Zona contro zona: è vincente quella dei felsinei

Iona contro gong; è vincente quella dei felsinei Iona contro gong; è vincente quella dei felsinei Sul fango Signore.!» replica a Monelli di ENZO MASI BOLOGNA — I rossoblu ritornano al successo dopo tre pareggi azzeccando l'undicesimo risultato utile consecutivo e quasi d si è dimenticati l'unica sconfitta a Lecce, nella prima giornata. Cosi, continuando a svettare In classifica, U Bologna vede sfoltirsi il gruppo delle Inseguitile! La squadra di Malfredl gioca, diverte, a tratti anche entusiasma, dopo un Inalale quarto d'ora piuttosto 30/1. I petroniani sembrano Infatti cadere nel tranello di una Cremonese che si sforza di rallentare 11 pia possibile il ritmo. La .zona, difensiva di Mazzia (1 due «centrali» fissi sulle punte, centrocampo organizzato ma prudente) mette in Impaccio 11 gioco rossoblu, abitualmente a raffica. Stenta un poco, insomma, 11 Bologna ad esprimersi al consueti livelli benché questa Cremonese appaia fin troppo Umorosa. Da quel momento, però, U Bologna ingrana, si scatena, domina letteralmente. Ma il tempo passa invano. Un «bolide» di Marronaro si stampa sulla traversa a porti e* battuto, al 33'; una botta Predella due minuti dopo trova Rampulla pronto e fortunato (lo aiuta anche una gamba); una affrettata conclusione di Marronaro vanifica, al 35'. un'altra combinazione vincente Luppi-PolL Scorrono 41' prima che la squadre petroniana riesca a mandare il pallone in rete. In questo gol sono splendidi sia la preparazione, con il perfetto assist verticali; di Quaggiotto. sia l'esecuzione di Poli: rapida giravolta e Uro secco, cosi violento da piegare le mani a Rampulla che abbozza l'uscita. 81 va al riposo sull'uno sere, dunque. E si pensa che la Cremonese, ore che è sotto, prenda l'Iniziativa, esca dal grigio difensivismo che ha prodotto soltanto un primo Uro al 30\ seguito da un secondo, su punizione, al 44'. In effetti, al rientro, Chloni approfitta di un errore di Ottoni (peraltro assai valido): e potrebbe tare lo scherzetto dell'ex se 11 pron to Cusln non foese assistito anche da un po' di buona sorte. Ma è soltanto una parentesi Ancora 11 Bologna. Illuminato da un Peccl preciso e grintoso, sale In cattedre e riparte alla carica. n centrattacco, però, si rifà un minuto dopo: Quaggiotto serve Luppi sulla destra, pallone a Predella che ha tutto U tempo per ter mario e spedirlo nella rete cremonese. E la difesa? Pernia, come imbambolata. Ma II Bologna ha un ritmo che a volte può anche stordire. ere un braccio di Cltterio a interrompere un invitante pallone di Predella destinato al liberissimo Marronaro sul dischetto. Siamo al 69' ma l'arbitro giudica 11 fallo Involontario. Resta comunque il dubbia I rossoblu continuano a sprecare: al 74' Predella non riesce a colpire una palla-gol che gli passa a due dita dalla fronte. La pressione della squadra di casa si allenta soltanto per qualche attimo: e la Cremonese ne approfitta per accorciare le distanze all'81' con Pelosi (imbeccato da nizzardi) che è entrato assieme a Merlo al 68' ai posto dell'evanescente NlcoletU e di Garzila Tiro a f il di palo, niente da fare per Cusln. Il Bologna mantiene 1 nervi saldi e riparte con l'ennesima folata. La partita finisce senta patemi. Sospinto dall'inesauribile Majocchi (U migliore, pur nel ruolo semidifensivo di Monta, che non e 11 suo), diretto da un Peccl intelligente e perfino dinamico, con un Poli sempre In agguato e un Quaggiotto centrocampista Inventato ma piuttosto concreto, il Bologna merita ampiamente il successo. In tribuna Arrigo Sacchi e Sergio Brlghenti elogiano U suo brillante gioco che sopporta anche gli sprechi e rimproverano una eccessiva prudenza alla Cremonese. dava benissimo. E riuscito ad annullare nello spailo di pochi minuti la disavventura difensiva che ere instata, complice un duplice pasticcio fra Trevisan e il portiere Oregoli, ed ha sfiorato addirittura un vantaggio che non sarebbe stato poi Immeritato. dal nostro liwijrto GIANNI PIGNATA OENOVA — Una squadra che sia costretta a far valere il «fattore campo» su un'insidiosa savana qua! è diventato nello stato attuale di abbandono il terreno del diroccato stadio di Marassi, meriterebbe una... penalizzazione al contrarlo. Un palo di punti o anche tre di abbuono costituirebbero 11 minimo margine di recupero soprattutto per un Genoa che avendo ceduto il suo •cervello» Domini alla Roma è costretto In mancanza di idee a far correre le gambe. Otocando sulle sabbie mobili è chiaro che il vantaggio è tutto per chi si difende e si muove di rimessa non certo per chi e costretto a far della velocita — in mancanza appunto delle lucide intuizioni di Domini — l'arma principale del suo gioco. Finche il terreno dello stadio — lasciato andare alla malora In questa fase di interregno che rischia di penalizzare duramente 11 calcio genovese—ha tenuto al t repestare del 22 giocatori In campo, 11 Oenoa ha retto più che dignitosamente il dialogo con una Lazio cui 11 pareggio an¬ Alla distanza pero U squadre rossoblu ha pagato lo sforzo generoso ma inutile del primo tempo ed ha pagato soprattutto la carenza di (ondo di qualche suo elemento cardine. DI Carlo soprattutto, che in condizioni psicologiche difficili per una crisi (amiilare giunta alla Solda e segna il gol vince fase r'it acuta, non si aliena in questo periodo con la necessaria applicazione. Nella fase centrale della ripresa, preso di infilata da una Lazio decisamente meno In riserva di energie e ben più autorevole a centrocampo. U Oenoa ha rischiato di affondare clamorosamente. Il doppio cambio deciso da Simoni — Pecoraro per Mastranionio, Eranio per lo stremato Agostinelli — ha consentito ai rossoblu di (are almeno argine alla superiore esperienza della Lazio e di amministrare un pareggio che vista la situazione poteva essere considerato un risultato più che accettabile. Qualcuno si sarebbe aspettato un cambio diverso, il ritorno negli spogliatoi di DI Carlo, l'uomo In meno che il Oenoa aveva concesso per tutu la partita agli avversari. Ma (orse ha agito giustamente Simon; pensando che un'esclusione brutale avrebbe accentuato le già notevoli dHdcolta per 11 recupero psicologico dell'ex romanista. Su questo vischioso e traditore rimasuglio di uno stadio che (u 11 Genoa aveva iniziato con discreta disinvoltura Impegnando l'ex genoano Martina all'8' con un tiro di Biiaschl. un minuto dopo con Manilla e lamenlanao al 14' una subdola spintarella di Marino al danni dello stesso Manilla. Al 18'. pero, nel momento di maggior pressione rossoblu e andata in vantaggio la Lazio. Cross di Savino dalla destra, colpo di testa non troppo preciso di Trevisan pressato da Monelli, palla che si invischia nel iango ingannando sia lo stopper genoano che 11 portiere Orecori. Monelli lesto ne approfitta Infilando In rete. La reazione del Genoa va a bersaglio quasi subito, al 22'. Fallo su Briaschl a 25 mem. punizione bolide di DI Carlo respinta da Martina, colpo di lesta di Manilla ribattuto ancora dal portiere, intervento decisivo di Slgnorelll a porta vuota. Nel primo tempo ancora una botta improvvisa da lontano di Brunetti parala in due tempi da Oregon e nella rtpresa l'afiannosa dl(esa del Oenoa che riesce In qualche modo a tamponare la supenorità a centrocampo degli azzurri di Fascetti correndo tuttavia un solo serio pericolo: al 63' quando Oregon riusciva d'un so((lo ad anticipare ti colpo di lesta di Acerbis messo in condizione di segnare da un perfetto cross di Muro. Da notare in margine alla partita che i tifosi genoani a scanso di guai si sono fatil scoppiare i petardi praticamente in tasca. Ma questo non vuol dire che l'imbecillita generale sta in regresso, anzi: durante 11 minuto di silenzio in ricordo di Pier Cesare Baretll t con di idioti di entrambe le bandiere si sono purtroppo sprecati nte