Viaggio fra i nomadi della Mongolia da Ulan Bator al deserto del Gobi

Viaggio fra i nomadi della Mongolia da Ulan Bator al deserto del Gobi Viaggio fra i nomadi della Mongolia da Ulan Bator al deserto del Gobi QUALCUNO 1* confonde con l'Ortent Express. La Transiberiana è tutt'altra cosa. Il lungo treno che corre nella taiga dove crescono fitti abeti, cedri, pini betulle e ontani, con un sottobosco ricco di bacche e frutti selvatici commestibili, parte alle 8 del mattino da IrkuUk, capitale della Siberia. Costeggia le rive montane del lago Balkal, U più profondo del mondo. Sflora villaggi silenziosi di lzbe in legno dipinte a colori vivaci, rosa verdi o blu, I vasi di piante in flore tra U vetro della finestra e le tende di pizzo. A Ulan-Ude la transiberiana si divide In due, da una parte 1 vagoni che proseguono fino a Vladivostok, dall'altra chi va a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Ulan Bator e una città industriale con un'estesa periferia di baracche In legno piuttosto tristi, dove il governo è intenzionato a convogliare 1 nomadi delle valli e del deserto. I musei cittadini valgono da soli il viaggio: raccolgono centinaia di Budda di ogni epoca e scuola (dal 1200 ai giorni nostri) e di tanke. in seta e pietre preziose, ricamate o dipinte, di squisita fattura. Un pìccolo aereo a elica conduce 1 viaggiatori da Ulan Bator nel deserto del «obi. Li lascia proprio sulla porta di .casa, (non esistono piste di decollo e atterraggio). In un piccolo accampamento di yurte isolato nel deserto che solo l'orizzonte perfettamente rotondo delimita. II primo impatto t di sconcerto, disagio. E poi si scopre 11 Gobi. 1 vill&ggettl di yurte. 1 cavalieri al galoppo. I suoi spazi Infiniti, la sua vita raccolta tra le valli, la sabbia e la steppa. Le sue notti fitte di stelle nell'aria trasparente, le aquile della valle dello Yol che volano tra le rocce frastagliate. 1 suoi silenzi che le bufere di vento c la pioggia e 11 muggito fondo dei grandi yak pelosi non incrinano. Facili 1 miraggi qui. Nella piana sconfinata della steppa appaiono laghi, cosi nitidi che a fatica si accetta la realta della loro inesistenza, con l'acqua scintillante che riflette le nuvole del cielo, e alberi e rive che non ci sono. Grandi canyon* (dove sono stati ritrovati i resti dei dinosauri, trasportati e ricostruiti 1 loro scheletri nel musei di Ulan Bator) Il deserto del Gobi: una delle spezzano l'unlformlta del deserto, mandrie di centinaia di pecore compaiono all'orizzonte seguite dal pastore a cavallo, si avvicinano a una velocita che stupisce, scendono nei canyons brucando erbe al nostro occhio quasi invisibili, risalgono e con la stessa fulminea velocita scompaiono, riassorbite dall'orizzonte. Le lunghe giornate di solitudine e silenzio nella steppa, oppure nelle valli verdi e brillanti anche più di ogni prato inglese o Irlandese non stimolano la comunicativa, e i mongoli vivono tendenzialmente isolati. Un'unica yurta sovente segnala la presenza dell'uomo In spazi di decine di chilometri, e quando la iamt- DEVIAZIONI DAL con un ordine rigoroso. Partono per primi a cavallo gli uomini adulti e 1 ragazzini addetti alla sorveglianza ravvicinata, ma sempre in coda, del bestiame. Seguono in groppa ai cammelli le donne con 1 bambini piccoli, le scarse vettovaglie e pezzi d'arredamento (un palo di pentole e qualche coperta). ultimi 1 cammelli carichi delle yurte, la grande tenda circolare di feltro con una struttura portante in legno. glia si allarga le yurte diventano due ma sono rari 1 •grandi- villaggi di 8-10 yurte. Timidi al primo contatto con lo straniero non sono ostili ma neppure ospitali, barricati In un riserbo da cui non intendono uscire. Latte di cammella. di capra. di cavalla e yogurt, talvolta formaggio durante l'estate, carne di montone durante l'inverno: questa e la dieta mongola. La dieta poche zone del mondo popolate ancora da autentici nomadi che ripiegata In 4 e leggera e facilmente smontabile e rimontabtle. Le yurte ricche (oggi scarse) hanno porte bellissime, vivacemente dipinte come tutta la struttura in legno, morbidi tappeti, vasi e sgabelli e altri oggetti le fanno diventare una casa vera secondo 11 nostro concetto. Non si può parlare della Mongolia senza brevemente accennare alla delicata (ase di transizione che questo popolo sta attraversando. Dopo la morte nel 1924 dell'ultimo «Budda vivente •. il capo del clero e dello Stato mongola e seguente costituzione, il 24 novembre di quello stesso anno, della Repubblica Socialista Mongola. 11 modo di vivere di per il turista e molto slmile, viene concesso In più li pane (buono), e montone, ottimo se cotto allo spiedo sulla brace, anche durante la stagione estiva. Il deserto del Gobi è una delle poche zone del mondo in cui ancora vivono gli ultimi autentici nomadi. Il vero nomade non precede le mandrie conducendole ai pascoli da lui scelti e attrezzati. Le segue a cavallo e sono le greggi, di pecore e yak. che scelgono la via e decidono quando e quanto a lungo sostare. Per questo 11 vero nomade si porta la casa appresso. Non sa In anticipo dove si fermerà e non può creare strutture architettoniche stabili. Lo spostamento avviene questa gente povera, fondamentalmente priva di esigenze, sta lentamente cambiando. E' diminuito il tasso di mortalità Infantile e l'analfabetismo. Ad alcuni giovani selezionati viene offerta anche la possibilità di studiare all'estero. Per ragioni economiche, sociali e politiche il governo sta ora tentando di convincere 1 nomadi a condurre una vita sedentaria, a strutturarsi in cooperative, a concentrarsi nei sobborghi urbani. LI alletta con l'offerta di un vitto.migliore di quello di cui ora usufruiscono, se non altro più vario, con frutta e verdura: cercando di fare presa sulla naturale vanità femminile rifornisce i mercati di abiti in stile occidentale, promette case confortevoli. Saldamente ancorati a un presente che credono Immutabile come la steppa, i nomadi del Gobi rifiutano ostinati di adeguarsi a questa nuova realtà. Nel tentativo di difendersi si isolano ancora di più e alle sollecitazioni a riunirsi, collaborare, lavorare Insieme, oppongono un atteggiamento di resistenza passiva. Vogliono che la loro vita continui cosi come è sempre stata, senza radici, padroni degli spazi che 11 circondano. Rosanna Arione Primavera estate e Inizio autunno sono le stagioni migliori per visitare la Mongolia. E' un viaggio che deve essere programmato con un certo anticipo (due mesi) in quanto le formalità per ottenere 1 visti sono lunghe e le disponibilità alberghiere in Mongolia limitate. Vacanze. Ventana. I Grandi Viaggi sono le agenzie che organizzano viaggi in Mongolia. I prezzi: •Vacanze* L 3 200.000: .Ventana. L. 2 950.000 (entrambe 15 giorni): -I grandi viaggi» L. 4.450.000 (16 giorni si prosegue con la Transiberiana fino a Khabarovsk. prossimo alla Manciuria).

Persone citate: Rosanna Arione, Ulan, Ulan Bator

Luoghi citati: Manciuria, Mongolia, Siberia, Ulan-ude