La vera Sindone bruciò in un rogo a Besançon

La vera Sindone bruttò in un roga a Besancon La vera Sindone bruttò in un roga a Besancon Fin dal 1390 il «lenzuolo» di Lirey era considerato un falso Egre pio direttore, Besancon). nel 1346. prese parte alla crociata di Umberto II Delfino di Vienne e libero la città di Smirne In Turcrda. ottenendone in dono una Sindone, quella di Costantinopoli era ancora conservata nel tesoro della cattedrale di Besancon. Tre anni dopo, nel 1349. la Sindone più famosa di Besancon brucia in un incendio che distrugge tutte le reliquie e 1'.irredo della cattedrale. Sette anni dopo, nel 1356. 1 canonici di Lirey Iniziano la prima ostensione della loro Sindone avuta da Goffredo de Charny: non osano presentarla come l'autentica (era troppo recente 11 ricordo dell'Incendio di Besancon!). ma come una copia o Imitazione, Nel 1377. cioè 28 anni dopo l'incendio, i canonici di Besancon fingono di ritrovare miracolosamente intatta la loro Sindone (In realtà si procurano una copia dipinta di quella perduta). Di questa «seconda. Sindone — che diventerà famosa per 1 suoi miracoli finché sarà distrutta dalla Rivoluzione francese — abbiamo disegni e descrizioni minuziose: era molto diversa da quella di Lirey -Torino (una sola immagine di Gesti del davanti, gambe e piedi divaricati, fori al palmo della mano ecc.). Cè stato anche chi ha sostenuto che la Sindone di Besancon non è bruciata ma e stata rubata e sarebbe la stessa che è riapparsa a Lirey. Ma questa Ipotesi non è sostenibile perché l'Incendio della cattedrale e la distruzione di tutte le reliquie é ben documentato. spero mi sia consentita un'ultima replica atta lettera de! prof. Salma Bottone. 1. Che ir pana di Avignone Clemènte VII. nel 1390. abbia dichiarato l'autenticità della nostra Sindone ora a Torino è un grave errore. Infatti nell'ultima Bolla papale, dopo la correzione effettuata il 30 maggio 1390. si legge: • irostensione e permessa a condizione che], fatta cessare ogni frode, si dica a voce alta e comprensibile che essi [1 canonici di Lirey] non mostrano la suddetta raffigurazione o imitazione come la vera Sindone del Nostro Signore Oesù Cristo, ma come raffigurazione o imitazione della suddetta Sindone: 2. La nostra Sindone non e quella vista a Costantinopoli nel 1204. Dopo la recente scoperta di Pasquale Rinaldi (La Sindone; scienza e fede, Bologna. 1983. pp. 100-113). abbiamo ormai la prova certa che la Sindone di Costantinopoli, vista dal crociato Robert de Clari nel 1204. è stata sottratta da uno dei capi della quarta crociata, 11 borgognone Ottone de la Roche, e portata ad Atene, capitale dell'effimero Principato cristiano. Da qui. tramite un amico che tornava in patria. Ottone la Inviò a suo padre Ponzio de la Roche, a Be san con. Nel 1208 quest'ultimo la donò all'arcivescovo di Besancon Amedeo di Tramelay che la depose nel tesoro della cattedrale. Perciò, quando 11 nostro Goffredo de Chamy (che proveniva da Lirey, nella diocesi di Troyes. circa 300 km più a Nord di Carlo Alpini ranormali, l'arcano e l'inspiegabile nel libro-inchiesta di Anita Pensotti «Colly amore mio»

Luoghi citati: Atene, Avignone, Bologna, Costantinopoli, Torino