«Perché la sanità è a pezzi»

«Perché la sanità è a pezzi» Sei primari da Degan, una iniziativa senza precedenti «Perché la sanità è a pezzi» I clinici milanesi Boeri, Cornelio, Pellegrini, Sirchia, Veronesi e Zanussi hanno ottenuto udienza per il 17 gennaio - Spiegano: «Vogliamo dire al ministro che non si può andare avanti con il volontariato e i deficit» MILANO — n primo sciopero dell'anno nuovo Bara dunque quello del medici ospedalieri. Dal 7 al 9 gennaio, da martedì a giovedì prossimi. mUn monito molto grave a tutto il sistema che governa la categoria -v- accusa Federico Curdo, primario al San Camillo di Roma, vice segretario nazionale dell'Ari aao, uno dei sindacati di categoria —. E' l'inizio di una rivolta: 'Ma contro chi? — protesta Costante Degan, de, ministro della Sanità —. Ho fatto l'impossibile per ottenere la revoca di questo sciopero. Ma loro erano già decisi: una protesta intempestiva, davvero inopportuna: Sei primari milanesi, proprio ieri, proprio mentre il ministro Degan esce da Palazzo Chigi senza poter annunciare la revoca dello sciopero, annunciano una loro singolare iniziativa. Singolare perché del tutto estranea a sindacati, partiti, organizzazioni di categoria o altro. Sei primari che 1117 gennaio — mal accaduto prima — verranno ricevuti dal ministro Degan. «Li ho convocati perché ne hanno tuta i titoli, e gente che merita attenzione — spiega Degan al telefono dal ministero —. Spero che le organizzazioni di categoria non mi creino problemi...: I set primari milanesi sono i neurologi Renato Boeri e Ferdinando Cornelio, il cardiochirurgo Alessandro Pellegrini, 11 direttore del centro trasfusionale e di immunologia del trapianti Oerolamno Sirchia, 11 cancerologo Um berto Veronesi, l'immunologo Carlo Zanussi. «/ sei matti milanesi — scherza Pellegrini, 53 anni, primario à Niguarda, già, tre trapianti di cuore effettuati, un quarto forse nelle prossime ore —: all'inizio, l'estate scorsa, quando ci siamo trovati assieme, ci chiamavamo cosi. Ora, però, ci rendiamo conto che tanto matti non siamo. Benvenuta la convocazione Ancora Pellegrini, ieri pomeriggio alle tré, camice ver de, appena uscito dalla sala operatoria di Nlguarda: «£' la prima volta che un ministro riceve sei medici che non hanno alcun tìtolo istituzionale, né sindacale, né altro: solo il nostro mestiere, la nostra professionalità: Un «giochino», quello del sei milanesi, che potrebbe giungere a risultati positivi. «Finora, e il ministro lo sa, siamo andati avantt come nell'epoca dei pionieri: con la buono volontà. Speriamo che capiscano il bisogno vero: premiare la professionalità, stimolare l'efficienza delle équlpes mediche: Gerolamo Sirchia, 52 anni, 11 primario che ha 11 compito di stabilire quale organo — cuore o fegato — può essere trapiantatale nell'alta Italia, è 11 medico che per primo ha avuto l'idea: tre pagine di proposte inviate al ministro, alle Commissioni Sanità di Camera e Senato, ai responsabili dei partiti. «Se agli ospedali non si riconoscono l'autonomia e la capacità amministrativa di utilizzare gli strumenti aziendali per diventare produttivi e competitivi — lamenta Sirchia — l'equipe medica é destinata a perire. É l'assistenza sanitaria a degradarsi sempre più: Ottimi e giovani medici — osserva Sirchia — che i consigli d'amministrazione non possono assumere. . •Perché paralizzaa, sottoposa a vincoli di qualsiasi genere, impotenti'. Giovani «cervelloni» (la definizione è sempre di Sirchia), costretti ad andarsene altrove, magari all'estero e meglio retribuiti «Va cambiata l'amministrazione dell'azienda — protestano 1 sei primari milanesi— e salvaguardata l'equipe medica: •Tuta problemi che il ministro ben conosce — aggiunge Pellegrini —. Li ripetiamo, a Degan, in Otta l convegni. L'ultimo è stato a Verona in autunno...: .Sciopero di inizio anno e iniziativa del sei primari milanesi sono soltanto una coincidenza. «Rivolta, dice il professor Curdo? — si domanda Sirchia —. No, non la vedo in termini cosi drammatici. Basterebbe un po' di buon senso. Ne guadagneremmo tuttt: gli utenti della sanità per primi, poi noi e il ministero. Non vogliamo sostituirci ai politici. Noi sei — precisa — non siamo per il tecnico al posto del politico, Ognuno faccia il proprio mestiere: noi offriamo la nostra competenza, il nostro consulto. Poi, decidano loro Quali attese per l'Incontro del 17 gennaio con il ministro Degan? «Con molta umiltà — si augura Pellegrini a nome di tutti — che qualcosa si smuova. Diversamente l'atti vita ospedaliera diventerà sempre pili ridicola. Nel 1977 gli interventt a cuore aperto erano 6 mila 500; nell'8S sono stati 12 mila e 500. Un incremento che non è dovuto all'organizzazione sanitaria, ma all'impegno dei medici e di tutto il personale. Vogliamo continuare in deficit con il volontariato, come i pionieri, oppure vogliamo produrre e non pesare sulla collettività?.. n 17 gennaio l'incontro con Degan. Il 20 un convegno a Milano. Il documento del primari, à Roma, qualcosa forse ha determinato. I partiti — pel, pei, de per primi In ordine di chiamata telefonica — si sono messi In contatto con 1 sei. n convegno di Milano, all'Istituto per la Comunicazione scientifica, sarà il primo appuntamento pubblico. "Il nostro incontro, casuale, forse non é stato un giochino — conclude Pellegrini —. sta a vedere che, anche nella Sanità, si scopre che l'iniziativa privata, e Milano, indica a quella pubblica la strada della produttività?*. Giovanni Cerniti

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