I conti con Trockij

I conti con Trockij DALL'OTTOBRE A GORBACIOV I conti con Trockij Ricompare in libreria li Storia molttthmt rm>i che Trockij, espulso dall'Unione Sovietica, scrisse fra il 1<J29 e il 19)2 ilurintc il suo esilio nell'isola ili Prinkipo. Ripubblicarla o^i (alita da SugarCo, questa è la ristampa di un'edizione precedente, con un'introduzione <li Uvio Maitan; nuova invece e la presentazione di Renato Mieli) può, almeno a prima s'isti, assumere il carattere di un rtpàhigi in occasione del settantesimo della rivoluzione di Ottobre Ma la situizionc storico-politica e tale da conferire alli Ictturi o rilctturi di quest'opera veramente straordinaria un signifuato molto importante, e rutt'altro che contingente. Il \'M7 non e infatti soltanto il settantesimo ciclla rivoluzjonc. I." anche l'anno in cui nell'Urti Gorluiiov va rimettendo in gioco molte cose, in cui si va fi|<cnsando il pissito in modi) rutt'altro ihr accademico; sinhé ripensare il 1917 equivale i ripensare del pari quel ihc di esso è derivato Girne gii Krusciov nel 19% aveva creato le condizioni pache si tornisse i riflettere oltre che sullo stalinismo anihc sulla rivoluzione e sui suoi primi sviluppi, cosi GorbaCiov sta creando qualche cosa di inalo go In simili contesti la valutazione del ruolo di Trockij, <kl suo pensiero e della sua azione, ai'juisti il iirattcrc d'una tartina di tornasole. Dopo il «tappi irto segreto», la vedova di Trockij si rivolse a Krusuov, ihicdendo la riabilitazione della memoria <kl marito, the lo stalinismo aveva ridotto a Giuda del bolscevismo. Krusciov parlò di tante cose, e fu i suo mmlo ardito, ma lasuò l'invocazione «fella vecchia signora st nzi risposta. Per il settantesimo della rivoluzione di Ottobre, rinnovatore Gorbaciov ha fatto un divorso iho, nelle lince esiziali, riprendeva li logica politica the era stata di Krusciov nel s<> criticare anche profondamente iati aspetti delti storia ticl f- •cere sovietico, scnzi paò mettere in discussione le Svelte decisive compiute dal bolscevismo a partire di Stalin, ri ciò perché ne! l'M" iomc nel l'vVi la legittimazione del potere s» vicino, per quanto animato da volontà di autoriforma, ha quale uno elei suoi presupposti manenti il mantanmento tondanna di Trockij: l'uomo >hc parlò dello stalinismo non quale tonte ili «cucssi» o «degenerazioni» *>ggcttivc. l>ensi in termini di «usurpazione» c ■tradimento*. Si può azzardare una non difficile previsione. Trockij potrà essere studiato e valutato liberamente nel paese della rivoluzione di cui è stato massimo artefice insieme con Lenin vilo dopo la i aitata del sistemi tiglio dèlie velie di fondo com . piuic ili Stalin. Puma, mai. 11 lil<ro ripensamento dell'operi di Trockij coinciderà paiiò con la libati della Russia, di una Russa giunta al di li non solo di Stalin, mi ini he di Lenin < di Trockij stesso (essendo ov viamcntc esilusa la presa del potere da parte dei UOckisti). E trattandosi di una conili /urne ihc non si può intravede re. ciò vuol dire ihe non è daineppure scorgere il giorno in un il sistema sovietico possa convivere con Trockij. Se que sto as-vemsse, supctaniio il fitto (pur di pa sé significativo), d rimettane in circolazione i nome in relazione a questo o a qucH'as-senimento, allora sarchile il segno di una scolta quali tativa, di enorme significato storico e politilo. lì' in nirso, aniora una volta tome sempre in relazione mutamenti importanti della politica sovietica, una riflessione sul significato dell'Ottobre e pa necessaria relazione, del Febbraio 191". Echi intacssanti si hanno anche in casa nostra E non manca ormai nelle stesse file comuniste chi. di fronte problemi irrivilti del potae sovictico e alle delusioni che esso ha dato e continua a dare, mostra segni di «rinsavimento» punto da mcttac in radicale di scussionc la positività dell'Octobre e rivalutare all'opposto i Febbraio, esaltando cioè, in luogo della presa del potae da pane dei bolscevichi fondatori della dittatura, la caduta dello zarismo e l'aprirsi della Russia alla libati e alla democraz (pa quanto rumulruosaj. Febbraio: r«occasione» stroncata dall'ottobre. Si tratta della ripresa del per(Iella pcovchpSpp(costtol'l'rgdmrntlralnzpdscm•srtdssTmdsc punto di vista di gran pane di coloro — dai liberali ai menscevichi e ai socialrivoluzionari — che l'Ottobre aveva ridotto a pensionati politici. Orbene la Stona di Trocki] aa stati proprio la risposta a un simile punto di vista, che ota titoma (in effetti l'analisi dei corsi e ricorsi nelli coscienza politica e storiografica costituisce un capitolo ili grande intaesse), con l'intento di mostrare come l'Ottobre 1917 avesse ins-ccc rappresentato la conclusione logica e necessaria delle contraddizioni che il Febbraio as-eva messo in moto. Ma se era la risposta a coloro che consideravano l'Ottobre nei termini di un «colpo di Stato», di un atto di dispotica violenza, la Stona era altresì una risposta agli staliniani, i quali avevano cacato di avallare il lai«> mito dell'inaollabile unione durante il processo rivoluzionario del 1917 fra Lenin e il partito Ixilscevico (minimizzando e deformando il ruolo striordinario di Trockij), 11 maggior biografo di Tro ckij, Isaii Dcutseher, hi giustimente giudicata li Stona sua • masuma opera*. In effetti, essa si presenta grandiosa per vigoria intellettuale, fascino di scrittura e valore di testimonianza di un impareggiabile protagonista A un certo punto, Dcutseher si domandi come mai Tr<xki| possa spingasi ad affermare, in violazione dei canoni del materialismo storico, che senza lenin il partito bolscevico •atrtH* potuto Luciani j/*?tyre Pix^atont nioluzior.ana fatomoli ptr molti anni». Qui si tocca uno dei nodi ✓ . interpretativi cruciali della Stoni. Anzitutto bisogna dite che il materialismo storico ha dimostrato di non riuscire a venire mai bene a capo della questione della funzione della personatiti nella storia (nonostante il celebre saggio di Plechanov). In secondo luogo, è da osservare che quella tesi storiografica di Trocki| sul rapporto tra Lenin e il panilo costiruis-a il distillato della sua esperienza politica e della sua posizione in contrasto con il partito staliniano. Infatti agli staliniani i quali sostenevano che il partito in quanto organizzazione rappresentava l'incarnazione della scienza rivoluzionaria, Trockij ricordava nella sua Storta (in modo del tutto veritiero) che il partito nel 1917 si era a più riprese diviso e separato dalla Isadtnhtp di Lenin, sottolineando come esso avesse ritrovato la bussola solo quando aveva finito per riconosca? la linea leniniana l.'na simile opaazionc storiografica (il che Deutscha sembra non comprcndae ) stiva in effetti a fondare una operazione politila molto significativi Se nel 19P — ragionava Trocki| — il partito bolscevico si era a più riprese staccato da Lenin, allora ciò tcstimonias-a ihe la «ragion stoini» poteva len averla non il partito come teliti empirica ma chi fosse in grado di comprcndae i bisogni profondi e il dova essere del pittilo stesso. Con la sua Storia, raccontando di Lenin e de! suo cssac stato lasciato solo dal partito in momenti cruciali, Trockij diceva a Stalin che lui, a sua volta lasciato solo e posino rinnegato, poteva avoe politicamente ragione, mentre chi era osannato poteva as-crc torto. Osserva Renato Mieli, nella sua presentazione, che scttint'anni dopo l'Ottobre la Russia soviaica si trova a dover fare i conti in primo luogo con \'*aflattamento dilla democrazia* mcv so in atto nel corso del 1917 dai bolscevichi. L'iter paò da conti di farsi deve cssac rispet tato nella sua completezza. Solo se si comprende in primo luogo pache la democrazia russa nel 1917 si sia Usuata fau'men te affossare, poi peri he il boi scevismo sia rimasto al potere fino a oggi, si può impostare in maniera non istruii l'analisi delle ragioni pa cui il bolscevismo al potete non tiesca a ri sponderc ai bisogni della sodai clic hi tanto a lungo dominato. Massimo I- Salvador!

Luoghi citati: Russia, Unione Sovietica