«Ho ucciso mia maglie» di Giancarlo Ansaloni

«Ho ucciso mia maglie» Ma non si trova il cadavere, dopo tre giorni di scandagli nell'Adige «Ho ucciso mia maglie» Dopo il delitto l'uomo è scappato all'estero, in Germania o in Austria • Di lì ha telefonato ai carabinieri, affermando di avere gettato il corpo nel fiume fra Trento e Bolzano BOLZANO — Da tre giorni I Vigili del fuoco e 1 carabinieri stanno scandagliando' metro per metro 11 fiume Adiri' lungo 1 circa 80 chilometri che corrono Ira il ponle aulostradale di Vadena. sette chilometri a Sud di Bolzano, e la diga di Mori. Iioco più a Sud di Rovereto, alla ricerca di un (automatico cadavere vittima di un altrettanto fantomatico delitto, i cui contorni con il passare delle ore si filino sempre più inquietanti e angosciosi 11 corpo di cui non si trova traccia dovrebbe essere quello di Giovanna Corso, di 2.1 anni, da Montagnana di Padova: Il marno Graziano Gemmo di 29 anni, rappresentante, anch'egli di Mon lagnami l'avrebbe uccisa la notte di sabato scorso con un coli» d'arma da fuoco gettandone i>oi il cori» nel fiume e avvertendo del deln to commesso amici e parenti con leletonale dall'estero, presumibilmente Germania o Austria. Tutto e iniziato sabato mattma con «ina telefonata latta da Oraziano Oemmo ad un amico autista di Legnago. presso Verona, al quale avrebbe dello con tono concitato: .Ho ucciso Giovanna tra Soave e Verona con la tua pistola.. L'amico Sergio Cingolato, di 39 anni, e corso subito a controllare il cassetto nel quale teneva abitualeinnte la sua calibro 22 e In effetti non l'ha trovala Allora ha ncollegaln la sparizione alla visila compiuta giorni addietro dal Oemmo che era rimasto solo nella stanza per qualche minuto, il tempo sufficiente quindi per procurarsi l'arma. La seconda telefonata era venula poche ore dopo, sempre da pane del Oemmo. al carabinieri di Montagnana: ■ Ho gettato mia moglie nel fiume tra Trento e Bolzano-. Il secondo messaggio non aveva colto del tutto Impreparati gli Investigatori che già indagavano sulla vicenda. Sabato sera infatti il primo allarme era stato lanciato dai genitori della donna che non avevano visto rientrare la giovane nella loro abitazione di via Lognolo dopo una telefonala fatta dalla coppia nella quale avevano detto di trovarsi In una pizzeria e che sarebbero poi rientrati in serata. La giovane donna era andata a vivere con 1 genitori dopo la separazione piuttosto traumatica dal Gemmo Aveva portato con sé 11 figlio Michele che si trova tuttora a Montagnana con i nonni. La separazione aveva siglato la chiusura di una storia di un rapporto matrimoniale assai tumultuoso iniziato una decina di anni fa con un • ratto d'amore., prassi piuttosto insolita nel Veneto. Un inizio burrascoso sfociato nel matrimonio e poi nella nascila del piccolo Michele. Negli ultimi tempi l rapporti si erano però fatti tesi e plU volte la donna avrebbe dovuto recarsi al pronto soccorso per 'àrsi medicare le lesioni e contusioni provocate dalle percosse del marito. Ma anche dopo la separazione gli scontri non erano finiti. Il Oemmo non si rassegnava alla separazione e continuava a Insistere per riallacciare il rapporto che invece la donna considerava ormai chiuso: aveva trovato un lavoro come decoratrice di pannelli e non ne voleva pili saliere di tornare a convivere con U marito. 8ono stati questi preo • demi a impaurire 1 genitori dopo la serie di telefonate, e gli sviluppi successivi della vicenda sembrano dare loro ragione. Giancarlo Ansaloni

Persone citate: Giovanna Corso, Sergio Cingolato