Corsa all'antico, con rischio

Corsa all'antico, con rischio GRANDI ARCHITETTI ITALIANI A CONFRONTO SUI RESTAURI Corsa all'antico, con rischio Banche e industrie fanno a gara per recuperare palazzi e conventi • Ma certi interventi e usi suscitano perplessità • Benevolo: «La Carta del restauro va aggiornata» • Spalla: «Inutile recuperare quanto storicamente poco importante» • Bruno: «No al feticismo» Portoghesi: «Chi vuol lasciare un segno su antiche mura rischia di passare per uno sprovveduto» - Piano: «No all'architetto- artista» ROMA — Castelli, abbazie, palazzi rinascimentali, conventi: è quasi una gara a finanziarne i restauri per dare lustro all'immagine di banche, di società finanziarie e industriali. Anche lo Stato e gli enti locali spendono più di un tempo, utilizzando i /ondi per l'occupazione nel rimettere in sesto edifici storici. Ho ammirato la bella biblioteca, ricca di servizi di avanguardia, ricalcata in un nobile edificio di Bruglierio. piccolo Comune della disastrata cintura milanese. Afa questo recupero di civiltà urbana ha i suoi rischi, primo il riciclaggio troppo disinvolto a opera di architetti che non rispettano l'eredità del passato o non hanno regole e modelli precisi. • Uno degli esempi migliori è il convento di Santa Giulia a Brescia, trasformalo in museo dal veronese Arrigo Rudi, discepolo di Scarpa e da Andrea Emiliani., mi dice Leonardo lienevolo. padre fondatore della conservazione integrata dei centri itonci: .Non si possono dettare norme rigide per qualsiasi edificio. La stessa Carla del restauro, che rimane un punto di partenza, dovrebbe essere aggiornala. L'importante ò saper riconoscere la soglia di modilicabl Illa: varia da un edificio storico a un altro. Questo vale anche per gli usi. Una chiesa barocca va bene per concerti di musica da camera, non per una sfilata di moda. Quanto ai nuovi inserimenti e ancora questione di limili. In certi casi vanno esclusi. Affiora spesso il problema del serrici fecfiologici: dove collocare ascensori, impianto di riscaldamento, cavi elettrici? Le discussioni s-i sono Intensificate dopo l'intervento di Gae Aulenti su Palazzo Grassi a Venezia. Sentiamo Paolo Portoghesi: .Ogni epoca deve reinventare l'utilizzazione degli edifici, rispettandone le vocazioni. Alcuni pcrt hanno bisogno di vere c proprie protesi. L'architetto deve immaginarle utilizzando materiali nuovi, come il ferro e il cemento, solo se indispensabili. L'esigenza delle scale antincendio però esiste in certi casi, a volle non si può fare a meno dell'ascensore. Ecco l'esempio della Biblioteca di Ca' Corner della Regina a Venezia, vietala agli studiosi anziani se priva di ascensore.. Andrea Bruno, architetto tonnese. ha affrontato questi temi nel restauro del Castello di Rivoli, seguito da Palazzo Carignano e Palazzo Madama i" suo il progetto di conversione dell'ex - Ospizio della vecchiaia- in sede dei centn di calcolo della Regione e de! Comune di Torino. L'ascensore oleodinamico e la scala di acciaio sospesa con cavi, collocati nel vano di uno scalone incompiuto del Castello di Rivoli, sono diventati simboli di un modo d'intendere il restauro. .Gli inserimenti e le aggiunte sono leciti se hanno un carattere ben distinto dall'csistenie e non compromettono la conservazione di ciò che e valido anche per il futuro. Tutto dipende dal valore intrinseco dell'edificio e dalla documentazione sul passato Per ti restauro d! Palazzo Carignano mi hanno accusato di modificare il tetto In realta si inaiava di strutture di acciaio inserite In epoca recente, che non avevano nulla ir. comune col disegno del Guarinl». Quanto alle nuove destinazioni degli edifici restaurati. Andrea Bruno esclude usi dissonanti, ma dice .No al feticismo. Si devono prevedere funzioni che giustifichino la spesa e garantiscano la ma¬ nutenzione in futuro Nel Monferrato ho curalo il restauro de! Palazzo Callon. a Vignale, trasformandolo in enoteca e museo del vino Si e cosi garantita la sua conservazione per il futuro. // più grande centra culturale ottenuto da un restauro e quello del Palazzo Ducale di Genova. 24 mila metn quadrati coperti, oltre 20 miliardi di spesa, otto anni di facon amali a conclusione II progettista. Giovanni Spalla. >ia intrecciato conservazione e innovazione, con inserimenti di tipo tecnologico che ncluamano i discorsi sull'ascensore c la scala di acciaio del Castello di /titoli. -Nel varco aperto dai bombardaménti tra l'ala e il corpo ovest, abbiamo inserito una strada sospesa in acciaio che si snoda nello spazio, proseguendo l'andamento dei vicoli del centro storico-. Ecco un discusso esempio di i nsenmen to nelI archttettu ra antica i multati neh lederanno venfiche Dice Spalla -Non ho seguito le regole della Caria del restauro perche costringe a recuperare ancheciò che e storicamente ixxro imiiortante Nel Palazzo Du¬ cale orano state fatte In '.empi vicini divisioni arbitrane degli spazi Negli Anni 30 c era stato un restauro radicale, con tentativo di ritornare alle architetture de! Medio Evo. con demolizioni e ricostruzioni incongrue. Erano state mutuate e deformale le volle del Vannone. introducendo solai In laterizio Dovevo conservare lutto0 Non ho avuto timore di operare su base scientifica, rispettando spazi e volumi seicenteschi, dalle sale ai depositi sotterranei.. fu altro caso di estremo interesse è quello della Basilica Palladiana di Vicenza, affidata per il restauro a Renzo Piano C'erano state preoccupazioni con immancabili richiami al Beaubourg .Preoccupazioni premature, avverte l'architetto, |>erche il progetto e nella fase di studio. Gli indirizzi sono chiari dobbiamo limitarci al consolidamento delle strutture e a lavorare su elementi Immateriali, come la luce. Abbiamo fatto esperimenti osservando che le variazioni di temperatura del colore modificano i mun della Basilica, senza toccare un mattone In casi cosi delicati orIpicrNtazsm occorre studiare molto, fa-e ricerche prima di progettare In un primo temi» avevo pensato a pannelli mobili e ieggen nell interno, ma anche questi possono modificare la percezione delio spazio Non sono affatto sicuro di poter riscaldare la grande sala anche un sistema a circolazioni d ana naturale, molto sofisticalo, potrebbe compromettere le parti in legno Ci limiteremo probabilricr.le a piccoli accorguner.il rrucroclimatici. /timone if problemc degli usi cui sarà dcsfmafu la Basilica Palladiana .Condivido le preoccupazioni in proposito-, dice Renzo Piano -La Basilica Palladiana non putì sopIionare più di un certo numero di manifestazioni 1 anno anche se di tfpo perfettamente accettabile come i concerti di musica rinascimentale, che trova un'acustica perfetta II limite quantitativo va studialo in modo scientifico, tenendo conto dell'affaticamento dell'edificio Non e superfluo sottolineare che io non parlo di riuso: sono escluse declinazioni m contrasto con quelle primitive.. Renzo Piano si è sempre i e , i e I o o o e detto contrario all'architetto che pretende libertà nel restauro per essere creativo. • Non si e creatisi soltanto dl| segnando nuove forme 81 può esserlo uiventando soluzioni sema modificare l'esistente. Aia anche Paolo Portoglieli si pronuncia contro la tentazione di fasciare if segno suliantmt: .Ho curato 11 restauro di edifici del BorTomini senza lasciare di mio neppure una virgola L architetto | che impone il suo segno su un I palazzo storico rischia di esseri- condannato per l'eter| nita come uno stupido o un I Uicapace.. Architetti molto lontani fra | foro sembrano concordi su | due punfi no al restauro fine 1 a se stesso, no alla libertà deii ^architetto quando st tratta I di edifici che richiedono parfiI co/are rispetto Portoghesi. • E' meglio un architetto studioso e peserò di ianiasia che I un cattivo artista. Abbiamo bisogno di scienza e sensibilità Non si devono npelenInserimenti orrendi come la scaia in ferro ali intorno di Palazzo Strozzi a Firenze, ne arbitrari ritorni al gotico di chièse barocche, come Santa Maria di Collemaggio In Abruzzo. Piano .Respingo l idea dell architetto-artista, quasi sempre e uno pseudoartista L'antico impone regole e io .'ion mi sento affatto sminuito a rispettarle*. /f dubbio naffiora quando si cerca di conoscere le regole e di sapere chi le la nspettare La -Carta del restauro-, considerata i afida dagli sfilatovi più severi, viene messa in discussione da chi opera In pratica le vanabili sono indiiiduali e molto tiene a"ida(o affa sensibihfd e al lucilo culturale dell architetto, purclu* nconos-.a l'esigenza di conservare al massimo e di intervenire solfanio appoggiandosi a docurnenti assolutamente certi sottvhneando eventuali aggiunte con materiali ciifr.'i come prescrive la -Carta- de! 1972 1 nschi pero nmangono e nehiedono vigilanza, anche se sembrano lontani i tempi in cui si trasformavano cìuoStli in grandi magazzini Almeno per ora non s: parla di applicare nuove facciate a chiese incompiute, come all'enne a Santa Croce in Firenze, né di clamorosi falsi 0 massicce ricostruzioni, come quella de'.! abbazia d: Montecassino Li insidie sono più softifl Mario Fazio Genova. Il portone t- il porticato di Palazzo Ducale: il più grande centro culturale ottenuto da un restauro (20 miliardi di spesai