Battaglia: terza via al nucleare di Bruno Ghibaudi

Battaglia: terza via al nucleare Il ministro: «Tutelare l'ambiente, ma anche il patrimonio di ricerca» Battaglia: terza via al nucleare ROMA — E' possibile realizzare centrali eleltronuclean sempre piti competitive e nello stesso tempo sempre più pulite e più sicure? Verdi, antinucleari e ambientalisti dicono di no. e la maggioranza degli italiani condividono le loro paure, rifiutando qualsiasi rischio. Scienziati e tecnici del settore sono invece ottimisti e parlano di centrali di seconda generazione, competitive, pulite e mollo più sicure. Lo hanno confermato ieri al convegno su -I reattori nucleari di nuova generazione: sicurezza, tempi e costi-. ■ Fra /'estremismo ecologico di chi vuole eliminare definitivamente il nucleare e le intransigenze degli ultras nuclearisti sarà necessario scegliere una terza via. intermedia ma ispirata ad un realismo che tuteli la popolazione e l'ambiente ma che nello stesso tempo consenta di non disperdere (Immenso patrimonio di scienza, ricerca, ingegneria, impiantii fica e dette affre discipline collegate al nucleare accumulato in Italia negli ultimi 25 anniha premesso 11 ministro dell'Industria Adolfo Battaglia, anticipando l'indirizzo condiviso dai paniti della coalizione e che sta per oc-ncreilzzarsi In un disegno di legge di imminente presentazione. • Si tratta — ha spiegato il ministro — di mantenere un presidio nucleare limitato ma valido sia nel campo della ricerca che in quello della produzione di energia nucleare, un presidio che ci consenta di conservare le nostre esperienze e di fare le scelte di politica energetica più opportune. Se ci limitassimo a tenere nel settore un piede solo, ben difficilmente riusciremmo a rimanere nel nucleare pulito o in quello sicuro. Oli esperti italiani e stranieri (da Fabio Pistella direttore dell'Enea a Robert Berglund della General Electric, da Franco Vlezzoll presidente dell'Enel a Wolf Gruner della KWU. da Bruno Musso amministratore dell'Ansaldo a Knut Sunqwisi dell'Asea-Alom. e altri) hanno inteso dimostrare che le centrali elettronucleari competitive e sicure non costituiscono più un miraggio ma sono già a portata di mano. La sicurezza consiste nel predisporre tutto ciò che può arrestare velocemente il reattore e. comunque, prima che il combustibile venga danneggiato, asportare senza conseguenze negative il calore residuo del reattore. Da un lato si tratta di rinunciare a valvole, pompe, motori e a tutti quei sistemi meccanici attivati dall'esterno e che possono rompersi o bloccarsi per mancanza di energia, ma anche agli interventi dell'uomo, privile¬ giando invece i fenomeni Indotti dalle forze naturali (gravita, circolazione, leggi della lermoidraultca. ecc.). Dall'altra si interviene sull'architettura del reattori, sugli elementi di combustibile (alle barre saranno per esemplo preferiti contenitori di microsfere rivestite di pirocarbonlo e carburo di silicio), sulle strutture di contenimento. Una prima scuola di pensiero per raggiungere questi obiettivi mira a sostituire nei reattori ad acqua (fra l 400 reattori in funzione nel mondo 90 sono ad acqua bollente, come quelli di Caorso e di Montano) i sistemi di sicurezza -attivi- (alimentati da sorgenti di energia esterne) con sistemi .passivi, (con sorgenti interne Immagazzinabili e quindi sempre disponibili) e rinunciando agli interventi dell'operatore. La prima linea, appoggiata . anche dal governo americano, ha gU prodotto progetti concettuali tanto per reattori avanzati ad acqua bollente quanto per quelli ad acqua pressurizzata. La seconda linea, avviata dagli svedesi dopo l'incidente di Three Miles Island e accelerata dopo quello di Chemobyl. non punta sul miglioramento ma sull'innovazione Propone cioè una sicurezza •passiva- basata sulla semplicità. Una terza linea ha come obiettivo i reallori ad alla temperatura raffreddati a gas (elio). Una quarta linea di reattore a sicurezza intrinseca, studiato dalla Oeneral Electric, e il Prism (Power Reaclor Innovatimi Sinai! Modulo, un reattore veloce del tipo a piscina e refrigerato a sodio liquido, che può spegnersi da solo quando nel reattore la temperatura supera certi livelli. Un test effettuato nei Laboratori delle Argonne. durante II quale e stala provocata la perdita di tutto il refrigerante, ha confermalo che 11 reattore si ferma da solo e che 11 calore di decadimento riesce effettivamente a disperdersi senza danno nel terreno circostante. L'Mhtgr. un nuovo reattore combustibile a mlcrosfere e raffreddato a gas. associa la sicurezza elevata con la competitività: costerebbe infatti il 10% In meno di una centrale a carbone di pari potenza. Quando diventeranno operativi questi nuovi reattori competitivi e sicuri? La costruzione delle prime unità di reattori ad acqua migliorati potrebbe iniziare già nel 1992 e richiedere 4 anni. Nello stesso anno potrebbe iniziare quella del reattori a gas. mentre per 1 reattori a metallo liquido sarà necessario attendere il 1990. Bruno Ghibaudi

Luoghi citati: Caorso, Italia, Roma