Tv private, pasticcio giuridico ma forse non ci sarà il black-out

Tv private, postime giuridico ma forse non risarà ilblaik-out Il tribunale di Roma stabilisce che l'interconnessione non è reato Tv private, postime giuridico ma forse non risarà ilblaik-out Senza il decreto di fine anno si è formato un vuoto legislativo - Una denuncia delle piccole emittenti contro i network - Si attende una decisione della Consulta ROMA — Le piccole emittenti locali minacciano di sfruttare 11 vuoto legislativo che ha riaperto l'incertézza sulle tv private. Il governo non ha ancora varato il più volte annunciato decreto-legge sull'emittenza privata e ora l'Anti (Associazione nazionale delle teleradio indipendenti) ha annunciato ieri che ini zi era. una nuova battaglia giudiziaria per ottenere dalla magistratura l'oscuramento dei programmi mandati in onda dal network di Silvio Berlusconi, cioè da. Canale 5, Rete 4 e Italia 1. L'Anti non' agirà Invece nel confronti di Euro-Tv, ritenendo legittimo il sistema, di consorzio cosi come è stato attuato. Tuttavia, come ci ha spiegato 11 consigliere Glovan Vincenzo Placco, che dirige la settima sezione penale della pretura di Roma (che già si era occupata, nel 1084 del delicato problema giuridico e che dovrebbe ora eventualmente riesaminarlo), «la situazione è oggi molto diversa rispetto ad un anno e mezzo fa, essendovi aspetti normativi, amministrativi, penalistici e costituzionali di gran lunga più complessi». Il nuovo «black-out» televisivo non è dunque escluso, ma neppure viene conferma- to un nuovo Intervento della giustizia. Di particolare rilievo è la sentenza emessa dall'ottava sezione del ■ tribunale di Roma (divenuta definitiva per mancato ricorso in Cassazione) che ha assolto con formula piena -perché il fatto non è previsto dalla legge come reato» i sei amministratori delle emittenti televisive private collegate per Roma e 12 Lazio con le tre reti tv di Berlusconi (tra i quali il direttore de «la Repubblica» Eugenio Scalfari, che era stato imputato nella sua veste di presidente del consiglio di amministrazione della «Uomo tv»). Essi erano stati Invece condannati 1120 luglio ■84 dal pretore di Roma, Eugenio Bettiol, a tre mesi di arresto clascuano per aver trasmesso in ambito nazionale programmi pre-registrati su video-cassette, in violazione dell'articolo 165 del codice postale del'73. Ma contrariamente a quanto poteva desumersi dal dispositivo letto all'udienza del 13 dicembre scorso, cioè che gli imputati erano stati prosciolti solo grazie all'applicazione della cosiddetta legge Berlusconi (il decreto porta 11 numero 10 del 1985) che aveva fatto cadere' automaticamente l'accusa, nella motivazione depositata in cancelleria da alcuni giorni viene affermato un clamoroso principio. n tribunale, presieduto da Ahtonlo Pellaggl, ha infatti stabilito per la prima volta In Italia che l'interconnessione nazionale non costituisce mài reato. In altri termini il pretore Bettiol non avrebbe dovuto condannare gli imputati per le trasmissioni tv in tutta Italia su video-cassette preregistrate. Alla luce di questa sentenza non vi sarebbe quindi alcuna necessità di un nuovo decreto governativo. Comunque la sentenza — anche se è ormai inappellabi¬ le— non ha valore di legge e il principio giuridico potrebbe essere successivamente capovolto a conclusione di altri processi. D'altronde la stessa «legge Berlusconi» emanata un anno fa dal Parlamento è stata sospettata di Incostituzionalità: lo ha fatto il 25 febbraio dell'85 11 pretore di Torino, secondo cui sarebbero violati gli articoli 3 e 41 della Carta repubblicana. L'Alta Corte ha invece già discusso 1110 dicembre l'eccezione sulla possibilità per 1 network di trasmettere su scala nazionale. L'eccezione fu sollevata in sede civile — su ricorso della Rai — dall'alloro pretore di Roma Roberto Preden. La sentenza del giudici della Consulta sarà emessa tra alcuni giorni Numerosi sono 1 punti che dovranno essere ora risolti a seguito della : mancata riapprovaztone di un decreto governativo di proroga-della legge Berlusconi (scaduta alla mezzanotte del 81 dicembre '85). La settima sezione penale della pretura- di Roma, a seguito dell'esposto dell'Ami, dovrà analizzare la recente sentenza assolutoria emessa dal tribunale et conseguenti profili di natura costituzionale. Pierluigi Franz Silvio Berlusconi