Prima di fumare la polizza malattia guardare attentamente le limitazioni di Giuseppe Alberti

Prima di fumare la polizza malattìa guardare attentamente le limitazioni Le clausole non sempre vengono illustrate a dovere Prima di fumare la polizza malattìa guardare attentamente le limitazioni Il 1986 si apre con nuove prospettive nel campo delle assicurazioni: «boom» delle polizze sulla vita o, più precisamente, sulle rendite vitalizie, ventilata modifica sull'assicurazione obbligatoria auto, ridimensionamento della richiesta delle società a proposito dell'aumento delle tariffe «re auto» per il 1986-87 (il ritocco preteso supera di poco il 7 per cento). n mondo della finanza che ruota attorno al settore assicurativo si attende, quindi, risultati più che significativi. A sostegno di ciò basta pensare che 11 fabbisogno previdenziale italiano è, per usare un termine commerciale, tutto da sfruttare, tanto è vero1 che l'Italia si trova fra gli ultimi Paesi della Cee in fatto di destinazione di capitali In investimenti assicurativi. Non bisogna, però, dimenticare che l'industria della polizza Italiana si trova in un bivio di non fucile soluzione, almeno In tempi brevi. Infatti, mentre si sono compiuti passi da gigante per quanto riguarda la previdenza per la vecchiaia, si è anco ra agli albori per ciò che si riferisce all'assicurazione malattie: fatte alcune eccezioni, questo rischio viene quasi sempre accettato dalle società con una miriade 41 limitazioni e restrizioni di garanzie. Ad esempio la compagnia ha la facoltà di allontanare l'assicurato quando questi è stato sottoposto, per ipotesi, ad un intervento operatorio. Oppure obbliga alle «dimissioni» il cliente che ha raggiunto il 70° o 11 75* anno di età. Che dire poi dell'odontoiatria? Solo qualche impresa presta, per limitati capitali, il «rischio del dentista». Come si vede 11 settore malattie ha profonde limitazioni, inoltre le norme che escludono certe prestazioni non vengono sempre Illustrate a dovere. Questo non tanto per politica delle compagnie quanto per la scaltrezza di taluni venditori di polizze i quali, magari per non perdere l'affare, tacciono sulle circostanze che rendono pressoché inoperante l'assicurazione. A volte i consulenti assicurativi sono anche coloro che vendono il proprio prodotto: è sempre imparziale il loro giudizio? Negli Usa e In determinati' Paesi europei, quando la polizza importa «premi» consistenti e per rischi particolari, questa viene sottoposta ad un esperto Imparziale il quale Ìndica le eventuali clausole sfavorevoli al cliente e, nel contempo, segnala quali sono le nuove norme da Inserire. In Italia, purtroppo, ci si rivolge ad un legale solo quando si è quasi certi di aver acquistato una polizza dalle prestazioni che non ci interessano. Si parla, naturalmente, della grande massa di assicurati poiché, per fortuna, per certi settori (industrie, ecc.) operano seri consulenti e validi «brokers». » Giuseppe Alberti

Luoghi citati: Italia, Usa