, Italia 1 e Rotei di Berlusconi, per la catena Euro Tv della Fincom di Feri-auto, (collegata a Tanzl della Parmalat), per Antenna 3 di Villa. Perché la diffida e non 11 sequestro, come era accaduto il 17 ottobre dell'84? Il magistrato non rilascia dichla razioni ma ammette: «La si tuazlone è diversa. C'è stato un decreto che ha previsto casi di non punibilità per fatti avvenuti prima del seque' stro e fino al 31 dicembre '85 (le trasmissioni oltre l'ambi to locale). Dal primo gennaio la violazione dell'art 195 del codice postale è nuovamente un reato». Il pretore Casalbore non ha dato un termine preciso per ottemperare alla diffida. In teoria, agenti della Guaidia di Finanza potrebbero' intervenire sin dalle prossime ore bloccando gli Impianti di trasmissione. Ma è prevedibile che non ci siano nuovi provvedimenti immediati: occorre verificare che non esistano sfasamenti negli orari di trasmissione tra una regione e l'altra, in particolare con II Piemonte. Un pcontrollo che durerà fino alla prossima settimana. Ieri mattina I finanzieri si sono presentati negli studi di Teletorino, Antenna Nord Piemonte, Teleradio City, Telestudio e Grp. Le diffide sono state consegnate all'ingegner Alby, legale rappresentante di Teletorino e Teleradlocity editrice, che diffondono rispettivamente I programmi di Canale 5 e Betel; al dott. Marantonlo, responsabile di Antenna Nord Piemonte che irradia I programmi di Italia 1; a Giuseppe Barberi, distributore di Euro Tv e ad Ettore Resta di Grp per Antenna 3. . Decisa là reazione di' Marantonlo: «Se II pretore ci contesta la violazione dell'art.195 del codice postale deve mandare la stessa diffida a tutte le emittenti televisive private piemontesi, che sono 17. Staremo a vedere». Il 17 ottobre dell'84 il pretore Casalbore aveva ordinato un blitz contro le emittenti tv piemontesi, responsabili a suo avviso di violazione dell'art. 195 del codice postale, che non consente l'Irradiazione di programmi oltre l'ambito locale. SI erano mossi anche i pretori di Roma e di Pescara. Il 20 ottobre il governo varava un decreto che non veniva poi convertito per tempo In legge, provocando un nuovo sequestro e, subito dopo, il decreto Berlusconi, quello scaduto il 31 dicembre scorso. Entro quella data il governo avrebbe dovuto regolamentare l'Intero settore. Ma cosi non è stato. Claudio Cérasuolo LE NUOVE MINACCE SULL'EMITTENZA PRIVATA E I RISCHI DI OSCURAMENTO

Persone citate: Alby, Berlusconi, Ettore Resta, Giuseppe Barberi, Giuseppe Casalbore

Luoghi citati: Casalbore, Italia, Pescara, Piemonte, Roma, Torino