Sorprese in corsia di Giuseppe Zaccaria

Sorprese in corsia Come il più grande ospedale del Mezzogiorno, il «Cardarelli» di Napoli, vive lo sciopero Sorprese in corsia Una giornata quieta, con servizi quasi ideali -1 ricoverati sono un terzo del solito, molti sono andati a casa per le feste - Nei giorni normali: sovraffollamento, locali cadenti, infiltrazioni da fogna - Le proteste dei medici - «A chi ha protettori politici arrivano attrezzature per miliardi, agli altri neppure siringhe e cerotti» NAPOLI — -Sa cosa ledico? Quando non c'era sctopero non veniva quasi nessu-\ no, oggi è arrivato perfino II primario...». Nel sedicesimo' reparto di chirurgia del «Car-; darellt», 11 più grande ospedale del Sud, c'è un paziente che della protesta del medici sembra quasi rallegrarsi: si chiama Brillantino Tartaglio, ha 76 anni, da qualche tempo entra ed esce dal reparto. Erano mesi, dice, che l'assistenza non era cosi assidua, la pulizia cosi curata, la corsia cosi vivibile. -Io non sciopero-, obietta, due plani più sopra, il dottor Ernesto Marone, aiuto alla ventesima divisione di medicina. -Lavoro in ospedale da quasi vent'annl, a tempo pieno, e guadagno meno di due milioni al mese. Non mi posso permettere di regalare soldi allo Stato, su questa protesta' non c'è stata consultazione. E poi, all'efficacia di certe iniziative ormai non credo più». Nel vecchio, monumentale policlinico dai muri scrostati, sotto il grande orologio che da anni segna le due meno dieci, tentare un'indagine sugli effetti dello sciopero del medici ospedalieri è Impresa che odora subito di Improbabile. -L'ottanta per cento del sanitari ha aderito alla protesta», àlee, combattivo, il dottor Oreste Cuomo, componente la segreteria nazionale dell'Anaao. -Qualcuno, tornando proprio oggi dalle ferie, si era preoccupato dei turni di copertura nel reparto: poi, appena ristabiliti l contatti, si è reso conto che l'emergenza era assicurata e se n'è tornato a casa». Sciopero compatto, dunque, se si eccettua forse qualche categoria — come quella del radiologi — che, rispetto alla generalità degli ospedalieri, vive condizioni di un certo privilegio. Ma la gente, l'utente, l'ammalato? Dinanzi ad una delle divisioni di chirurgia, una signora protesta: «Affa madre è stata ricoverata d'urgenza, questa mattina. Stava molto male. L'hanno operata poco fa, ma senza l'anestesista che cercavamo. Non so se sia dipeso dallo sciopero, negli ospedali italiani le cose vanno sempre cosi... Dico solo che un medico non dovrebbe scioperare mal». Risponde Giuseppe Angrlsanl, primario della sedicesima divisione di chirurgia: « Voi mi vedete qui, col camice,'accanto al miei ammalati. ma allo sciopero io ho aderito. Oggi lavoro senea retribuzione, non opero, a meno che non si tratti di casi urgenti. E non lo faccio solo per la retribuzione: trovo indecente che nel più grande ospedale del Sud pochi privilegiati, solo perché inseriti nelle clientele poltticlie di qualche assessore regionale, possano ottenere attrezzature per miliardi, mentre tutti gli altri non rie-' scotio ad avere neppure slrln-. glie e cerotti. Oli ospedali, tutti, sotto stati consegnati ad una classe politica che di ospedali non sa nulla. E la nostra protesta si rivolge soprattutto contro questo stato di cose». E' paradossale, ma proprio nel giorno che dovrèbbe segnare 11 caos più assoluto, l'ospedale che In questi anni è stato eletto a simbolo del mail dell'intero sistema sanitario mostra un'immagine quasi ideale. Corsie semlvuote, neanche una barella piazzata nel corridoi, ammalati un po' tristi, come sempre, eppure oggi quasi sollevati. •La spiegazione è semplice — dicono 1 medici —, Le feste di fine d'anno sono appena finite, molti degenti, quelli in condizioni meno gravi, hanno scelto di trascorrerle in casa. Rispetto alle tremila persone che in media il "Cardarelli" ospita, oggi i letti occupati saranno poco più di un migliaio. Ed in ciascun reparto la presenza di due medici è più die sufficiente ad assicurare l'assistenza». Il dramma, 11 dramma vero ricomincerà questa mattina, col primi, massicci rientri di ricoverati. E' più scandaloso, più penalizzante per l'ammalato, trovarsi di fronte un medico che sciopera oppure vedersi accanto (come da mesi accade alla prima clini ca medica) stanze chiuse con, sulla porta, la scritta •Da disinfestare»? E' più penalizzante subire due, tre giorni di prolungamento nella degenza — come conseguenza dello sciopero — o dover attendere, In condizioni normali, venti, trenta giorni per un'appendicectomia? Più pericoloso affidarsi a pochi medici per reparto o attraversare, come ogni giorno al «Cardarelli» avviene, due reparti di stomatologia ed una stanzetta In cui periodicamente si riversano le infiltrazioni di una colonna fognarla, per arrivare ad una sala operatoria che ha l'aria di un sottoscala? -Io non sciopero perché ormai vii sembra inutile», dice, sconfortato, il dottor Lucio Bianchi, che pure è consigliere provinciale del sindacato ospedalieri, ma dopo quindici anni ad un milione e ottocentornila lire al mese è convinto che con questi metodi -non si ottiene nulla». Insiste 11 sindacalista Cuomo: -Forse, per tre giorni, provocheremo agli ammalati qualche disagio, ma così speriamo di eliminarne altri, che sotto molto più gravi». Aggiunge un infermiere: -Ma perché voi giornalisti arrivate oggi, e non vi fate vivi in un giorno normale, quando la gente in barella fa la fila nel corridoi, i reparti sono pieni, la sporcizia arriva fino al soffitto, le bende mancano, le attrezzature si rompono?». Conclude, secco, il professor Angrlsanl: -A Ferragosto, nel parcheggio del "Cardarelli", qualcuno abbandonò una vecchissima "500" con dentro un water. L' abbiamo segnalato da mesi: quel rudere è ancora II». Forse, non c'era bisogno di attendere uno sciopero del medici per innalzare slmili monumenti all'as slstenza sanitaria. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Brillantino Tartaglio, Cardarelli, Cuomo, Ernesto Marone, Giuseppe Angrlsanl, Lucio Bianchi, Oreste Cuomo

Luoghi citati: Napoli