De Pisis a Parigi «con forza ignota »

De Pisis a Parigi «con forza ignota » A VERONA 60 OPERE RACCONTANO 114 ANNI MIGLIORI DELLA SUA PITTURA De Pisis a Parigi «con forza ignota » VERONA — La Galleria dello Scudo presenta (ino al 31 gennaio, nel consueto appuntamento annuale scientiffcajrier.ie qualificalo. De Pisis. Gli anni di Parigi 19251939: ? giustamente dedica la *t;,-.t. :Ita -nemorla di Uciscu Magagnato, Ideatore di precedenti rassegne ed esempio insostituibile, a livello nazionale, di animatore della tutela e della promozione pubblica e privata in un centro d'arte come Verona. Magagnato aveva organizzato proprio a Verona nel 1969 una grande antologica di De Plsis. di cui ritroviamo qui parecchio opere, cosi come, le stesse e altre, della più recente mostra ordinata a Palazzo Orassi a Venezia nel 1963 da Olullano Briganti. In ci .'cui. quest'ultima antologia veronese e un approfondimento delle due precedenti per •ouei quattordici anni parigini che furono forse i più felici pittoricamente della sua carriera': 60 opere, senza flessioni nella densa, felicissima qualità pittorica, presentate dallo stesso Bri ganti e dagli stessi collaboratori della mostra venezia na, 1 cui nuovi contributi fanno del catalogo Mazzotta (schede di Daniela De Angeles) un caposaldo degli studi sul pittore-letterato ferrarese. Filippo Tibertelll de Pisis. •personaggio- senza paragoni nella sua generazione. Impasto deflagrante e oggi irn pensabile (penso, per con fronte a Pasolini) di sensua 11U — pittorica, fisica del suol giovani modelli, «beffe creature: .feunes hommes sans travati' —, di registra' zione ossessiva e pullulante di ogni fantasma pittorico dal massimi del Louvre al minimi della realta quotidiana; e di affascinante fragl ut a umana, dall'egotismo del -marchesino- che s'incana glia e ostenta provinciali titoli di nobiltà al senso della morte corruttrice. Egli disse di s«: *Cé if mi stero della vita che mi uccide...». •/? marchesino avrebbe voluto trovare un elisir che gli facesse dimenticare se stesso. Un altro elisir che lo riposasse un po' della continua assillante contemplatone del mondo esteriore e soprattutto delle creature, dei suol simili'. L'Incontro -metafisico, a Ferrara con Savlnio e De Chirico gli aveva rivelato, attraverso un mondo e un clima di avanguardia ancora prevalentemente filosoficoletterario, la possibilità di rivelare alla luce del mondo contemporaneo la sensualità-se risibilità trasgressiva fino ad allora nascosta nelle sue carte segrete e nel gioco provinciale dei travestimenti. OH anni romani dal 1920 al 193S, con la definitiva scelta primaria per la magia delta pittura, nel clima contraddittorio e tumultuoso fra Valori Fluitici e frequentazione di Spadini e rinnovati rapporti con IV Chirico, fra polverosi salotti di aristocrazia pontificia e scorribande non più represse fra i giovani popolani di Trastevere, sono poi quelli dell'ai lermazione non più nascosta della sua sete e trasfigurazione di una belleza. fisica e psichica e fantastica, nello stesso tempo classica e nevroticamente .moderna», quotidiana e metropolitana (11 suo mito delle .capltali-l. snobistica e volgare: febbrilmente trascritta In appunti — amorosamente raccolti postumi In Ver-Veri — e In gesti e abbreviazioni cromatiche Ma per 11 provinciale approdato a un centro nazionale ■ modernamente» posticcio (ancor piti posticcio fra nascenti sogni Imperiali del tutto alieni a un .esule strutturale', come lo definisce Corrado Levi In catalogo): per un letterato che e già risalito alle tonti e agli sviluppi francesi delle sperimentazioni futuriste: soprattutto per un pittore per cui la -borine pernfure» di grande ascendenza romantica e impressionista e postimpressionista e .i-angelo. (Briganti), mentre già si accampano primitivismi e novecentismi. Roma può essere solo una tappa. Da Ver-Veri, in data 3 XII,24: .Fcl-.pe si mise il garofano all'occhiello del bel paletot marrone col bavero di pelliccia... Gli pareva che qualcosa di nuovo si compisse in lui, sentiva tn sé una torta ignota. Nessun ostacolo avrebbe più potuto fermare il suo cammino. Presto sarebbe partito per Parigi. Un forte negoziante di quadri gli aveva già fatto qualche offerta Camminarci aitante non aveva forse mal sentito cosi prepotente il fascino della gioventù e della belletta. Una specie di ebbrezza-. Da una nota autobiografica del 1938: -Un bel giorno della primavera del 1925 una botte romana trasportava lui e un certo bauletto nero alla stazione di Termini, drive Filippo de Pisis prendeva il treno per Parigi.: ancora, fra le due guerre, un faro e un porto di tulli 1 trasgressori d'Europa. E' Il plU fresco d'arrivo di quegli Italiani a Parigi che Mano Tozzi raduna un anno dopo, nel 1926: oltre al due. Campigli. Paresce. De Chirico e Savlnio. Ma e anche, come prima, durante e dopo il ritorno nel 1939 fra Veneto e Milano, il più costituzionalmente alleno a una struttura di gruppo (a parte l'esteriore partecipazione alle mostre In Francia e Italia, e alle rassegne internazionali di Novecento); e soprattutto e totalmente sciolto, per volontà, vocazione. Istinto, da ogni legame e clima Italiano di .restaurazione-, arcaizzante o primitlvlstica o neometaflslca-surreale. Le Nature morte marine, dal 1926 ben più «ermetiche» che non metafisiche, gli scoperti ammlccar.ientl dechlrichiani — e già en'.ra In gioco anche Savlnio — dalla Grande conchiglia e dalle Cipolle di Socrate del 1927 a) Pane sacro del 1930. sono certo fantastici, e anche •pensati» in senso lettera- rio-poetico, ma primariamente vibranti cu venta e vitalità pittorica, sul grande tronco radicato In Manet ed Ensor e ancora frondeggiante In Bonnard, in Soutine. Ovvero sensitività-espressione In grande, libera pittura: nelle nature mone governate dal neri, dai bruni e dal verdi, azzurn e rossi cupi: nella «scrittura* delle vedute panguie cosi misteriosamente, baroecamente calorose nei toni ba .si delle trasparenze di Iure nordica: nel ritratti, drammaticamente straziali d amore, del Negro di Haiti del 1926. dell'imberbe Marinaio francese del 1930, che il pennello spalmante sensuale materia cromatica non sa se accarezzare o ferire, lino alla straordinaria, pura .cr:« dello stupendo Ritratto di Colette del 1933 Nel 1929. muore a Tremo la madre adorala con cui era in vacanza estiva, e proprio a cavallo Ira l due decenni, per contraddizione -spintuale. in lui non straordinaria, la sua tavolozza si ammorbidisce e srhiansee (Il suo Inimitabile btanc de neige a contrasto con l verdi e rossi laccai La sua scrittura pittorica assume quei tocchi virgolali, sommari che divengono la sua cifra più nota. Un troppo ritenta dai cntlcl e amatori all'amor di Venezia, scoperta In auegli anni, e di Ouardr -Dentro a una finestra vedi brillare d'oro una cornice rococò o una lumiera di Murano, e tutto sembra annegarsi nel mistero dell'acqua che ride Città di orizzonti!' In realtà, e una vibrazione nuova e inuma dell occhio e dei nervi, tante vero che la vediamo emergere in mostra nella più sottile ■,..:<:•■■. a sensualità dei .Vudint del 1931. nelle vedute londinesi del 1935 e parigine del 1937 fino alla diesa di Corftna secondo premio a Bergamo nel 1939 E' il De Pisis che esercito un profondo, decisivo Influsso su Spazza pan bas'.i guardare il Mercurio che dipinge del 1937. Marco Rosei Filippo de Pi'.is: «Il marinaio francese» ( 1930, puri. )