GL il «partito dell'utopia» che sognava un nuovo Stato

Nel dicembre '47 usciva di scena il movimento di Giustizia e Libertà Nel dicembre '47 usciva di scena il movimento di Giustizia e Libertà GL, il «partito dell'utopia» che sognava un nuovo Stato Nato, od '42 a Milano, ebbe a Tarino i! centro più importante • La lezione degli «azionisti» Alla fine del 1947 usciva deftnlttvamente dalla scena politica italiana il Partito d'Astone, tra lo sbocco quoti fatale di una cri* già emma con la fine del governo Pani e culminata nel 1946 con le dimissioni dal P. d'A. dello siesta Porri e di Ugo La Malfa. Molti hanno parlato di un'.utopia. azionista, rodendo nel P. d'A. un gruppo di intellettuali un po' astratti e incapaci di misurarti con i problemi concreti della politica. Altri temo sostenuto che alla base del parato cera un equivoco insanabile: a tentativo di Coinvolgere insieme quelle che Bobbio ha definito le alctnesche tcdurlont della Giustisia e della Ubata. Il Partito era nato nel Itti a Milano, riunendo alcune dette pi* vivaci correnti dell'antifascismo: gli esponenti Al .Giustina e Libertà., I libcml-socializtl di Calogero e Capitini. atcv.nl intellettuali di estrazione ameridoltana che, come La Malfa, si rifacevano all'erperiensa dal Nato Deal roossveltlano e atte teorie keynesiane. OH uomini più significatiti erano comunque Lussa, Barri, Valloni, Ernesto Rotti, Calamandrei, Bauer, Oarosci e Venturi che venivano—pia o meno tutti — dall'esperienza di G. L. a dall'antifascismo militante Atta loro spalle etra l'insegnamento di Gaetano Salvemini e di Carlo Rosselli, il teorico del .Socialismo liberale., trucidato in Francia, insieme al fratello Nello, nel IS37 da «icari fascisti O. L. era torto come movimento rivolueionario a Parigi nel 192$, proponendosi una ferme ottone antifascista in Italia che avrebbe dovuto portare all'abbattimento del regime e atte creatione di una repubblica democra¬ tica, laica e socialmente progredita. La .rivoluzione antifascista» dei .giel'.lstU non era una szmpttot opposizione a Mussolini, ma rappresentava una prospettiva politica di radicale rinnovamento della vecchia Italia prefascista. Batterebbe rileggere i .Quaderni, di Giustizia e Liberia per rendersi conto di come non ci si Hmitatte al fervore attìvitOso, ma ci fotte un «utente «/orso inteso a creare le basi di un nuovo Stato a di una nuova elatte dirigente, t Quaderni — come ha osservato Galante Garrone — •non si ridicevano a dbqulsUrtoni teoriche, ft puri dibattiti ideologici, ma portavano vivi 1 segni della lotta, della tensione morale, di un bellissimo impegno civile di rinnovamento ablmia». bai forte slancio inurbile e dal grande contributo dato alla Reststeneqa (voglio ricordare, uno per tutti, il sacrificio di Leone Ginsburg), G.L. non riuscì a trarre l'impulso necessario per diventare un vero e proprio partito. Certo, dopo il 25 aprile 1945, U Partito d'Azione commise degli errori; altrettanto si può dira per il governo Parti, anche te l'intransigente figura di .Maurizio, (il nome di battaglia di Parri - ndr) ci appare oggi come le piti alta e la pit limpida rispetto a quella di tutti t tuoi nemici di allora. Soprattutto il Partito d'Azione — mi ditte una volta Ugo La Malfa — sotto—fato Itmportanaa politica del movimento cattolico, pensando che etto non ondasse aldilà delle posizioni elettorali che aveva avuto dopo la Grande Guerra. La restaurazione, dopo te sperante deiute della Resistenza, postò infatti attraverso la de. L'ipotesi dalla terza fona liberal-socialista diventava, per altro, tmpropontbile per gli stetti .azionisti, che finirono con l'optare per il partito repubblicana o II partito socialista. Ma era davvero un equivoco di fondo richiamarti contemporaneamente alla Giustizia e alla Uberto? Aveva forse ragione Benedetto Croce quando attribuita a Rosselli •l'errore logicodi prendere le due parole del socialismo e del liberalismo e di pi intopparle, tenta giungere a una «intesi? Io non lo penso. Il Partito d'Azione non divenne sicuramente mai un «partito di tessere» e non riuscì a raccogliere un adeguato contento attorno a ti. Ma, anche qui, il discorso da fan à forte un altro: gli .azionisti, erano, per loro stesta costituzione, .allergici. di partiti cosi come già allora etti si «tarano organizzando. Brano certo uomini di ««ite e quindi condannati alla solitudine. Ma è difficile pensare oggi alla dignità della politica tenta ricordare certi uomini. H centro più importante di G.L. durante il teatine fu Torino, dove maestri come Gioele Solari avevano fatto dell'Università una scuola di antifascismo. Sono innumerevoli gli .azionisti^ che, cresciuti in quelle aule, continuano a rappresentare per molti di noi dei costanti punti di riferimento. Qualche mete fa, ricordando Carlo Rosselli nel cinquantesimo anniversario della sua tragica fine. Paolo Soriano ha scritto che alcune tesi del .socialismo liberale, fi rivelano oggi come «una vittoria di principio di non poco conto per chi. spesso da solo, diceva queste cose già 00 anni fa». MILANO — Silvia, Katla. Susy, Marilena, minigonne vertiginose su calte nere all'ultima moda, pellicce vaporose e un cocktail di profumi Intensi. Sembrava il tempio della femminilità più esasperata, era Invece 11 convegno nazionale dei transessuali, o meglio, delle neodonne, come oggi vogliono essere chiamati, cioè chiamate. Sabato e domenica sono state le giornate per il quarto convegno nazionale del itlì (Movimento italiano transessuali) che ha radunato nel Palazzo delle stelline, circa 300 «trans» provenienti in prevalenza dal Nord Italia. Pannella, Tortora, don Ciotti sono stati 1 nomi più significativi a intervenire nel lungo dibattito, ma quest'anno la grande assise della transessualità italiana ha attirato anche politici missini che hanno parlato di diritti da difendere e Invocato dignità per i nuovi arrivati nel inondo femminino. Cosi destra e sinistra ti sono trovate d'accordo nel riconoscere il diritto al cambiamento di sesso per almeno diecimila italiani sospesi fra gli aggettivi .mischile, e •femminlle>. «Io i<syj-. all'aprile 1982 — dice Pina Bonanno, leader del Mit e capo storico del Movimento transessuale —ci ha permesso di Pier Franco Quaglie ni

Luoghi citati: Francia, Italia, Liberia, Milano, Nord Italia, Parigi, Torino