L'addio dei giornali a Fleet Street

L'addio dei giornali a Fleet Street L'innovazione tecnologica costringe gli editori inglesi a cercare nuovi modelli L'addio dei giornali a Fleet Street DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Questo sarà l'anno del *big bang», del grande cataclisma per Fleet Street, la via di Londra che con 11 suo nome rappresenta 11 variegato panorama della stampa nazionale inglese, la quale appunto in questa stra. da sopravvive In condizioni ormai asfittiche. Il vento dell'Innovazione tecnologica ha Infatti Investito, pur tardivamente rispetto ad altri Paesi di meno Illustre tradizione -giornalistica, anche la roccatorte della stampa britannica. E 1 risultati sono alle porte: due nuovi giornali verranno lanciati a primavera, obbligando tutti gli altri a un'affannosa e certamente faticata riconversione, che è 11 prezzo obbligato per la sopravvivenza. SI è già Ingaggiata una corsa tra 1 nuovi, a chi arriverà per primo in edicola. E11 pronostico è Incerto, Ingarbugliato da pastoie amministrative e sindacali che intralciano 11 cammino. Il progetto piti < rivoluzionario e ambizioso è quello che rincorre Eddle' Shah, giovane e Intraprendente editore che s'è fatto le ossa In provincia e che adesso gioca tutte le sue carte sulla roulette di Londra. Shah, dunque, lancerà In marzo Today, quotidiano del pomeriggio destinato a rinverdire un mercato stagnante. Sarà un giornale «non stop», con le prime copie In edicola all'inizio del mattino e l'ultima edizione destinata ad accompagnare 11 rientro dagli uffici a metà del pomeriggio. Un milione di tiratura iniziale, destinata a salire, secondo le speranze dell'editore; ad almeno un milione e mezzo, distribuite da quattro stabilimenti tipografici che sforneranno un prodotto d'avanguardia: metà pagine a colori, con foto e grafici per far concorrenza alla tv, con spettacoli, cronache nera e rosa In abbondanza. Insomma, un tabloid popolare, stampato con una tecnologia d'avanguardia e con personale ridotto all'osso: 125 giornalisti, altri 350 dipendenti tra operatori tecnici ed amministrativi. Insomma, solo 500 persone fabbricheranno Today, 44 pagine e tanta pubblicità da far Invidia e da.far suonare la campana a morto per 1 prodotti analoghi confezionati da 4-6 mila addetti. Per contrastare questo editore d'assalto che fa paura a tutti, 1 «baroni» di Fleet Street si sono risvegliati dal letargo. Il più lesto è stato l'australiano Rupert Murdoch, editore' del blasonato Times e del suo supplemento domenicale, ma anche dello scollacciato Sun e del settimanale scandalistico News of World. In concorrenza con Today, Murdoch lancerà Infatti 11 pomeridiano, London Post: costi ridotti con personale risicato e tecnologie d'avanguardia i lavoratori ingaggiati dovranno infatti impegnarsi a non ricorrere all'arma dello sciopero per risolvere eventuali vertenze sindacali. Questo inusitato dinami¬ & smo editoriale ha obbligato tutti gli altri giornali a svecchiarsi, ad uniformarsi in tutta fretta al cambiamenti. L'ultraconservatore Daily Telegraph è stato acquistato nelle scorse settimane da un uomo d'affari canadese che per prima cosa ha deciso 11 trasferimento del giornale da Fleet Street alla zona del docks, dove sorgerà un nuovo stabilimento tipografico modernissimo. Lo stesso ha in progetto di fare Murdoch per 11 suo Post, e la medesima via Imboccheranno prossimamente anche 11 Ouardlan e 11 Daily Minor di Robert Maxwell. Proprio al Minor prima della fine dell'anno è stato firmato un accordo aziendale destinato a far storia nell'Industria editoriale Inglese. I sindacati del poligrafici hanno Infatti accettato un taglio di duemila posti di lavoro (che scendono da 6 a 4 mila) con prepensionamenti e par-! tenze «volontarie» e il trasferimento da Fleet Street allusola del cani» sul Tamigi. Se questo non fosse avvenuto, l'editore anglo-cecoslovacco aveva minacciato di chiudere gli stabilimenti londinesi e di far stampare in provincia 1 suol giornali. In questo periodo di sbande sindacale che vive l'Inghilterra, questa minaccia è stata presa sul serio e l'avvenire del Minor sembra assicurato, almeno cosi. Non lo è affatto, Invece, quello di Fleet Street, almeno come sede dei maggiori giornali inglesi. Sloggiano infatti gli editori, lucrando sulla vendita degli edifici e delle tipografie nel centro della capitale, cercando terre vergini e meno congestionate lungo 1 docks. Una guerra concorrenziale basata sulle nuove tecnologie e su prodotti di maggior presa sul pubblico sta per scatenarsi e lascerà sul terreno sicuramente parecchie vittime. Tutto cosi sta cambiando e con una vena di malinconie per 1 tempi andati, questa settimana VObserver ha detto: «Addio per sempre a Fleet Street». paolo Patruno I

Persone citate: London Post, Murdoch, Post, Robert Maxwell, Rupert Murdoch

Luoghi citati: Inghilterra, Londra