Reggio Emilia ha festeggiato il Tricolore «Non siamo stati noi a dividere l'Italia» di Pierangelo Sapegno

Reggio Emilia ha festeggiato il Tricolore «Non siamo stati noi a dividere l'Italia» Il sindaco: siamo soddisfatti che non sia passata la data del 12 maggio Reggio Emilia ha festeggiato il Tricolore «Non siamo stati noi a dividere l'Italia» DAL NOSTRO INVIATO REOtìlO EMILIA — 11 7 .gennaio a Reggio Emilia è di-; ventato quasi la festa della' vittoria. Crasi, 11 giorno del-1 l'Epifania, ha detto che non' firmerà nessun disegno di legge per celebrare una ricorrenza che divide 11 Paese. Il 12 maggio è battuto. E pure Milano e 1 suol paladini, dicono qui, maliziosamente. «JVoi siamo soddisfatti., ripete Ugo Benassl, comunista, sindaco' di Reggio, fascia tricolore, alla vita e mani strette sul, microfono. La Sala del Tricolore è Imbandierata a festa e piena di gente: consiglieri e deputati in mezzo a scolaresche, vecchi alpini e bersaglieri. Qua e là dal palco.pen¬ de un vessillo. Benassl alza' gli occhi e sottolinea le parole: 'Esprimo sentimenti di profonda soddisfazione Poco Importa che la vittoria, a dire 11 vero, sia abbastanza' salomonica, che oggi come oggi non ci sia festa né il 7 gennaio né 1112 maggio. A Reggio basta cosi. E 11 sindaco spiega perché: «Noi non abbiamo mai pensato di chiedere una festa. Né il 7 gennaio, né un altro giorno. Personalmente, crediamo ci sia più bisogno di lavorare in Italia, siamo del parere che di feste ne abbiamo già abbastanza. Ma quando qualcuno ha tirato fuori il 12 maggio, be', allora, ci siamo ribellati', j Non'Slamo noi, aggiunge, Benassl, quelli che hanno diviso l'Italia: e lascia capire chi, secondo lui, debba sentirsi responsabile. Poi aggiunge: 'Oggi però siamo contenti: perché questa nostra cerimonia, che facciamo sempre, ogni anno, in dimensione molto provinciale, è diventata una festa naeionale, e sono arrivati da tutta Italia per vederla, e c'è la televisione, ci sono i giornalisti. Siamo contenti perché in questi giorni abbiamo ripassato la storia del Paese. Credo che Reggio Emilia abbia fatto in ogni caso una buona figura. E siamo anche soddisfatti del fatto che il Consiglio dei ministri pensi di non proporre la data del 12 maggio come ri>■ siteti it eatwwwa correnza del tricolore: Dalla sala si levano gli applausi. E Otello Montanari, presidente del Comitato tricolore, si infervora: «Dobbiamo andare avanti con le inleiative. Non fermiamoci qui: Giovanni Plepoll, socialista craxlano, presidente del Consiglio regionale dell'Emilia, aggiunge, sulla stessa falsariga: 'Al di là della disputa sulla data, mi auguro che il disegno di legge venga comunque mantenuto. Credo che nessuna festa avrebbe un significato cosi profondo come questa del tricolore: E al giornalisti dice anche: •Non importa ti 7 gennaio o il 12 maggio, Reggio potrebbe *ìk y ■■ ,vuni'mVii'ìi»..1^'. xjwiì essere ricompensata con un museo.. Poi, grandi applausi ogni volta che qualcuno rifa la storia di quel 7 gennaio del 1797, quando 'Giuseppe Compagnoni di Lugo fa mozione che si renda universale lo stendardo di tre colori, verde. Manco e rosso». Alla fine, fra due ali di folla, sfilano due bambini piccoli piccoli a sorreggere una bandiera grande grande. Escono dalla sala, e c'è gente lungo 1 corridoi, per le scale. Fuori, 11 sole asciuga la neve. Oggi è giorno di mercato, sulla piazza del Municipio. Poche bancarelle, però, e tante bandiere, dalle finestre' e dai balconi. Distribuiscono I documenti e fclocQpfaper e* testare quello che quasi tu1 saniio già, per rifare là storia della Federazione Cispadana voluta dalle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e. Reggio e diventata Repubblica «una e indivisibile», e del suo stendardo. Ma la festa ormai si è stemperata, senza più grandi fremiti patriottardi, celebrata più dal Palazzo che dalla città. E In Comune, alla'con ferenza stampa, quando distribuiscono 11 testo dell'inno del tricolore (musiche di Hengel Gualdo, inventato 11 per 11 pochi giorni fa allorché Infuriava la polemica, qual cuno prende subito le distanze. • Tremate tiranni, tremate/ La stoffa è di fil giacobino recita 11 testo, Fino a Ieri andava bene a tutti. Oggi non più. Otello Montanari, presidente dei Comitato per 11 tricolore, protesta: «Con un testo del genere magari uno pensa che noi siamo degli am mazzapretl. E per i tiranni fa ranno saltare fuori che noi volevamo contestare Craxi. Niente da fare. Io mi dissocio, voglio andar d'accordo con tutti: Basta con le polemiche, Insomma. E viva 117 gen nalo. Il 12 maggio, forse, re sterà solo nella cronaca. Pierangelo Sapegno rf

Persone citate: Craxi, Giovanni Plepoll, Giuseppe Compagnoni, Otello Montanari