Con lui Hollywood scoprì la sua anima progressista di Gianni Rondolino

Con luì Hollywood scoprì ìa sua anima progressista Con luì Hollywood scoprì ìa sua anima progressista Se esiste una filosofia della produzione cinematografica, nel senso di un modo di concepire il mprodotto- film in rapporto al pubblico, si può dire che quella di Sam Spiegel è stata una filosofia umanistica, profondamente radicata in una idea dell'uomo e della società non riducibili a puro fatto economico. Giunto a Hollywood da Vienna, attraverso Berlino e la cultura progressista europea prima di Hitler, Spiegel tentò la difficile strada del produttore indipendente, fuori degli schemi e dei limiti delle grandi case hollywoodiane. Una produzione, la sua, che non entrava in diretto conflitto con quella americana degli Anni 40 e SO, ma ne rispecchiava il versante più vivace, intelligente ed anche provocatorio. Otà il suo primo film, Destino di Duvlvier, fu l'occasione per immettere cultura europea e un pizzico di sano pessimismo francese nel contenitore un po' troppo dolciastro del cinema di Hollywood. Ma fu soprattutto l'incontro con un regista ribelle come John Huston — di cui produsse il conturbante Stanotte sorgerà il sole e il geniale La regina d'Africa — a dare all'opera di Spiegel una dimensione in certo senso provocatoria. E certamente provocatorio fu il successivo Pronte del porto di Elia Katan, un regista discusso e discutibile, che con quel film volle difendersi dall'accusa di delazione lanciatagli dagli ex compagni e colleghi processati per attività antiamericane (eravamo negli anni del maccarthlsmo). E sarà ancora con Kazan che Spiegel produrrà uno dei più belli e acuti ritratti di Hollywood, Gli ultimi fuochi, tratto dal romanzo di Fitzgerald. Ma non possiamo passare sotto silenzio né l grandi film spettacolari diretti da David Lean — Il ponte sul fiume Kwai e Lawrence d'Arabia-— in cui il gusto dello spettacolo magniloquente si legava a un'analisi non superficiale dei personaggi e dell'ambiente, né un'opera per molti versi esemplare come La caccia di Arthur Penn, in cui già circola lo spirito della nuova Hollywood. Una Hollywood intelligente e spregiudicata, anttconvenzionale e moderatamente progressista, cheSam Spiegel ha saputo individuare e valorizzare entro il mare magnum della convenzionalità spettacolare e della produzione puramente commerciale. I Gianni Rondolino

Persone citate: Arthur Penn, David Lean, Elia Katan, Fitzgerald, Hitler, John Huston, Kazan, Lawrence D'arabia

Luoghi citati: Africa, Berlino, Hollywood, Vienna