Chi non balla è perduto

Chi non balla è perduto PRIME FILM: «Chorus Line» di Attenborough con Michael Douglas Chi non balla è perduto Un'opera rigorosa affidata alla bravura dei singoli e ai ritmo del collettivo ; ; CHORUS LINE di Richard ; Attenborough con Michael ; Douglas, Alyson Reed, Nicole ; [Fosse, Janet Jones, Audrey I Landerg. Musiche di Ham; Jlsch e Kleban. Coreografie i Vii Jeffrey Hornaday. Dal ! -musical «A Chorus Une*. ! Produzione americana a co• lori, suono stereo. Cinema ! Ideal di Torino. Cinema Bar! verini di Roma. Dopo il debutto al festival torinese del cinema sportivo (balletto come duro sport) Chorus Line comincia il suo giro nelle pubbliche sale. Sappiamo i record che il musical originale si porta dietro: in scena a Broadway dal 1975, è stato visto nei teatri del mondo già da 16 milioni di spettatori, ha battuto tìtoli gloriosi come My Fair Lady e West Side Story. L'arrivo sugli schermi non è stato rapido, ci sono stati molti tentativi andati a vuoto, poi ci s'è messo Richard Attenborough, il regista di Gandhi con relativi Oscar. Qual è la sua piti grande qualità? E' un professionista testardo. Rigoroso, sobriamente spoglio come l'originale, affidato alto bravura del singoli e insieme al ritmo del collettivo, perfino pedante nel centellinare la formula, Chorus Line potrebbe magari prestarsi di questi tempi a una riflessione ■sulla professionalità. Metti, un inedito raffronto col musical iperbolico e predicatorio in variante italiana di Celentano-Joan Lui. La prospettiva,, vi dà un brivido?'Supponiamo, di piacere. In un teatro vuoto (sola splende in platea la lucina del. terribile coreografo esaminatore)' una ventina di ragazzi e rogante si sottopongono a una prova per ottenere un posto di ballerino di fila in un musical. Non solo bisogna saper ballare, ma dire qualche bàttuta: così i candidati, superata di pochi passi la «linea» del coro, recitano e si confessano, a voce alta. Naturalmente, una metafora della vita e un esempio anche crudele del mito americano del successo. Per fortuna li vediamo tutti ballare, vincitori e sconfitti,'nella scena conclusiva;, è una consolazione provvisoria, tome dire: chi non s'arrende ha già vinto un poco. . s. r. Una scena di «Chorus Line», il film di Attenborough che segue il grandissimo successo teatrale

Luoghi citati: Chorus, Ham, Jlsch, Kleban, Roma, Torino