Tre «poli» per il rilancio di Napoli

Il risanamento parte dal centro storico, dall'area orientale e dall'area flegrea Il risanamento parte dal centro storico, dall'area orientale e dall'area flegrea Tre «poli» per il rilancio di Napoli NAPOLI — EU terzo anno consecutivo di Kuerra. le prospettive Incerte. Sul fanti al fronte Incombe la disfatta di Caporctlo. A Napoli, lontano dai fragori della prima linea, in un storno d'estate. U 27 luglio 1917. 44 aziende, sottoscrivendo un atto notarile, sanciscono la nascita della pi -ma Associazione meridionale degli Industriali con sede in via Santa Brigida SI. L'artefice dell'operazione e Maurizio Capuano amn^nlstralore delegato della KME e leader della nascente industria elettrica. L'associazione, si legge nell'alto costitutivo ha •per Iacopo la tutela e la difesa degli interessi generali dei soci e dell'industria...: Settanta anni dopo. l'Unione degli Industriali della provincia di Napoli ha deciso di festeggiare l'avvenimento con una serie di manifestazioni e la pubblicazione di un volume. .Dentro Napoli*, sfogliando II quale si ripercorrono le tappe sallenti della crescita economica e dello sviluppo produttivo dell'arca partenopea. • Ci riteniamo non solo fieri delle nostre radici, quanto anche consapevoli di una acquisita centralità nel sisteria di una società civile e produttiva, quale polo aggregato e aggregante, fortemente motivato a produrre Iniziative, programmi, progetti, a sostegno delle giuste aspirazioni di Napoli a farsi arbitro del proprio futuro di metropoli di sviluppo- sottoluna 11 cavaliere del lavoro Salvatore D'Amalo, presidente Ih carica dell'Dnlone. Le celebranniversaruna fase ddell'Imprendistanza dquell'impor•Il Regno cui fu Ipodi Intervenmento urb.Società, st- Napoli» èpresentaredella ricerdello studiil 31 dicemdella socienel corso dmosso dal Dopo annifatiganti eli ici zoINFORMAZIONE PUBBLICITARIA ' La soluzione della «questione urbana» consentirà di accelerare lo sviluppo socio-economico dell'area partenopea • L'Unione degli industriali della provincia celebra i 70 anni di vita con una serie di manifestazioni Le celebrazioni per U 70* anniversario coincidono con una fase di grande vitalità dell'Imprenditoria locale. A distanza di dodici mesi da quell'importante convegno. •Il Regno del possibile». In cui fu Ipotizzata un'Ipotesi di Intervento per il risanamento urbano di Napoli, la .Società, studi centro storico - Napoli» è ora in grado di presentare la seconda fase della ricerca. Il sommarlo dello studio sarà anticipato il 31 dicembre dal presidente della società Enzo Giustino nel corso di un incontro promosso dal Banco di Napoli. Dopo anni di discussioni defatiganti e di sostanziale pali li rallsl le forze più dinamiche della citta hanno finalmente Individuato nel riassetto urbano e nella difesa dell'ambiente uno del principali filoni di Intervento per gli anni a venire. • Abbiamo individuato in tre zone della città i punti d'attacco di una strategia che puntava a risanare, da un lato, e a riqualificare, dall'altro, intere poreioni di territorio ormai obsolete, fatiscenti, esse stesse causa frenante di un più complessivo progetto di sviluppo e di rilancio di Napoli: il centro storico, l'area orientale, l'area occidentale flegrea» sostiene U presidente dell'As¬ ici zona industri alt- di Napoli. Nella cornice in alto a destra, il lungomare di Posi Ili po sociazione costruttori edili (ACEN). Eugenio Cablb. D'altra parte già da qualche anno il Rapporto Svimez. una delle più autorevoli fonti di analisi della realtà meridionale, ha individuato nella •questione urbana* uno del temi centrali di iniziativa per rimuovere le cause dell'arretratezza delle aree metropolitane del Sud. -La questione urbana frova ff suo esempio più significa (ito — e scritto nel Rapporto '87 — in un'area come questa di Napoli, che i nel Mezzogiorno la più grande concentrazione di popolazione, di industrie, di infrastrutture, di attività, di cuf¬ tura e, insieme, la più grande concenti azione di disoccupati, di abitazioni improprie e sovraffollate, di carenza di verde e di servizi, di inquinamento, di congestione del traffico». Una reaita. Insomma, contraddittoria: ricca di potenzialità ma anche di pesanti eredita del passato. Una situazione ambientale che finisce per Influenzare più o meno direttamente anche le attività produttive. Vale la pena, a questo punto, vedere un po' più da vicino qual e Io stato di salute dell'industria menlfattuliera In Campania. Secondo 1 dati raccolti dall'Unione regionale delle Camere di Commercio. 11 primo semestre dell'anno In corso ha offerto una serie di spunti favorevoli per le imprese campane. Rispetto infatti all'analogo semestre dell'anno scorso la produzlop- ha evidenziato un mei- nciiiii del 2,5 per cento. U. tasso di sviluppo tuttavia Inferiore a quello medio nazionale che e stato del 3.9%. Questa difformità di andamento e Imputabile, probabilmente. Innanzitutto al settore meccanico che ha chiuso 11 semestre con una flessione produttiva del 3.5% contro dinamiche nazionali positive In tutti 1 comparti di attività (dall'elettronica, alle macchine elettriche, alla carpenteria). Invece i comparti più dinamici sono apparsi In Campania quello del mezzi di trasporto (che ha registrato addirittura un ♦ 15%). del tessile (+8.2%). del cartario-poligrafico (+3.0%), del vestiario (+3.1%). Contemporaneamente si sono ridotte drasticamente le ore di cassa integrazione guadagni: dai 35 milioni di ore del primo semestre '86 si e passato ai poco più di 28 milioni di quest'anno. In una indagine di qualche mese fa commissionata dal Banco di Napoli, un gruppo di studio ha selezionato le •magnifiche trenta» imprese meridionali che — in base all'elevata redditività, alla tendenza ad innovare e ad investire — hanno le caratteristiche per una eventuale presenza In Borsa DI queste 30 sono ubicate In Campania esattamente la metà. Oulda la classifica ti gruppo Avlr di Napoli, leader In Italia nel settore del vetro cavo (con un fatturato superiore al 400 miliardi all'anno). Seguono, con oltre 200 miliardi. 11 gruppo Fiore (metalmeccanico) e la Moccla Irn.i- (ceramica). Sopra quota 120 miliardi troviamo il gruppo D'Amato (cartotecnica, guidato dal presidente dell'Unione Industriali di Napoli Salvatore D'Amato), la Latte Malese (alimentari), la MAP di Julianl (settore della concia di Solofra). l'Industria Pezzullo (pasta) di Eboll. Sotto 1 100 miliardi troviamo la IPM (telefonia) di Arzano. la Mario Valentino (moda). U gruppo metalmeccanico Paltotto di Napoli, la IDAS (tessile) di Avellino. 11 gruppo De Sanlls di Benevento e la Tubi Sud di Avellino. A chiudere mime le concerie Russo di Ca-sandrino. la Laminazione Sottile di Napoli

Persone citate: Enzo Giustino, Mario Valentino, Maurizio Capuano, Pezzullo, Salvatore D'amalo, Salvatore D'amato