Tv private, minaccia di black-out di Luca Giurato

Tv private, mma€€Ìa di black-out Il pretore Casalbore invia un ultimatum (10 giorni) alle cinque reti «nazionali» Tv private, mma€€Ìa di black-out Palazzo Chigi replica: violato il diritto del Parlamento, il magistrato dimentica che ha già deciso il tribunale di Roma ROMA — Il pretore di Torino Casalbore è di nuovo sceso in guerra contro le tv private e queste, in mancanza di una legge che regoli la loro situazione, hanno però trovato un avvocato difensore d'eccezione: la presidenza del Consiglio. Craxl, in pratica, sostiene che 11 pretore viola un diritto del Parlamento e degli utenti, crea confusione e dimentica che la vicenda è già stata regolata da una sentenza del tribunale di Roma. A tarda sera, la risposta del pretore di Torino, non meno dura: la diffida è perfettamente legittima. Il pretore Giuseppe Casalbore ha diffidato ieri mattina 1 cinque «network» privati dal proseguire le trasmissioni su scala nazionale. Quello di Casalbore è un ultimatum: o cessate le trasmissioni a livello nazionale entro 10 giorni o sarete tutte e cinque oscurate. La diffida, tramite gli uomini della Guardia di Finanza, è stata Inviata contemporaneamente alle reti di Silvio Berlusconi («Canale 5», «Italia 1», «Rete 4») e ai proprietari di «Euro-tv» e «Antenna 3». Era stato Casalbore ad oscurare per la prima volta, nell'ottobre dell'84, le emittenti piemontesi per violazione dell'articolo 195 del codice postale. Allora, 11 gruppo Berlusconi rispose con il blocco totale delle trasmissioni. «Sia come cittadino, sia come utente televisivo, questo oscuramento non mi piace e mi crea un forte disagio*, disse Craxl poche ore dopo la decisione, su un aereo che lo portava a Londra per una visita ufficiale. Al suo ritorno a Roma, 11 governo emise un decreto sulle tv private che venne più volte rinnovato fino al 31 dicembre scorso. Ieri, Craxl era a Palazzo Chigi e ha subito replicato all'ultimatum del pretore. In una lunga nota, molto dettagliata, piena di citazioni di leggi e di sentenze, la presidenza del Consiglio fa sapere, In modo molto esplicito, che spetta al Parlamento dettare una disciplina organica del sistema televisivo *senza ulteriori fenomeni di pressione e di supplenza da parte di altri poteri dello Stato*. U riferimento al pretore è evidente. Un po' meno evidente, comunque assai esplicita, è la «diffida» che Craxl manda anche ad altri poteri dello Stato a non Intervenire in una vicenda che a suo giudizio deve essere regolata soltanto dal potere legislativo. Con cautela, Craxi ha voluto tenere calda la sua vecchia polemica con alcuni magistrati. Nella nota, la presidenza del Consiglio ricorda le ragioni che hanno indotto 11 governo a non Intervenire sulla questione tv private 11 3 gennaio scorso, durante il Consiglio dei ministri. Viene citata una sentenza del 13 dicembre '85. del tribunale di Roma, che 'aveva annullato una delle iniziali decisioni pretorili di oscuramento con la motivazione che il pretore aveva fatto una applicazione analogica, non consentita dalla Costituzione, del divieto di telediffusione circolare via etere'. Con un linguaggio volutamente burocratico, la presidenza del Consiglio afferma che 11 pretore arriva tardi e male, e non tiene conto di sentenze già emesse. Sempre secondo Palazzo Chigi, 11 sistema misto di emittenza pubblica e privata consente la trasmissione in contemporanea ad opera di «più emittenti dello stesso programma preregistrato: •Mi pare strano che con la nota odierna da Palazzo Chigi si faccia cenno a strumenti di pressione o ad esercizio di attività di supplenza riferen- Alle pagine Spettacoli • La diffida de! pretore di Torino di Claudio Cerasuolo • Canale 5 torna In frontiera di Ugo Bortone • E l'ultima Promlatìaslma si è fatta amara di Ornella Rota dosi all'emanazione di un provvedimento da me emesso in ottemperanza a quella che invece è una norma perfettamente vigente per espressa volontà del legislatore*, ha puntigliosamente replicato il dottor Casalbore. Lo scontro è aperto, come tutta la vicenda, che ha suscitato una nuova tempesta di polemiche. Da una parte, si registrano le proteste dei network privati, gruppo Berlusconi In testa. Dall'altra, ci sono le reazioni del politici e, come nell'84,1 comunisti (e in parte il pli) sono gli unici a non criticare il pretore. Il senatore Donat-Cattin (de) chiede che «la situazione venga esaminata tempestivamente*. L'on. Pillitterl (psi) parla di un 'tentativo di surroga di poteri diversi, con l'aggravante, questa volta, della stravagante introduzione di un arbitrario termine di tempo di 10 giorni, entro il quale si sa perfettamente che il Parlamento non è in grado di produrre una legge apposita*. Luca Giurato

Persone citate: Claudio Cerasuolo, Craxi, Donat-cattin, Giuseppe Casalbore, Ornella Rota, Silvio Berlusconi, Ugo Bortone