Grillo, te la dò io la censura

Grillo, te la dà io la censura Grillo, te la dà io la censura ROMA — Beppe Orlilo prova la scopa con là faccia di Longo, ma la saggina è troppo compatta, 1 filamenti troppi lunghi, non è facile ricono-. Ecere dietro questa scopa travestita la faccia dell'ex segretario del partito socialdemocratico: la scopa è bocciata. Se non si trova un'altra soluzione non farà parte dello stock di scope offerte da Orlilo al mondo politico per questa Befana ritrovata. Dice Beppe Orlilo: -un successo cosi travolgente, totale, assoluto io non me l'aspettavo anche sé, lo ammetto, è assai plU facile avere successo alla Rai, dove nessuno fa satira, che sui giornali, dove i vignettisti hanno il loro spatrio. Se avessi avuto anche la copertina della settimana enigmistica, quella con la foto interna al cruciverba, con tanto di definitone 'Strano animaletto comico», spoeto sei lettere, potrei dirmi perfettamente soddisfatto». -A Fantastico praticamente mi hanno fatto fare tutto, Nonostante l'aria terrorizzata dei funzionari targati e non, ai quali ogni settimana face vo vedere la bozza dei miei in ferventi; e nonostante la paura che mi prendeva sempre, a metà spettacolo, di giocarmi la carriera con una parola di troppo. L'unico vero intehiento censorio è stato di carattere economico. Avrei voluto far vedere il.cenone che Reagan mandava a Spadolini per tttf-j .tfmo dell'anno: SO''tacchini, una mortadella gigante, un elefante, un'enorme pastiglia di Alka Seltzer, il tutto portato in un furgone scortato dalla 'Delta Force». Hanno detto che sarebbe venuto a costare 40 milioni e non me l'hanno fatto fare. A me veniva 18 milioni, ma forse ho un modo diverso di fare i calcoli». «£ poi? Che cos'altro avrei voluto fare e non ho fatto? Avrei voluto realizzare del servizi interni da Montecitorio: la bouvette, il barbiere, i salottini, mostrare i giornall: sti clienti dei parlamentari e i ; parlamentari clienti dei giornalisti; ma Nilde Jota ha detto no. Avrei voluto mandare ; in onda l'intervista di Santta. pieni ad Ali Agca, quella dove [lui chiede quanta gente era 'con lui in automobile il giorno dell'attentato al Papa e Agca risponde 20, SO, 100 per-, sone. Avrei voluto raccontare \come cambia l'arredamento del palazzone della Rai di piazza Mazzini dalle moquette con quadri, poltrone e velluti dell'ultimo piano, destinato alla dirigenza, alle staneette sempre piti piccole, piti squallide, più grige dei piani inferiori. Nonostante, nessuno mi abbia negato il permesso, nessuno me l'ha concesso. Insomma praticamente sono stato libero di fare e di dire quello che volevo». ^Reazioni? Nessuna. Se tre anni fa, quando avevo commentato i risultati delle elezioni, mi ha salvato Pertini dall'ostracismo della classe politica, questa volta non c'è stato neanche un onorevole che abbia avuto qualcosa da ridire. Anni, pare che i democristiani siano diventati più spiritosi dei laici». Definizioni Pippo Bando per i telespettatori non è più un uomo, è un optional: quando compri la televisione te lo regalano in omaggio. Pompeo e Carlotta sono due pupazzi talmente tremendi che a me mettono paura: solo Bando riesce a dialogare con loro perché lui è come San Francesco, ha il dono di far parlare anche le bestie. Galyn Oorg è una creatura erotica che suscita solo quel genere di pensieri là. Lorella Cuccarini è una creatura seducente che suscita quel pensieri là e altri pen sieri. Il .momento più I bello di Fantastico è quello della cartolina: da ventanni si spiega dove mettere il nome, il co gnòme, l'indirizzo, il codice postale e ogni volta riesce a darci una grande emozione. ROMA — Alle 4 del pomeriggio, davanti al teatro delle Vittorie, solita piccola folla di ragazzini in attesa di un divo che non c'è. Sono le prove dell'ultima puntata in diretta di Fantastico, lo spettacolo che gli indici di ascolto, il numero di biglietti venduti, gli incassi realizzati e il monte premi hanno consacrato come il più grande spettacolo televisivo d'Italia. E perfino alle prove, nonostante non si veda niente o quasi niente, il pubblico, formato da amici, amici di amiti, conoscenti e raccomandati, affolla la platea del teatro delle Vittorie. Si fa un gran parlare dentro e fuori le quln-1 te dello stato di salute di Pippo Baudo: ce la farà a reggere la grande emozione della vittoria finale? Venerdì scorso durante un ennesimo pomeriggio di lavoro, Pippo Baudo ha avuto un malore: il medico ha diagnosticato astenia cardio circola¬ toria. Il medico torna anche la sera della Befana, lo visita, lo controlla e poi lo affida felice al suo pubblico. La faccia di Baudo è tirata: come sempre quando non è davanti alle telecamere copre gli occhi con un paio di occhiali neri. L'interrogativo, il grande interrogativo che aleggia su Fantastico è se Pippo Baudo, finita questa fatica, farà poi anche la prossima fatica del Festival di Sanremo e la Urea fatica dello spettacolo di pri¬ mavera. C'è la voce che Lorella Cuccarini dovrebbe affiancare Pippo Baudo nella presentanone del Festival cosi come circola voce che nonostante lo stress, nonostante il parere del medico, nonostante' Katla Ricciarelli e nonostante ogni ragionevolezza Pippo Baudo anche quest'anno giocherà fino in fondo il suo ruolo di marchio di qualità del prodotti di Raiuno. Davanti al teatro un'ora prima dell'inizio dello spetta¬ colo, si stende un tappeto rosso pieno di stelle mentre in alto nel cielo nero, in questa serata umida di pioggia, brilla la luce del dirigibile travestito per l'occasione da Fantastico. Alle 20 tutti sono al trucco, immobili e silenziosi: ogni tensione, ogni nervosismo, ogni ansia è finita. Baudo stringe la mano a Gianni Morandt che è venuto a salutarlo. Franco Torti, uno degli autori, risolve telefonicamente l'enigma di Celentano: sarà presente da Venezia con un apposito collegamento messo in piedi all'ultimo momento. Angela Luce sfoggia una giacca d'argento e percorre avanti e indietro il palcoscenico. Le ragazzine acrobate piccole e grassocce provano e riprovano il loro numero. Tutti hanno l'aria di essere riusciti, ancora una volta, a portare in porto un'impresa che di anno in anno sembra farsi più pesante. Il vero pubblico, quello dei lustrini, delle paillettes, delle rose, del ricami, del tutto nero che fa sempre elegante, ha cacciato via verso le 19 il pubblico delle prove e aspetta felice per essere fra i 30 milioni presunti di spettatori, tra quel pochi ad assistere a Fantastico dal vivo. Buono e sorridente, attende il via alla valanga di applausi. Il gruppo di lavoro di Baudo, gli autori, i funzionari, l'equipe tecnica non' hanno più neanche la forea di dire ,una parola. Lui, Pippo Baudo, a dieci minuti dall'inizio della serata saltella da un punto all'altro del teatro: lo spettacolo comincia, le forze ritornano. Viva la telecamera. testi di Simonetta Roblony Pippo Baudo tra le due soubrettes Galyn Gorg e Lorella Cuccarini (con i loro parlners) Ieri all'ultimo round di «Fantastico»

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