Neuhold: «Ecco Macbeth com'era non riveduto e corretto da Verdi »
Neuhold: «Ecco Macbeth com'era non riveduto e corretto do Verdi » Il maestro parla dell'opera che nella versione originale aprirà la lirica genovese Neuhold: «Ecco Macbeth com'era non riveduto e corretto do Verdi » GENOVA — •L'opera che si sta realizzando è sempre la plU amata. Oggi nutro una profonda passione per Macbeth». Gunther Neuhold, direttore d'orchestra austriaco, parla del lavoro.verdiano che sta provando al Margherita e che inaugurerà la stagione lirica '86 del Teatro dell'Opera di Genova, 11 prossimo 16 gennaio. Il cast è formato da Vincente Sardlnero, Olivia Stapp, Paolo Washington e Jesus Pinta La règia è di Lorenzo Mariani. < Macbeth sarà presentata nello, sua prima versione realizzata da Verdi per Firenze nel 1847 e non in quella più conosciuta scritta per Parigi nel 1865. •La prima versione è una stesura completa e autosufficiente — spiega Neuhold —! rimasta intatta per quasi vent'annl. Si ha pertanto-tut-\ to il diritto di eseguirla. E, a mio parere, si tratta di un'operazlone molto stimolante. E'possibile ravvisare l'evoluzione musicale e teatrale del compositore attraverso le sue correzioni e t suol cambiamenti: «Macbeth — prosegue il direttore d'orchestra — è un'opera moderna che ha aperto a suo. tempo nuove possibilità nel teatro musicale. Non c'è spoeto per l'amore. Tutto è oscuro, tetro. L'accostamento a Shakespeare Ispira al musicista un declamato che conferisce una nuova e più efficace drammaticità. Verdi ha lasciato numerosissime indicazioni agli interpreti, quante non si troveranno in seguito negl\a!tri suoi lavori*. La decisione di realizzare questa prima riproposta europea del Macbeth originale si spiega, per Neuhold, anche con 1 problemi di spazio del: teatro Margherita: «Per ie ristrettezze del palcoscenico avremmo dovuto rinunciare at ballabili (aggiunti da Verdi per la prima parigina). In questo modo invece non si snatura l'opera e se ne offre una versione che merita di essere vista: Gunther Neuhold ha Iniziato la sua attività direttoriale nel 1972. Dopo aver vinto numerosi concorsi (si citano li Marinuzzi a Sanremo è' il Boehm a Salisburgo), ha lavorato moltissimo in Italia e all'estero. Dal 1881 è direttore stabile a Parma. Nell'85 ha diretto Flauto magico alla Scala, la Mlssa Solemnis in Vaticano e inciso la Seconda Sinfonia di Mahler con Cecilia Gasdia, Ohrista Ludwig e l'Orchestra Toscanini. -I teatri tedeschi e quelli Italiani sono molto differenti — spiega —. In Germania ogni teatro (sono circa una sessantina, ventìcinque dei quali di alto livello) ha un proprio cast fisso di cantanti. Con le stesse voci si fa tutto. Ogni opera sta in repertorio due o tre anni Si recita ogni sera. E capita che un cantante debba affrontare personaggi molto diversi da un giorno all'altro, il che spesso è controproducente. In Italia, invece, non esistono compagnie stabili e tutto il lavoro si esaurisce nell'arco di poche recite: ■ Artista giovane, Neuhold parla con preoccupazione del futuro in campo direttoriale: •Per i nuovi direttoti — afferma — la strada è molto difficile. Accettare un giovane in teatro è un'operaetone rischiosa. Un inesperto può sbagliare fino in fondo senea accorgersene. Coro, orchestra, cantanti: sono tanti i problemi che dal podio debbono essere continuamente risolti e la pratica, ovviamente, aiuta: ' •Per la concertistica il discorso è diverso. Ma tutto nasce dal cambiamento che si è avuto nel teatri. Al Concorso Toscanini '85 la giuria, della quale ero membro, non ha assegnato il primo premio: ed è curioso osservare che-nessuno dei concorrenti aveva mai'diretto voci. Questo perchi^ormai il direttore non cresce in teatro come una volta. XJn tempo si inleiava lavorando come assistenti. Le recite per ogni spettacolo erano molte e un maestro sostituto aveva l'opportunità di dirigere qualche spettacolo e fare pratica: Roberto Iovino Gunther Neuhold
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