La rivincita della satira

La rivìncita della satira Fo, Arbore e «Va' pensiero» La rivìncita della satira I! ruolo determinante del «Drive in» di Ricci ri di accendere e spegnere ritmicamente i televisori, e di compiere gli atti piti pazzeschi come buttarti dalla finestra ecc. Bisogna dire che Hendel. privato dalla censura di cui «opra del «minuto di religione., ha saputo rifarti egregiamente: te continua cosi rischia il «erto d'ai loro come comico televisivo dell'anno. In serata la demenzialità a raffica di Drive in; «i porro eccepire «in che ti vuole tu Drive in e i suoi eccessi, ma vogliamo dargli il merito di avere finalmente spettato da Italia 1 la tradizionale e contennistica comicità corrente sul video e di avere aperto, sia pure in forme sgangherate, la via della satira, e di avere indotto la Rai, magari solo per motivi di concorrenza, a recepire un minimo di coraggio satirico? In una storia del varietà tv, ancora da scrivere, dovrà esserci un ragguardevole capitolo dedicato al caravanserraglio di Ricci e al suo anomalo ruolo determinante. Infine. Arbore. Passo passo, colpetto su colpetto, ogni sera Indietro tutta va avanti: ripotante nella tua ripetitività che subisce soltanto parziali progressivi mutamenti, lo show ci strizza l'occhio e ci invita a guardare tutte le fanfaronate e le gonfiature e i pacchiani riti e gli insonni delia televisione attraverso la lente di un'ironia sorniona e tranquilla. Uro Buzzolan con Zartottlli A Linea rovente, su Raitre. c'è padre Zanotelli. missionario comboniano. che definì .piaezista d'armU un ministro della Difesa. Da tempo ti registra un ritorno — anzi. Uni un avvento — di comicità e di satira in tv. Ed è in corto una complessa diatriba tu quest ultima: se sia vera satira, oppure te sia troppo superficiale e quindi fasulla, o se sia troppo sporadica per costituire una presenta di peso, importante ed efficace, o se troppe volte non risulti 'frenata' e tutto sommato ben controllata dai vertici. Teniamo presente che la satira in tv ha avuto per anni e anni un divieto attoluto, e reprimende accanite se faceva capolino; e che anche oggi — pur riconoscendo che esiste una libertà di espressione superiore al pus sato — spunta di quando in quando la censura o l'autocensura provocala dal timore di offendere una fetta piccola o grande di platea. Comunque e innegabile che un certo tipo di humour 'Che colpisce- ha preso piede in video, e un esempio notevole l'abbiamo avuto proprio in questi ultimi giorni. Cominciamo da Fantasti co. Penso di non fare una scoperta annotando che la cosa nettamente migliore dei suoi sermoni, dei suoi silenti e dei suoi chiassi sia stata la teatralissima performance di Dario Fo: adopero il superi* tivo perché e stato veramente un intervento di teatro puro, affidato ad un attore che creava una folla di personaggi e che trasformava il gesto e la parola in azione e rappresentazione di effetti comici irresistibili, fosse stalo un po' limato e contenuto nell'ultima parte, sarebbe stato un monologo a piti voci perfetto, ma anche cosi Fo ha fallo centro. Assai meno, francamente, mi è piaciuto quando ti i lasciato issare sul pulpito di Celentano e si è fatto invischiare in un dialogo-predicozzo retorico: i credenti, i non credenti, e quei non creI denti che sono però religiosi ■ quasi più dei credenti SI 4—roterà forse puntare ad un filosofeggiare pensoso e spiritoso, ne é venuto fuori una specie di sketch da compromesso storico con il consueto corollario di reciproci salamelecchi. Domenica, gran numero di Tango in Va' pensiero che orinai è diventato l'antidoto contro la banalità dell'abbuffata tv festiva: un numero scoppiettante di battute e trovate, e culminato nell'apparizione di Paolo Hendel il quale, con faccia ispirala, occhio da folle e voce in falsetto, ha ordinato agli spettato-

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