Milano, la dc non molla di Gigi Padovani
Milano, la de non molla La maggioranza rosso-verde in Comune stenta a decollare Milano, la de non molla Tre assessori (su 7) a sorpresa ritirano le dimissioni - Anche il neo-eletto De Angelis (pri) per ora rimane -1 democristiani propongono una «giunta d'emergenza»: no del psi, tiepido interesse del pei OAJL NOSTRO MVUTO MILANO — Ancora un rinvio per la giunta Plllitteri. che neanche per Natale è riuscita a completare l'elezione di tutti gli assessori. E mentre la nuova maggioranza rosso-verde stenta a decollare, dalla de Ieri aera è venuta, a sorpresa, una proposta di «giunta d'emergenza» aperta al pel. con possibilità di allargamento dell'esperienza anche In Regione e in Provincia. Un segnale Importante che parte anche da Milano, secondo la linea lanciata da De Mita delle •alleanze a tutto campo-, accolto da un netto rifiuto socialista, come scontato, e da un tiepido Interesse comunista, che pure continua ad appoggiare resperimento a sinistra di Paolo PlUltteri. Con questo colpo di scena dell'opposizione democristiana, che prima del Consiglio aveva anche incontrato 11 gruppo pel per esporre la proposta, e una votazione finale che ha ricompattato, poco prima di mezzanotte. 1 41 voti della maggioranza, si è cosi conclusa un'altra tappa della lunga • telenove la., come tutti ormai la chiamano, di Palazzo Marino. Ieri sera si doveva completare la giunta, eleggendo 1 sette assessori al posto dei democristiani finalmente dimissionari, ma la seduta si 6 aperta con la sorpresa di un nuovo Irrigidimento de: in tre — Radice Fossati, Morazzonl e MatteIs — hanno ritirato la lettera di addio alla carica in giunta già consegnata al sindaca E coti a mezzanotte, quando al è arrivati alla votazione dopo un nuovo dibattito, Paolo PlUltteri si è ritrovato con quattro •convitati di pietra* nell'esecutivo, già eletto In parte martedì sera (4 pei, 3 psi. un pedi e un Verde): oltre ai tre de un altro rappresentante dell'opposizione, il repubblicano Franco De Angeli*, che non ha alcuna fretta di andarsene. Se ne sono andati Invece Zola, Venegonl, D'Adda e Inttglletta; ma, dopo la •presa d'atto* formale per le dimissioni dei quattro democristiani, In Consiglio è scoppiata la bagarre: il sindaco non ha lasciato intervenire 11 capogruppo Testori — «te chiesto la parola dopo il voto; ha detto Pilline ri. deciso — su un ordine del giorno conclusivo di censura al tre che hanno deciso di rimanere In giunta, e cosi tutte le opposizioni sono uscite dall'aula per protesta. Il braccio di ferro avviato da PlUltteri con la de dunque continua: al prospetta oggi un nuovo scontro per la Regione, mentre 1 primi statomi di una situazione sempre più difficile si erano già visti con 1 franchi tiratori comparai in aula l'altra sera, In un gioco di polemiche crescenti tra democristiani e socialisti che però non pare interessare molto la citta, intenta piuttosto a vincere la corsa per l'ultimo regalo. E la giunta rosso-verde di PlUltteri, con la sua inaspettata gracilità e 1 continui incidenti di percorso ancor prima di nascere, ha rischiato di rovinare l'aria di festa un po' a tutu i partiti. Sindaco e vicesÌndaco si erano accorti che nella nuova maggioranza qualcosa non funzionava martedì notte, quando uno dopo l'altro due candidati alla poltrona di assessore erano stati bloccati dal franchi tiratori. Bruno Falconieri e Walter Armanini, socialisti, fedelissimi di PlUltteri, non erano passaU: al loro posto erano stati elet- U in glinta un Indipendente del psi, legato a Tognoll. Guido Agnina, e il repubblicano Franco De Angelis. Qualcuno ha anche tentato. U giorno dopo, di fare U conto del voti mancanti: due Verdi, due indipendenti di sinistra e due socialisti, ma nessuno sa chi sono. DI certo è stato un brutto tonfo per la coalizione pcl-pslpsdl-Verdl. Il repubblicano De Angelis è considerato uno degli accusatori del costruttore Ligrestl. .Ma di Ligresti non voglio più parlare — diceva ieri De Angelis —. Qui ti problema è politico: la mia permanenza in giunto tara deciso dal partito, non tara un fatto per tonale'. E U sindaco? Ieri ha iniziato la sua giornata con un lungo colloquio per telefono con Craxl a Roma, che e poi arrivato a Milano nel pomeriggio, infine U tradizionale appuntamento con 1 giornalisti In un ristorante del centro per gli auguri di fine anno. Al ritomo da Palazzo Marino, Paolo PlUltteri non ha lesinato battute all'opposi zlone. Prima un ricordo di una frase di Esenta sulla Rivoluzione d'Ottobre: •La rivoluzione i un freno nella notte, non lo ferma nessuno. Cosi è questa giunta: Poi un accenno alle •facce di bron *©• del Consiglio («non seri vete. siamo a tavola»), quindi un avvertimento al de: 'Non devono scherzare con il fuoco». Al suo fianco Luigi Coreani, vteestadaco e segretario •migliorista» della federazione milanese del pei. distribuiva soddisfatto sorrisi e battute: • Vogliono fare una alleanza de, pri, demoproletari e missini? Ci provino. Chi ha votato contro di noi non e una maggioranza, la nostra giunto si.. Una tranquillità di circostanza. In attesa anche delle decisioni dei democristiani, intenti a discutere sia in Comune sia in Regione. Anche se considerato una «colomba», l'ex prosindaco Giuseppe Zola non s'è tenuto e fin dal pomeriggio ha risposto per le rime a PlUltteri: .Lo. struetonlsta i lui — ci ha detto — e al fuoco deve stare attento lui, visto che si è ali scottato/ Questo sindaco non ha maggioranza e deve prenderne atto: Mentre al Palazzo comunale si studiavano le strategie per la seduta della sera, al PlreUone. sede della Regione, U presidente de Bruno Tabaccl e 11 vice socialista Ugo Ftaettl rimettevano tutto in discussione, senza con eludere nulla. Un ultimo rin vio chiudeva la concitata giornata milanese: niente giunta regionale Ieri sera, e stata spostata alle tredici di oggi, in attesa dell'epilogo a Pala-'zo Marino. Dopo U voto di ilducla che martedì ha salvato 11 pentapartito, per Natale Milano potrebbe trovarsi con la crisi anche In Regione. Gigi Padovani
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