E' morto il «prete della camorra» fraterno amico di Raffaele Cutolo di Vincenzo Tessandori

E' morto il «prete della camorra» fraterno amico di Raffaele tutolo Domenica scorsa, in un agguato, era stato colpito da dieci proiettili E' morto il «prete della camorra» fraterno amico di Raffaele tutolo NAPOLI — «MI sono salva to, ma non mi faceto Illusioni: presto torneranno per uccidermi. Ho solo pochi giorni dt vita-, aveva detto con un filo di voce. Don Giuseppe Roma no era appena uscito dalla sala operatoria dell'ospedale • Cardarelli.., domenica scorsa. Di primo mattino due sicari gli avevano scaricato addosso le armi: colpi alla schiena, vicino al polmone, alla spalla, al fianco e al braccio sinistri. Forse, l'attentato era un ennesimo capitolo della lotta «In famiglia» fra 1 pretendenti alla leadership in quello che rimane della «Nuova camorra organizzata». Dopo due interventi per estrarre 1 proiettili le condizioni del ferito erano parse migliorare, ma la notte scorsa 11 prete ha avuto un collasso fatale e si è cosi conclusa un'altra vendetta di camorra. Clnquantadue anni, laureato in scienze, per anni il sacerdote aveva insegnato negli istituti superiori della zona vesuviana. Era stato parroco di San Domenico, a Ottaviano, 11 regno di «don» Raffaele Cutolo, poi, dopo 11 terremoto che aveva semldlroccato la chiesetta, se n'era andato a Somme Vesuviana. Ma non era un parroco qualsiasi. «Da sempre» era amico di «don» Raffaele. -Forse aveva cercato di riportare sulla buona strada Cutolo, che conosceva da quando erano ragazzi-, commenta l'avvocato Giannino Gulso, di Nuoro, difensore del boss. -Del resto, coltivava alla luce del sole il suo rapporto con la famiglia Cutolo-, Il tentativo di redimere il bandito, se tentativo c'era stato, era fallito, semmai gli inquirenti sono convinti che Cutolo avesse finito lui per trascinare sulla cattiva strada il prete. Un ordine di cattura, emesso nel J983, parla di favoreg-' già mento nel confronti di Rosetta Cutolo, inafferrabile sorella del boss. Più volte, dice l'accusa, aveva portato con la sua «Flesta» la donna permettendole di superare controlli e posti di blocco. Ma i sospetti andavano oltre e, da allora, don Romano era diventato, per tutti, 11 «prete della camorra». Il suo nome, tuttavia, non figura nell'elenco di 262 camorristi più o meno presunti che appaiono nella sentenza istruttoria firmata, 11 21 gen¬ naio 1963, dal giudice Gennaro Costagliela a conclusione di una complessa inchiesta sulla «società dell'umiltà Fino a quel momento, il prete non era considerato personaggio. Ma il primo aprile 1962, su una macchina parcheggiata a Ottaviano, venne ritrovato Aldo Semerarl, criminologo romano molto conosciuto, rapito a Napoli 11 27 marzo: il chiarissimo professore era stato decapitato e gli assassini avevano deposto la testa In una bacinella accanto al corpo. Nelle tasche di Semerari, due lettere: la prima, scritta dal docente forse sotto minaccia, smentiva alcune affermazioni su Cutolo, l'altra raccontava dell'amicizia fra don Romano e Rosetta Cutolo e di una loro gita a Sorrento. -Per la lettera di Semerarl Rosetta tentò ti suicidio con t barbiturici-, dichiarerà Giovanni Pandlco. •pentito» di grande importanza, nel corso del processo contro la «Nuova camorra organizzata». Ma, In quella primavera, nelle mani degli inquirenti finirono altre tracce, altri indizi che portavano al sacerdote e il giudice istruttore Giuseppe Galasso firmò il mandato di cattura 11 14 maggio per «associazione per delinquere di stampo camorristico». Il sacerdote fu inviato al soggiorno obbligato, in un paesetto della provincia di Macerata, e da qualche tempo si trovava In libertà provvisoria Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Macerata, Napoli, Nuoro, Sorrento