Una donna in scena, pensando al riflusso

Una donna in scena, pensando al riflusso Al Piccolo Eliseo di Roma «A noi due signora», monologhi di Grazia Scuccimarra Una donna in scena, pensando al riflusso Per la prima volta l'attrice non parla di uomini in modo diretto - In realtà li coinvolge ugualmente ROMA — Le donne di Grazia Scuccimarra: dopo essersi a lungo occupata di uomini, questa singolare autrice di monologhi teatrali, divisa tra ti mestiere di insegnante e quello del palcoscenico, quest'anno ha deciso di occuparsi di donne. La donna al volante che confonde lo spinterogeno con Una zona sessuale particolarmente erotica; la donna alle prese con le tasse che scambia la fattura ■commerciale con il malocchio della fattucchiera; la donna emancipata che lascia libero il figlio d'andare dove vuole a] patto di poterlo seguire vta radio; la' donna manager che comanda a dieci uomini sognando però di poter ubbidire a' uno solo; la donna vittima della pubbli- i Wtiréhé, bourbon. A noi due signora è il titolo dello spettacolo con il quale la Scuccimarra ha ^ÌW^XM^M^XU^ debuttato l'ultima sera dell'anno al teatro Piccolo Eliseo, alla presenza muta ma essenziale di Giovanna Brava, che fa da contrappunto al suo travolgente gran parlare. Il pretesto per questo discorrere intorno all'universo della donna Anni Ottanta è l'incontro-scontro tra una quarantenne madre, amica, sorella maggiore che ha fatto tutto il suo percorso per arrivare alla liberazione e una ventenne figlia, amica, sorella minore, che questo percorso non lo ha fatto e non ha nessuna intenzione di farlo. Mentre luna, la più giovane, si trucca, fa ginnastica, si abbellisce, si innamora, soffre, piange ma soprattutto attende ^8^ i'mtìmM xmipeMmrro, in guardia, rimpiange, combatte. Bersaglio di questa ora e mezzo di pa¬ role è il riflusso, che pare aver incapsulato la donna in una dimensione che se non è più quella degli Anni Cinquanta, non è neanche quella sognata nei Settanta. E l'uomo? L'uomo, grande assente di questo spettacolo, finisce per essere presente anche lui, non più come oggetto di desiderio da invidiare più che da possedere, in quanto ancora e sempre padrone. Tant'è: nonostante A noi due signora sia il primo spettacolo della Scuccimarra in cui ufficialmente non si parla di uomini, in realtà questo somiglia a tutti gli altri suoi monologhi. Dal primo, Successo, del '79 a Verdlndlnvldia, dell'anno «corso. Si ride molto, anche se non si iide. nuovo coim neh cabaret. Majjorse questo è proprio II cabaret dei nostri tempi che finisce per installarsi nel teatri con poltrone, sipario e palcoscenico. si. ro.

Persone citate: Giovanna Brava, Grazia Scuccimarra, Scuccimarra

Luoghi citati: Roma