l'Europa fuori dallo spazio?

l'Europa fuori dulie spazio? S'è arenata a Washington la trattativa tra FEsa e la Nasa l'Europa fuori dulie spazio? I delegati dei due enti spaziali si sono irrigiditi sul ruolo degli 11 Paesi europei • I progetti continentali sul Columbus e la volontà di proseguire in piena autonomia, a lungo termine, creano perplessità negli americani -1 tedeschi puntano alla leadership nel campo della microgravità - Delicata la posizione dell'Italia L'Europa resterà fuori dal progetto di stazione orbitante che gli Anni Novanta porterà gU uomini ad abitare permanentemente nello spazio? Il rischio c'è. Le trattative per definire U ruolo degU undici Paesi rappresentati nell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) sono In corso. Ma l'ultimo, decisivo Incontro fra i delegati deU'Esa e della Nasa svoltosi sotto Natale, a Washington, si è concluso con un nulla di fatto, gli Interlocutori Irrigiditi sulle loro rispettive posizioni. La partecipazione europea alla «space station., decisa lo scorso gennaio nella conferenza di Roma, al concretizza come è noto, nel Columbus, un pacchetto di progetti più che un singolo programma, che prevede diversi elementi: ■il modulo pressurizzato centrale fabbricato da tedeschi e Italiani, specializzato negli esperimenti di mlcrogravlta di Interesse Industriale, quelli già tentati con successo sul aboratorio europeo Spacelab, che dovrebbero portare «Ila fabbricazione di speciali ceramiche, leghe metalliche, prodotti farmaceutici; una piattaforma costruita da inglesi e destinata ad esperimenti scientifici e di telerilevamento, da lanciare su un'orbita polare, lontana dal ■corpo della stazione; Inoltre •un modulo di risorse energetiche e di telecomunicazioni e un altro modulo «di servizio», sorta di veicolo per spostarsi verso la piattaforma e intorno alla struttura centrale. - Grazie a queste aggiunte 11 nuovo laboratorio europeo agganciato alla «space station» potrebbe In un secondo tempo assumere la configurazione di «free flyer», oggetto che fluttua libero nello spazio senza più legami. Decidendo di concentrare nel Columbus la propria adesione al programma americano, 1 Paesi dell'Esa avevano anche stabilito di perseguire un progetto di autonomia epa' elale a lungo termine. Ma è proprio questa doppia versione, agganciata e distaccarle, del laboratorio a creare perplessità alla Nasa. Oli americani chiedono che la collaborazione europea si limiti al modulo principale e alla piattaforma polare. Vogliono inoltre che l'Esa si lm-. pegni a lasciare il laboratorio permanentemente agganciato alla stazione. In cambio, propongono una piena collaborazione al progetto, alla logistica e alla gestione, della «space station», in proporzione alla quota degli investimenti (l'Esa avrebbe circa 11 25 per cento). La forma della stazione orbitante negli ultimi mesi è stata modificata: non sarà più una torre protesa nello spazio perpendicolarmente alla terra, ma una struttura più complessa, capace di assicurare una migliore gravità alle abitazioni e al laboratori scientifici. Più complessa ma ben più costosa degli 8 miliardi di dollari preventivati. Anche 1 rapporti con 1 partner» hanno subito una svolta. Disposta lnzlalmente a offrire solo delle collaborazioni secondarie, la Nasa, premuta dal costi, punta oggi a non creare doppioni nel diversi elementi funzionali. Il programma americano è stato in certo senso internazionalizzato. Il Canada contribuirà con un complesso sistema robotico, Imperniato su un braccio artificiale mentre il Giappone fornirà un secondo laboratorio di microgravità (un terzo sarà americano). Non per questo i Paesi dell'Esa hanno ammorbidito le loro posizioni. Anzi. Rigidi sono 1 tedeschi che aspirano a una leadership nel campo della mlcrogravlta e chiedono una gestione tutta europea del Columbus attraverso il centro di controllo missioni già avviato in Germania, collaudato con successo due mesi fa durante il volo tedesco dello Spacelab. Durissima e la Francia che, interessata da sempre allo sviluppo del lanciatori Ariane, preme oggi perché l'agenzia spaziale europea faccia proprio 11 progetto di mlnlnavetta Hermes da agganciare alla quinta generazione del razzo. Quanto alla Gran Bretagna, la sua piattaforma polare, pur facendo parte del pacchetto Columbus, non è in discussione. Esa e Nasa potrebbero dunque andare ognuna per la loro strada. Ma con quali conseguenze? Una mancata partecipartene alla tpace station americana farebbe arretrare ti dieci anni l'Europa dello sparto* dice Luciano Guerriero, direttore del Plano Spaziale Nazionale del Cnr. «/{Columbus dovrebbe comunque dipendere dalla Nata peri land dello Shuttle e l'alloggiamento degli astronauti a bordo della «tastone», aggiunge. •L'Esa ti troverebbe ad essere un cliente dell'ente spaziale americano, invece che un partner cointeressato a benefici e rischi dell'Intera impresa- • Una reale autonomia europea nello «parto, peraltro auspicabile, richiederebbe deci timi politiche per Invetti menti ben superiori a quelli attuali, oggi difficilmente Immaginabili* dice ancora Guerriero. La posizione italiana e la più delicata. Paese membro dell'Esa, sostenitori di una 11' nea di autonomia che non comporti l'isolamento, l'Italia è legata Inoltre alla Germania nello sviluppo del Columbus con una partecipazione del 26 per cento, per la prima volta capocommessa della parte sistemistica del modulo principale. «Afa l'industria naeionale ha tutto da guadagnare da una partecipatone complessiva e a breve termine al progetto americano» dice Ernesto Valleranl, direttore del settore spazio dell'Aerltalla, la società capocommessa. •Resta da vedere te l'Italia riuscirà ad avere voce In capitolo nell'Agenzia europea: La soluzione 6 legata anche all'andamento del negoziati diplomatici fra dipartimento di Stato Usa e governi europel, i Entro marzo la Nasa prevede di concludere la definizione delle caratteristiche tecniche del sistema per dare 11 via a settembre alla gara industriale e lanciare nell'aprile 1987 le fasi «0» e «D» di sviluppo ingegneristico. I primi componenti della stazione orbitinte-ìaranno lanciati nel lo ¥pWo all'inizio dei'1902. Con o senza l'Europa. J Maria Grazia Bruszone

Persone citate: Ernesto Valleranl, Luciano Guerriero, Maria Grazia