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Con la banca dati «Teseo» l'autocarro renderà di più Informatica per l'autotrasporto: un progetto Iveco Con la banca dati «Teseo» l'autocarro renderà di più BOLOGNA — Chiuso in un alleggiamento corporativo e di ditesa, senza il conforto di certezze normative e dell'interesse del politici, il settore dell'autotrasporto nazionale .presenta un quadro di preoccupante vulnerabilità-. In particolare, nell'imminenza del 1992. anno di costituzione del Mercato unico dell'Europa comunitaria, il settore denota una grave .fragilità competitiva.. Il giudizio molto preoccupalo e di Cesare Palenzona. direttore delle relazioni esterne della Fiat Iveco. che a Bologna ha presentato alla stampa e ad un primo grup|K) di cento operatori il progetto -Teseo-. Patrocinato dalla Fiat Iveco. In collaborazione con l'azienda di autotrasporto genovese «O. <fc O. Trans., la società «Intesa, che opera nel campo della logistica. Enidata che ha sviluppato una banca dati sulle distanze chilometriche stradai! e l'Automobile Club, il progetto prevede la creazione di una banca dati telematica per l'offerta e la domanda di carichi e veicoli, aumentabile e consultabile dai soci. Il sistema, gestito da un consorzio di autotrasporta- tori .aperto e senza fine di lucro., potrà tornire anche notizie in tempi reali di interesse tecnico e operativo: tariffe, orari, flussi di traffico, chilometraggio, legislazione sui trasporti, meteorologia. Questa rete di dati permetterà quindi di ridurre il chilometraggio a vuoto consentendo alle imprese di organizzare anche i carichi di ritorno. Tutti i dati arrivano su un terminale installato in ogni azienda associala. La relè informativa — il cui programma é slato scelto sulla base di quello già funzionante in Olanda denominato .Tradlcom. — è .fa risposta Iveco alle esigenze di attrezzare il settore di fronte al contesto competitivo più serrato del dopo 1992.. Dal 1982 al 1986 la quota del beni importati da vettori nazionali e calata dal 36.2 al 33%. mentre la quota degli stranieri e salita dal 63.8 al 67'-: Scesa (dal 64.8 al 42.1) anche la quota dei beni esportati dai vetton nazionali, mentre la quota di quelli stranieri è passata dal 35.2 al 57.9%. Né gioca a favore di una maggior competitività del settore nazionale l'invecchiamento del parco veicoli. Marisa Ostolani