Ipotermia, la morte a 20° di Vittorio Wyss

Ipotermia, la morte a 20( Ipotermia, la morte a 20( ADESSO che sono trascorse alcune settimane dall'ultima Chamontx-Courmayeur e molti l'hanno dimenticata, occorre parlare della tragedia di Silvio Piumetll. morto di notte, solo, assiderato, su un letto di rocce, mentre Il suo compagno, dopo aver visto mutile la generosità della sua presenza, correva a cercare aiuto e trovava due arance e una bottiglia d'acqua minerale ghiaccia la. Dopo qualche mezza colonna e una genenca affermazione sulle responsabilità degli organizzatori e dell'atleta, ne giornali ne televisione hanno più parlato di questa tragedia dello sport che non dà milioni ne fama, sia pur passeggera, ma solo fatica e sofferenza ed e fallo solo in obbedienza a un .io. morale che vuole 11 confronto con se stessi e contro la natura, perche questa affermazione e nell'intimo dell'uomo e soprattutto dell'atleta puro. Questo atleta e slato ucciso dal freddo, certamente per un suo calcolo sbaglialo: avevi, pensato di poter reggere ali'ambienie psicologicamente duro, e meteorologicamente feroce per il freddo e l'umido, avendo addosso solo una maglietta e un giubbotto sottile di materiale plastico Le gambe erano nude. L'uomo ha. In condizioni di normalità, una temperatura del .nucleo, di 37-37,6" C. intendendosi per nucleo il complesso profondo del che trasforma l'orz visceri e del cervello. A partire da 4-5 centimetri di profondità verso la pelle la temperatura tende a diminuire portandosi a 30-34' (in media si calcola sui 33 C) alla superficie. Sulla pelle la temperatura può scendere per qualche minuto anche a 0* per zone di cute limitata (mani, piedi, naso, orecchie), ma il danno eventuale sarà essenzialmente locale, a meno che questo non sia il preludio a un raffreddamento generale. Fino a 36* di temperatura del nucleo del corpo l'organismo si difende con il movimento continuo o con scosse di brivido che consumano energia, ma producono calore e dunque cercano di mantenere caldi gli organi vitali. Sui 35-34" di temperalura profonda l'individuo e ancora cosciente, mentre il corpo e percorso, finche ha energie, da brividi generali o locali, in una condizione di dura sofferenza generale. Ancora un grado in meno (32-31 C) e la coscienza e jiersa. le pupille sono dilatate e reagiscono appena appena alla luce. Il brivido non compare più. A 30-29 del nucleo il |X>lso non e percepibile, il respiro e superficiale, i muscoli rigidi. La funzione cardiaca sta |>er essere compromessa nel senso che la muscolatura del cuore, amache coniarsi sincronlcamente per dare effettivo impulso al sangue, si disorganizza (fibrillazione ventricolare): le fibre cardiache si contrag¬ o in un mosto gono irregolarmente per proprio conto, viene a mancare la forza propulsiva che inviava in circolo 11 sangue e quindi tutti gli organi, compresi i centri nervosi, sono gravissimamente compromessi. A 2T di temperatura del nucleo I riflessi sono scomparsi, le pupille non reagiscono più alla luce. La vita volge al termine. L'Insufficiente azione cardiaca determina un ristagno di sangue anche nei polmoni e quando la temperatura diminuisce ancora a 21-20" C il cuore si arresta. Rimane, ultimo barlume di vita or-'' mal Irrecuperabilmente perduta, un lieve pulsare dell'elettroencefalogramma, che sembra perdurare anche poco sotto i 20* C. Questo il tragico iter. Un intervento e ancora possibile sino a che c'e un barlume di vita: in un testo americano — l'Harrison — si parla di una ragazza recuperata e salvata con '» C di temperatura interna. Ma occorrono strumenti adatti, non bastano 1 panni o I bagni caldi che. scaldando dall'esterno, attirano il sangue in superficie e lo sottraggono agli organi vitali. Questo soccorso * utile solo quando l'ipotermia e relativamente lieve, prima della li brillatone ventricolare. Altrimenti occo.Te scaldare dall'interno mediante una dialisi peritoneale. Anche il povero, grosso, santo cane del San Bernardo non basta più. Vittorio Wyss

Persone citate: Silvio Piumetll

Luoghi citati: Courmayeur