Gli Usa d'Evtushenko: E. T., Rambo

Gii Usa d'Evtushenko: E. T., Rambo Con un viceministro, il poeta ha raccontato la fiaba del disgelo Gii Usa d'Evtushenko: E. T., Rambo Reagan, il «Presidente di Ginevra», dovrà scegliere fra i due • Ora incalza la distensione culturale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Se la si volesse raccontare, come una favola, 1 personaggi sarebbero 11 bruto Rambo e 11 tenero E.T. E, accanto a loro, milioni di americani, in bilico tra le torve seduzioni del guerriero e quelle, più innocue, dell'extraterrestre. Presentando la ripresa del rapporti culturali tra Usa e Urss (la settimana, prossima in base àgli accordi di Ginevra arriverà a Mosca l'orchestra sinfonica di New York, presto ci saranno altri concerti,' mostre, spettacoli, film) il vlcemlnistro sovietico della Cultura Gheorghl Ivanov e 11 poeta Evtushenko l'hanno davvero raccontata, la favola: stilizzando al massimo, come in ogni favola, personaggi e comprimari, indugiando su eroi buoni e cattivi. Ma dando anche, come in ogni fàvola seria, 11 senso della realtà; riassumendo convinzioni e percezioni ra¬ dicate. Come le immagini forti, i simboli, sanno benissimo fare. Ha detto Ivanov: «GH Sfati Uniti hanno un nuovo eroe dello schermo-, un 'assassino con convulsioni ideologiche-, un «bruto che uccide rossi e russi non per denaro ma per una sorta di perversa voluttà-. L'ultima incarnazione del grande avversario, la più tenebrosa e fosca. La più pericolosa, forse, dato che potrebbe sedurre menti ancora fragili, acerbe, abituarle a «considerare l'assassinio come qualcosa di naturale, necessario-. Ma, dietro lo spettro, s'intendono voci di dialogo, si intravedono lumi di speranza. Per restare nel simboli, E.T., che Evtushenko ha contrapposto alla -guerrografta-, la -pornografia della guerra- di Rambo e del ramblsmo. E' Io stesso messaggio che giornali, radio, tv, lanciano ogni giorno al pubblico sovietico: nell'America di Reagan, il «Presidente di Ginevra», esistono ancora circoli militaristi e guerrafondai che studiano con accanimento nuove armi spaziali. Ci sono ancora interessi radicati, difficili a morire, che fanno della lotta all'Urss e all'antisovletismo il loro scopo principale, e che se avessero la meglio spingerebbero l'umanità nella catastrofe. Ma ci sono anche spinte nuove, interessate a dialogare, uomini che non escludono, anzi ricercano l'accordo. Il risultato è una lingua pubblica spesso difforme, quasi mal lineare, un coro che può apparire stonato, alle volte. Ma è, anche, un cambiamento nella percezione collettiva, del «grande antagonista». Ha detto Ivanov: -E' venuto il momento di riparare alla scarsità di fi¬ ducia nelle relazioni sovletoamericane-. Anche con la cultura, naturalmente, perché il disgelo può essere anche «spirituale»: -in sei anni molto è andato perduto, e non sarà facile, oggi, ricominciare a conoscerci meglio. Ma la maggioranza degli americani, ne sono convinto, è sinceramente interessata a rapporti amichevoli tra i nostri due Paesi, vuole eliminare pregiudizi e barriere-. Ha spiegato Evtushenko (che ha attaccato, ancora una volta, la burocrazia, quanti hanno paura di perdere «una poltrona tanto ben retribuita-): «CW preme i pulsanti che scatenano la catastrofe atomica non vede i volti del suoi nemici. La conoscenza dei popoli attraverso la letteratura e l'arte è una possibilità reale di farli conoscere, quel volti-. e. n.

Persone citate: Evtushenko, Ivanov, Rambo, Rambo Reagan, Reagan