Consumati tutti i capolavori tornano gli esiliati dalla gloria di Massimo Mila

Consumati tutti i capolavori tornano gli esiliati dalla gloria BILANCIO DI UN ANNO DI SPETTACOLO: LA MUSICA, I MUSICISTI, I FESTIVAL Consumati tutti i capolavori tornano gli esiliati dalla gloria il cosiddetto anno europeo della musica se n'è andato ; com'era venuto, senza la;sclare tracce rilevanti, se [;non un'alluvione di Bach e di Handel nei teatri, nelle sale di concerto, nel libri e ; nei giornali. Ma questa si sarebbe prodotta ugualmente, dato che la legge degli anniversàri sta diventando sempre pia la bussola degli organizzatori musicali. Certe riviste pubblicano verso la fine d'ogni anno U diligente elenco dei centenari e cinquantenari dell'anno successivo, e pare siano ricercatissime. > Altrimenti tutto s'è svolto come al solito, salvo che ogni • manifestazione, anche l'ultimo dei concertini parrocchiali o dopolavoristici, si .è fregiato dell'etichetta di «anno europeo della musica». Poco mancava che se ne facesse un'insegna anche il violinista che suona all'angolo sul marciapiede. La musica va a gonfie vele. Progredisce in .diffusione e in quantità, in'certo senso anche in qualità, a dispetto del piagnoni che s'immaginano chissà quali meraviglie della vita musicale di cinquantini fa, cosi stenterelli limitata a pochi grandi centri e chiusa in un cerchio ristrettissimo di programmazione. Oggi non é che organizzatori e pubblico siano presi dalla sfregola del nuovo, per carital Ma la stessa estensione quantitativa finisce per produrre una spinta ad allargare gli orizzonti Le stagioni di concerti e i cartelloni dei teatri lirici si sono dilatati, e non si può andare avanti sempre a Beethoven, Chòpln, Verdi e Puccini. Sicché il repertorio viene arato e frugato con Impazienza, esplorando gli angoli trascurati del passato. La «prima esecuzione in tempi moderni» è diventata un vezzo e un vanto dei cartelloni Sul fronte del teatro lirico sembra che la legge Varata dal ministro Lagorio abbia soddisfatto abbastanza le Ingorde pretese degli enti lirici e del teatri di tradizione. Per là prima volta quest'anno non si sono sentite le patetiche dichiarazioni di sovrintendenti e direttori che minacciano di dover annullare la stagione di prossima apertura se 11 ministero non aumenta 1 fondi, non paga gli arretrati, ecc. ecc. In compenso si sono agitate le masse e mal come quest'anno gli inizi di stagione sono stati turbati da scioperi selvaggi. I cartelloni lirici hanno continuato a presentare il curioso fenomeno delle Imitazioni. C'era stato l'anno, anzi 11 blennio dell'Attila, ora c'è stato, quello del Due Foscart e dei Flauto magico e chissà che non assisteremo a un anno Arrìdo o S Uff elio. Se fosse lo stesso spettacolo che gira In vari teatri, non ci sarebbe niente da dire. Ma se. si tratta sempre di nuovi allestimenti e di compagnie diverse, come se ogni teatro scoprisse: — Ah già, c'è anche l'Attila, c'è anche I due Foscart... —. Quest'anno cinque teatri hanno «scoperto» il Ballo in maschera, a lungo dimenticato. Sul fronte del nuovo c'è poco da segnalare: l'ingresso in campo operistico d'un valoroso campione della musica strumentale come Donatomi, con Atemi la ripresa milanese del Prometeo di Nono, fortemente modificato, e il burlesco Mare nostrum di Lorenzo Ferrerò, atteso a Roma a prova più impegnativa al principio dell'anno venturo. Le miniere ■ Donizettl e Rossini continuano a rifornire di «scoperte» i cartelloni dei teatri lirici. La prima è aperta alle curiosità casuali di chiunque, la seconda Invece è ormai riserva di caccia del benemerito Rossini Opera Festival di Pesaro, che quest'anno ha riciclato 11 Maometto II, non cosi bello come 11 rifacimento francese in Assedio di Corinto, ma sempre un monumento d'indubbio pregio, assai superiore a quel centone di arie del Viaggio a Relms, scavato l'anno prima dal filone del Rossini francese, e ripreso quest'anno con grande successo dalla Scala. Pesaro è solo un esemplo del festival e teatri di città cosiddette minori che ormai gareggiano d'intraprendenza col grandi Enti Urici: l'Ose r di Emilia-Romagna, Treviso, 11 Fetruzzelli di Bari, Sassari. Passando al. settore del concerti, la ricchezza d'Iniziative dà luogo a un consumo di musica spaventoso (e spesso si urta contro la carenza di locali agibili). Le quattro orchestre sinfoniche della Rai hanno dovuto fornirsi d'un direttore, artistico per escogitare programmi d'una certa originalità. L'orchestra della Scala, talora maggiorata in Filarmonica, quelle del maggiori Enti lirici, come Venezia, Torino, Firenze, Trieste, danno vita a serie di concerti. L'orchestra di Santa Cecilia a Roma è sempre in prima linea per qualità d'interpreti e d'esecuzioni. Pullulano le orchestre da camera, spesso come formazioni provvisorie estratte momentaneamente da orchestre maggiori, ma talvolta anche dotate di con¬ tinuità stabile. I concerti da camera fioriscono dappertutto ad opera di associazioni che spuntano come 1 funghi. Sembra ieri che qualcuno protestava contro la moda del piccoli *-'Stivai estivi nel centri turistici: — Quindici giorni di artificiosa vita musicale — dicevano gli Incontentabili — e poi per trecentocinquanta giorni quel paesi li non sentono più una nota —. Mica vero. Avevamo ragione noi, gli ottimisti inguaribili, che dicevamo: — Abbi pazienza, aspetta qualche anno, vedrai che questo seme germogllerà —. Oggi germoglia tanto che sono valanghe 1 comunicati di stagioni di concerti che la posta ci scaraventa sul tavolo, e non solo dalle grandi città avvezze da tempo alla pratica della musica, ma da minimi cèntri d'ogni parte d'Italia. Un settore a cui il cosiddetto anno della musica ha dato particolare Impulso è stato quello dell'editoria e della pubblicistica. Bach, Haendel, e anche Scarlatti (un po' trascurato sul plano del concerto) hanno alimentato gran copia di volumi. Su questo plano l'avvenimento principe resta 11 completamento della traduzione italiana di quel capolavoro che è 11 Mozart di Hermann Abert. E la fine dell'anno ha perfino visto la nascita d'un Giornale della musica, mensile pubblicato dall'unica casa editrice italiana d'interessi esclusivamente musicali (chi avrebbe mai pensato un fatto slmile in passato?). Giornale che promette d'essere un utile strumento d'informazione e al quale si augura qui di andare Incontro a una vita più prospera di quella che generalmente incontrano nel nostro Paese le riviste, unico settore poco toccato dal generale boom della musica. Massimo Mila Un momento del «Maometto II»: Rossini continua a rifornire di scoperte il benemerito Opera Festival di Pesaro