Le polemiche dei strapaese

Le polemiche dei strapaese Il Tricolore e l'Inno di Mameli hanno diviso l'Italia due volte in pochi giorni Le polemiche dei strapaese Discordi anche gli storici - Dice De Felice: questioni ridicole in cui non vedo traccia di una rinascita del sentimento di unità nazionale - Per De Rosa c'è un patriottismo latente che però non porterà al nazionalismo - Le versioni su ritmi tango e cha-cha-cha di «Fratelli d'Italia» hanno provocato reazioni contrastanti ROMA — Dal suo ritratto nel Museo del Risorgimento Goffredo Mameli scruta gelido 1 visitatori e le labbra socchiuse sotto 1 baffi spioventi sembrano sul punto di Inveire contro quel maestro Gianni Mazza che l'altra sera In tv ha suonato l'Inno nazionale su ritmi dtxle, tango e chacha-cha. Per lui parlanoJaJtrl. •Mancavano solo le ballerine! Non vogliamo drammatizzare ma su queste cose non si scherza, Unno fa scattare tutti sull'attenti, fa riconoscere a tutu la patria», ammonisce Gustavo De Leo, presidente dell'Associazione combattenti e reduci. «Ivo comment», dice fremente 11 generale Vittorio Flore, presidente dell'Associazione nazionale carabinieri, l'Arma che nel bene e nel male rappresenta la continuità storica dello Stato. S'è Indignato l'onorevole Bubblco, che chiede una censura da parte della commissione parlamentare di Vigilanza, e s'è Indignata 11 soprano Katta Ricciarelli, ospite della trasmissione e testi-; mone dell'oltraggio. «£' una vergogna; ha gridato prima di chiudersi nel silenzio, dovendo risparmiare la voce per la «Jerusalenw di Verdi. ! •Abbiamo ricevuto infinite telefonate di solidarietà — racconta un suo collaboratore, 11 signor Franco —, ovviamente anche quella di Pippo». Pippo, spiega paziente, non è l'amico di Topolino caro a tutti, ma il catanese Giuseppe Baudo, presentatore della tv. . Sano sdegno o la faccia comica dell'amor di patria? •Certo è che l'Inno di Mameli è una manetta, se pensiamo che Unno nazionale austriaco è di Haydn dobbiamo riconoscete che noi italiani meritavamo qualcosa di meglio; commenta 11 musicista Salvatore Accardo. Lui e altri col-, leghi tifano per 11 «Va pensiero» di Verdi, «ha un respiro incredibile-. Per l'esattezza storica, Mameli è Incolpevole. Fu il maestro Novaro a musi-, care l'inno scritto dal patrio-; ta risorgimentale, combattente coraggioso e lapidarlo (•Roma, Repubblica, Venite; telegrafò nel 1949 a Mazzini dalla futura capitale). Altre discussioni anche sulla Festa del Tricolore: schizzi di Lambnisco e sugo di luganega hanno imbrattato 11 vessillo nazionale, di cui Milano e Reggio Emilia si con-, tendono la primogenitura. Nel testo del disegno di legge proposto dalla Presidenza del Consiglio per Istituire la festa del Martiri dell'Indipendenza nazionale, festa del Tricolore nella versione corriva, la data prescelta, 11 12 maggio, dava ragione a Milano. L'altra sera In tv Spadolini ha difeso il diritto di Reggio Emilia (festa 117 gennaio), 11 cui primato sarebbe Indiscutibile: «C'è scritto perfino sui libri di testo del mio nipo¬ tino'. • Quei libri evidentemente Spadolini non li aveva ancora letti — replicavano Ieri 1 so-1 clallsti — quando ha affermato per primo, in un'intervista al Mattino del settembre scorso, che "la data più corretta dovrebbe essere il li maggio": Ora comunque sia Oraxl che Spadolini concordano sulla necessita di trovare una data che non riaccenda polemiche strapaesane. Nella dotta querelle che si è sviluppata — anche Ieri un fiume di dichiarazioni — storici e politici sono prodighi di suggerimenti. I monarchici, per bocca di Sergio Boschlero, fanno sapere 11 loro «no» alle date proposte da Milano e Reggio: entrambe si ricollegano «al nostro asservimento' alla Rivoluzione francese, ghigllottlnatrlce di nobili. Ma l'aspetto sorprendente della polemica è la sua Intensità, In un Paese cui non mancano problemi più reali. 81 discute e si rissa in nome di simboli che supponevamo stinti, svuotati di significato. Ohe tutto questo segnali una ripresa del sentimento di Identità nazionale, di quello che El chiamava •patriottismo*') Chiediamo conferma a due storici che non sono voluti entrar In questioni di date e campanili, considerandole •sommamenteridicole': Renzo De Felice e Gabriele De Rosa, «/ri queste assurde polemiche — dice 11 primo — non vedo tracce di una rinascita del sentimento di unita naeionale, che pure sarebbe positivo, purché avvenisse in termini democratici e moderni. L'unico risultato prodotto è che se ne parla per riderne. Come, facendo una volta tanto il profeta, avevo previsto; De Felice ritiene che 11 patriottismo sia stato travolto dalla crisi del valori nazionali determinata soprattutto In Italia dalla seconda guerra mondiale. Secondo De Rosa, invece, c'è un patriottismo latente che si sviluppa su due livelli: uno nobile e razionale, l'altro Irrazionale e triviale. L'uno e l'altro non si ricollegano, dice, •né all'ideologia risorgimentale né a quel patriottismo che dalla fine del secolo scorso ci ha accompagnati fino alla prima guerra mondiale: Quest'assenza di retroterra, spiega De Rosa, garantisce che 11 patriottismo emotivo non partorirà un nuovo nazionalismo. Il patriottismo «nobile» nascerebbe Invece •dalla consapevolezza che non va annegato un retaggio culturale, di civiltà, nell'assuefazione a modelli di vita che importiamo, a questo mondo di luci, stelle e fantasmagorie che ci viene dal mass-media: L'Indigna, professore, il tango di Mameli? 'Mi indigna semmai la stupidarietà d'importazione». Per esempio certi modelli •americani» che trionfano In tv. 'Digerire queste patacche mi sembra al di sotto del livello di un Paese civile: Guido Rampoldl