Torino cerca affari tra i debiti polacchi di Francesco Bullo

Torino cerco affari tra i debiti polacchi La piccola industria si affaccia a Varsavia sulla scia dell'accordo Fiat-Polmot Torino cerco affari tra i debiti polacchi DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — . Volpiamo accelerare il processo di modernizzazione del Paese: anche se la gente stava bene con le pantofole vecchie, abbiamo proposto scarpe nuove pur sapendo die all'inizio sono scomode Prendiamo atto che la trasformazione andrà condotta con più gradualità, tenendo conto del risultato delle urne-. Lo dice con realismo Jerzy Malkowsky. Incaricato dal governo polacco di realizzare la -seconda tappa- di un progetto avviato dopo il golpe del generale Jaruzelsky cinque anni fa. Compito non facile per i persistenti squilibri della Polonia: il debito estero ha raggiunto 36.5 miliardi di dollari (29.3 a fine '85): inflazione che viaggia al 2TtT l'anno (potrebbe salire di 10 punti con la stangata): salarlo medio da Terzo Mondo, una casa o una piccola auto costano anni di lavoro e si ricevono dopo altrettanti dalla prenotazione (solo se si paga in dollari si possono avere in poco tempo). Incognite |x>litiche sul dono-referendum, crisi economica e debito estero non hanno perù dissuaso gli imprenditori torinesi dal cerca¬ re a Varsavia nuovi sbocchi per la piccola indusma A meno di tre mesi dall'accordo Fial-Polmol per fabbricare in Polonia la -nuova Topolino- che nel 1991 sostituirà la -126-. una delegazione dell'Unione Industriale con il presidente Giuseppe Ptchetto. il presidente del Comitato relazioni internazionali Roberto Massa e Roberto Molla, ha pn>so contatti con responsabili politici ed economici locali per rilanciare una collaborazione che risale agli Anni 20 e proseguita nel tempo tanto che Torino rappresenta da sola oltre il \T~r del! interscambio ' ra i due Paesi. Più in generale, propno nei primi otto mesi 87. l'Italia ha guadagnato 11 10 posto come Paese fornitore della Polonia (nell'86 era al 12 i e si e piazzala al 7 come acquirente (era al 12"), Nella sola Cee siamo in terza posizione dopo Oermania Federale e Inghilterra Nell'interscambio globale, infine. l'Italia ha superato Jugoslavia e Ungheria orlandosi dal 10 all'8 posto ira ì partners commerciali. ..Siamo olii per fesfimomare — hanno detto Plchetlo e Mazza — che anche la picco(a-media indusfna fonneseé pronta per questa rinnovata collaborazione con tutte le sur strutture e nei van settori produttivi dall'indotto auto, che rappresenta il 48c't della nostra subfornitura. alla chimica, dall abbigliamento all'alimentare e al tessile- E i riscontri positivi sono subito venuti da vari mterlocuton Melalexport, Camera di commercio, fabbriche automobilistiche come Fsm e Fso. enti di Stato res|k>nsabili di vari comparti -La nostra è una sfida — hann ripetuto a tutti i rappresentimi dell'Unione — perché il compito non è facile, ma guurdiamo con fiducia a questo mercato A giugno jmrteciperemo alle 'iera di Posdam per pass-ire concretamente alla fase operativa La Polonia pai potrebbe rapprescntare una jxjrta aperta su altri 'nervati dell Est- Restano problemi, e grossi, a cominciare dal debito estero Per 187 si può prevedere un (abbisogno di finanziamenti di 4 miliardi di dollar. che richiederà nuove nslrutlurazioni e capitalizzazioni di interessi soprattutto da parte dei governi al quali sono dovuti 3.1! miliardi di dollari, oltre a! miliardo d; arretrali dell'86 Il Fondo Monetano ha previsto che. senza misure consistenti come la svalutazione dello zloty a un livello realistico, la fissazione di prezzi relativi d'equilibrio 1 eliminazione delio smistamento centralizzato delle risorse e I abolizione delie dotazioni di bilancio e dei sussidi, nei 1990 il disavanzo corrente racgiungerebbe 2.4 miliardi di dollari L'adozione invece di quelle misure permetterebbe una rapida rLMrullurazione e di avere nel '90 un avanzo di 600 milioni di dollan lanche 2 miliardi di dollari se fosse contratto l'assorbimento interno dei prodotto nazionalei Un altro nodo nguarda la liberalizzazione almeno parziale, del menalo Qualche passo avanli e stato fatto. -purtròppo la sonvglianza del potere centrale — ammette Jerzy Malkowsky, 48 anni, già occupato al Politecnico di Varsavia prima di essere prestato alla politica — ha 'renato l'iniziativa privata Ora e mutato il clima sfavorevole alla proprietà Già oggi chi ha idee e capace, ha fantasia può intra¬ prendere un attività ise conforme alle leggìi registrandola semplicemente :n tribunale, mentre pnma occorrevano autorizzazioni statali-. Eni stata fatla la legge sulle joint-venture, ma senza grandi risultati ("00 circa con [KJlacchi all'estero, solo 6-7 con socieift straniere). ■ Era poco attraente — dice Malkowsky —. la stiamo modificando nel senso di andare di più verso il profitto: sarà pronta tra sei mesi E cor. la Fiat abbiamo tatto entrambi ur. buon affare Potremmo lame altri- L'Unione Industriale ha collo l'occasione al volo, battendo il ferro Im che e caldo. A Varsavia ha già abbozzalo un progetto di coopcrazione con la Fso per t pezzi di r.canibio dei \eicoli da esportare nei Paesi dell'Est e in Cina, ed ha ottenuto la promessa di un ufficio polacco appositamente attrezzato che pn'iida |ier mano U piecolo industriale torinese, lo accompagni attraverso 1 meandri della burocrazia semplificando le eventuali trattative. Un altro passo verso la -jawnosc quella trasparenza die i russi chiamano -glasnosl-. Francesco Bullo

Persone citate: Giuseppe Ptchetto, Jaruzelsky, Jerzy Malkowsky, Mazza, Roberto Massa, Roberto Molla