«Don Abbondio, un mio italiano»

«Don Abbondio, un mio italiano» Alberto Sordi parla del suo personaggio nel film-tv «I Promessi Sposi» «Don Abbondio, un mio italiano» «Furiando con il regista Noe ita, mi è venuto in niente l'altro prete che ho portato sullo schermo, in "La contestazione generale"» • «La sceneggiatura seguirà fedelmente il romanzo» • Le riprese da gennaio, in onda su Ramno a fine "88 Dario Fo sarà Azzeccagarbugli, l'Innominato è Murray Abraham, Renzo è Daniel Quinn, Lucia è la Forrest ROMA — Il 4 gennaio parlira la lavorazione del -Promessi sposi-, lo sceneggiato i >rodot lo da Rai uno per la regia di Salvatore Nodta: cinque puntate di un'ora e mezza ciascuna che vedremo alla line del prossimo anno Tra gli interpreti: Alberto Bordi nel panni di Don Abbondio. Daniel Quinn (Renzo). Dauphine Forrest (Lucia), Dario Po (Azzeccagarbugli) Murray Abraham (l'Innominato). Dice Alberto Sordi: «Don Abbondio racchiude In sé molti dei personaggi che ho portato sullo schermo perché Ita Qualità e Virtù tipica meri te italiane. Nel suo animo rocitrtono opportunismo e paura, amor del quieto vivere e rispetto per I potenti. Don Abbondio soprattutto non capisce perché lui che è un povero curato di campagna, un uomo che ti è costruito un'esistenea tranquilla, che bada alle anime dei tuoi fedeli, che ha una bella cat'.tta e una buona perpetua, debba trovarti coinvolto in una vicenda drammatica che non lo riguarda. • Un vigliacco? No, non credo che Don Abbondio sia un vigliacco. E' un uomo soddisfatto di te stetto che porrebbe poter non cambiare. La patitone scriteriata che muove tanti uomini non Io tocca. Non comprende Don Rodrigo che, pur avendo denaro, potere e salute, ti è incapricciato di Lucia e la vuole ad ogni cotto, ma non comprende neanche Remo che, giovane e bello, vuole sposare Immediatamente Lucia. • £' pero, è più di due anni che la Rai mi parla della possibilità di fan I Promessi Sposi, ma. come tutti I progetti importanti, non è stato facile arrivare alla fate con- | elusiva. In questi giorni però ho incontrato il regista Salvatore Noci ta: non lo conoscevo personalmente, ma di lui ricordaro uno straordinario Llgabue fatto per la tele¬ visione. Con Nodta abbiamo messo a punto il mio personaggio la sceneggiatura seguirà fedelmente il romanzo. Parlandone con lui mi i venuto in mente il prete che ho portato tulio schermo ne La contestatane generale. Anche quello era un uomo tonfano dal mondo, chiuso In una parrocchia di un paese abitato solo da pecchi, inpenuamente fiducioso nella prowidema. L'incontro con la grande città, nella quale ti trova ad andare per volere del tuo vescovo, lo muta talmente tanto da fargli chiedere al tuo superiore non solo di poter vestire il clergyman, di poter lavorare in fabbrica, ma addirittura di poter prender moglie, come ha vitto fare a un sacerdote anglicano. •No. il mio ruolo non richiederà un impegno particolare, ma. dal momento che il romaneo è complesso e girar¬ lo a Milano non e possibile perché la città dal Seicento ad oggi non è più riconoscici le, sarò costretto a tenermi a disposinone dalla fine di gennaio ai primi di luglio: probaburnente per gli esterni andremo in Jugoslavia dove piti facile trovare piccoli paesi ancora intatti. •Naturalmente prima di incontrare Nodta ho voluto rileggere I Promessi Sposi, anche te è tra l pochi libri che ho letto e riletto spetto. Ne ho un'edizione bellissima, illustrata da De Chirico che me la regalò per convincermi potare per lui con un gran cappello piumato. Nonottante il suo dono. però, non ho voluto accettare: lui ti rifiutava di vendermi il ritratto e a me sembrava ridicolo finire immortalato in un museo con un cappello con le piume in tetta come un antico cavaliere: si. ro. Alberto Sordi in una «cena di •La contesta/ione

Luoghi citati: Jugoslavia, Milano, Roma