Quando la scienza dà una mano a Sherlock Holmes
Il recente caso dell'esame del DNA e le molte tappe storiche della medicina legale al servizio della giustizia Il recente caso dell'esame del DNA e le molte tappe storiche della medicina legale al servizio della giustizia Quando la utenza dà una mano a Sherlock Holmes TORINO — La scoperta é di quelle che fanno discutere: affascinante per un verso e inquietante per l'altro, Alee Jeffreys — prova e riprova nel suo laboratori ci Londra — ha trovato la ir. da che sembra sicura pei scoprire ladri e assassini. Basta una goccia Infinitesima di sangue, un capello o anche soltanto un minuscolo lento di pelle per risalire alla persona cui appartenevano e, dunque, all'autore di un delitto che almeno una traccia del suo passaggio La deve lasciare. 81 tratta del DNA. sigla burocratica che Indica U rodiee genetico* di ogni individuo: l'Impronta digitale del 2000. più attendibile e quindi più certa perché riduce U margine di errore a una possibilità su 40 miliardi. Praticamente zero. Sembrerebbe un contri¬ buto niente affatto secondario per chi — magistrati e Inquirenti — cerca colpevoli per mestiere. Eppure 1 giudizi degli Interessati sono prudenti e persilo sospettosi. «Certo — ammette U giudice Istruttore torinese Alberto Oggé — quando la scienza è nelle condizioni di offrire un risultato decisivo, sarebbe sciocco non tenerne conto.. Però una sentenza non é mai il prodotto diretto di una tecnologia. Le storie dei processi potrebbero offrire un ventaglio di esempi qualche volta contraddittori. La notte del Capodanno 1977, una ragazzina di Moncalleri (Torino), che festeggiava l'anno nuovo urtando dal balcone, fu ferita da una rivoltellata. Sparata da chi? Lo scopri Aurelio Ohio con la perìzia hallstlra che. verificando la traiettoria del proiettile, arrivò alla finestra del responsabile. Ma. 1131 dicembre di qualche anno dopo, a Varisella (Torino). 11 professor Torre. Ingannato dalla ferita, pensò che un ragazzino di dieci anni fosse morto trafitto da un punteruolo. Il che significava che a ucciderlo era stato un compagno di gicc... In realtà era stato un vicino di casa a sparare con la sua pistola. Furono un maresciallo del carabinieri e l'avvocato torinese Wllmer Perga a Incaponirsi In un'Indagine che la scienza scoraggiava. E Patrizia Esposto? Quando fu trovato 11 cadavere della ragazza torinese morta annegala. 11 professor Pierluigi Bai ma Bollone esegui la perizia e pensò a un suicidio perché non c'erano elementi che facessero pensare U con¬ trario. Fu proprio Alberto Oggé a non accontentarsi di quella Indicazione: fece immergere un sommozzatore nella roggia dove Patrizia era stata trovata, lo lasciò nell'acqua per ore In modo da studiare I movimenti della corrente e si convinse che doveva esserci un assassino. Cercò e raggiunse gli elementi sufficienti per accusare e fare condannare Roberto Ravazzaru. *jfa è banale fare di ogni erba un fascio — sottolinea adesso U giudice Oggé —. Un conto sono le valutazioni del perito che sono giudizi interessanti finché si vuole, ma personali. Altro conto sono i risultati oggettivi della scienza che, come tali, non sono discutibili. La scienza è utile». Da secoli é una corsa alla ricerca di certezze. Al tempi di Prospero Farinacci — seco¬ li fa — gli Indiziati di un delitto dovevano sfilare davanti al cadavere dell'assassinato. Qualche retaggio del Medioevo assicurava che U corpo del morto, al cospetto di chi l'aveva ucciso, avrebbe sanguinato. Anche poche gocce potevano bastare. Alphonse Bertilion. nella Parigi del 1879. aveva Inventato un sistema di misurazioni che dovevano •schedare* vagabondi e pregiudicati. Prendeva nota della lungh za dell'avambraccio, della circonferenza della testa, del numero di scarpe In modo da creare un archivio a uso della polizia criminale. Ma. certo, la scoperta che e servita di più é di William Herschel: le linee dei polpastrelli delle dita non cambiano per tutta . la vito ed é remota la probabilità di due uomini che le ab¬ biano slmili. Le Impronte digitali sono diventate un potente elemento di prova. Sono venute le perizie grafologiche, le comparazioni foniche e le analisi balistiche. Il microscopio riesce a trovare un pulviscolo Infinitesimo. 'Però — evidenzia 11 sostituto procuratore torinese Giuseppe Marabotto — e il magistrato che deve orientare la ricerca. E' lui che deve porre dei quesiti alla scienza, le risposte della quale risultano decisive solo nella misura m cui I indagine è stato ben preparata e ben condotta*. ' Per esempio. *a Torino — ricorda —. cera sfato un delitto e c'era un sospettato. Si decise di fare analizzare i pantaloni dell'accusato « si ttovò una macchia impercettibile di olio, lo stesso che era i stato usato per pulire il tam¬ buro della rivoltella'. Voleva dire che quella pistola era stata accanto a quella stoffa: perche? L'Imputato non ha potuto fare altro che confessare. In un'altra indagine c'era un morto strangolato. .L'assassino — descrive Marabotto — era saitato ruffa schiena della vittima e l'aveva strozzata standogli dietro. La sera del delitto, due ragazzi entrarono nella casa dell'ucciso: chi l'aveva anche ammassato? La risposta venne da un analisi' nella stoffa dei pantaloni dell'assassino erano rimaste tre infinitesime tracce di fibre della vestaglia del morto.. Per la perizia, però, fu necessario t' nare prima gli indiziati. Come dire che non sarà mal 11 computer a mandare In galera la gente Lorenzo Del fioc
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