La legione straniera sbarca negli Usa

La legione straniera sbatta negli Usa Gli americani cominciano a temere l'invasione dei capitali da oltre confine La legione straniera sbatta negli Usa investimenti esteri sono cresciuti 6 volte - Acquistato Pl% del patrimonio il 5% dei titoli azionari - In testa inglesi e canadesi, avanzano i giapponesi In 12 anni gli immobiliare e DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il rovesciamento di fronte è totale: l'America, che fino a un anno fti definiva «sciocchezze» 1 timori degli altri Paesi per 1 suol massicci.Interventi all'estero (chi non ricorda le polemiche sulle multinazionali), manifesta ora una crescente preoccupazione per gli Investimenti stranieri al suo Interno. Per la prima volta dal 1914, rieli'M i capitali affluiti hanno superato quelli In uscita (di ben 95 miliardi di dollari) e l'anno scorso 11 divario è salito a circa 130 miliardi di dollari. Comunque pensi 11 presidente Reagan, che giudica fasulli questi calcoli, la posizione della superpotenza, già, compromessa dall'enorme disavanzo commerciale, sta diventando pesantemente debitoria. Tradizionalmente, 11 principale Investitore straniero negli Stati Uniti è l'Inghilterra, che vi ha Immesso finora 38 miliardi di dollari, e U secondo è 11 Canada con 15 miliardi. Ma 11 Giappone Investe a un ritmo tale da fare pensare '■ «he presto si Inserire, tra 1 due Paesi del Commonwealth. Incalzano anche la Germania, la cui multinazionale della chimica, la Basf, ha di recente comprato la Inmont per un miliardo di dollari, e la Francia che, con la Renault, è l'azionista di maggioranza della American Motors; Complessivamente, negli ultimi dodici anni, da quando la Riserva Federale ne tiene conto, gli Investimenti stranieri In America sono cresciuti di sei volte, e controllano ora l'uno percento del patrimonio immobili e re e 11 cinque per cento del mercato azionarlo privato e di quello del titoli pubblici Il «New York Times», che ha dedicato al problema un'Inchiesta in piti puntate, ha cosi esemplificato la massiccia presenza economica straniera negli Stati Uniti: «Una nostra famiglia — ha scritto — seneo rendertene conto può vivere in un appartamento, di proprietà dell'Arabia Saudita, fare la spesa a un supermercato di proprietà francese, il Grand Union, acquistare l tuoi Dettiti a un grande magazzino^ di proprietà inglese, come Saks nella Quinta Avenùe a New York e servirsi di una banca di proprietà di Hong-Kong, come la Marine Midland: U quotidiano ha aggiunto che numerosi centri' industriali, come .quello di Spartanburg nella Carolina del Sud, hanno favorito l'afflusso di capitali stranieri per prevenire o per superare gravi crisi: questa particolare cittadina ospita 60 ditte d'oltreoceano, e ha la più alta percentuale di Investimenti pro-capite degli Stati Uniti. In America non mancano 1 fautori di tale «invasione». In linea di principio, afferma la Casa Bianca, tessa consente a tutti di vincere la battaglia del benessere, e non lascia sconfitti: .Molti stranieri hanno qualcosa da insegnarci; sostiene l'esperto di management Peter Drucker. «/n portfcoiare ci farebbe utile apprendere il sistema di lavoro dei giapponesi». L'associazione degli economisti ha accertato che negli ultimi dodici anni 1 capitali stranieri hanno creato due milioni e mezzo di posti di lavoro. Ma come può l'America rimediare a tale situazione? •■Sicuramente, non porrà restrizione ai movimenti di capitale» ci ha detto un grande cambista di New York, Samuel Nakagama, di discendenza giapponese. -Sarebbe peggio che abbracciare il pròteeionismo contro i commerci. Dovrà invece mettere ordine nella propria finanza, e in fretta: dovrà risanare il deficit del suo bilancio dello Stato, quello degli teambi e così via». E' lo stesso parere che 11 New York Times ha raccolto da Paul Volcker: «£' chiaro ha detto Volcker — che non è né nel nostro interesse né in quello dei nostri partners abusare dei loro risparmi per finanziare i nostri dilavanti: tlamo tuttora il Poete pi» 'ricco ed economicamente piti forte del mondo, ma proprio per questo abbiamoti dovere di riportarci nostri conti inattivo».. „ „ e. c. I prodotti esteri che piacciono agli Usa ("■» delle importazioni nel mercato americano) I 11981 Fonte: dipartimento Usa per il Commercio

Persone citate: Paul Volcker, Peter Drucker, Saks, Samuel Nakagama, Volcker