Troppe critiche su Roma

Troppe critiche su Roma Troppe critiche su Roma Sono un torinese che vive | a Roma da alcuni anni Rispetto le tradizioni della mia terra di origine e ne parlo la lingua. Amo la città che mi ospita e che considero la mia città per il modo in cui mi ha accolto. Soffro per 11 suo degrado, per l'Incomprensione che la circonda e per 11 ridicolo con cui la si vorrebbe coprire. Non amo Invece le polemiche, e non ne soffro. Tuttavia, quuido esse piantano le loro unghie — di solito poco curate — in fatti che coinvolgono il sentire e l'esperienza personali, riconosco che è difficile non rompere gli argini. Ho la sensazione di essermi trovato, negli ultimi giorni, di fronte ad uno di quel cali d* tono periodici in cui Inciampa — forse per stanchezza — la stampa, che di solito dà ben altra Immagine del livello del nostro giornalismo. Mi riferisco al ■ botta-e-risposta, a distanza tra giornali del Nord (milanesi In particolare) e romani, scambiato In merito alla protesta di una parte di cittadini della capitale, poco convinti della poRSlblUtà che la medesima ospiti alle sue porte un certo numero di nomadi. Da Torino è arrivata la parola *ipocrisl,. (definita onesta, per la verità) In un titolo riferito alle motivaziotii addotte dalla gente che protestava In strada: si è detto di argomentazioni da trattato di sociologia usate per coprire soltanto la paura del furti della sporcizia, addirittura di contagio. Occorre quindi ricordare che purtroppo, dove c'è un movimento quale che sia, là occorre subito qualche portatore di Interessi per strumentalizzarlo, cominciando con l'allucinare la gente attraverso l'uso del «politichese*: si dirottano quindi le telecamere e i cronisti sul soggetti che meglio hanno mandato a memoria la formula di rito. Un quotidiano milanese. Invece, nel tentare di identificare il movente della vicenda, si è lascialo sfuggire la parola .razzismo., liquidandovi una squallida vicenda tra poveri e stigmatizzando, sullo slancio, presunti atteggiamenti ostili nel confronti dei diversi, della gente di colore, da parte di Roma In generale. Ah. Ma allora è proprio necessario ridire che è qualunquistico, oltre che proditorio come sempre, attaccare Roma solo perché è — per la sua natura e per la sua funzione — costantemente nell'occhio del ciclone. E poi. ma davvero — mi domando — non ci si ricorda più con quale animo nel duri anni passati (ma sono poi .passati.?) le grandi città del Settentrione italiano accoglievano gli Immigrati dal Sud? Eppure quelli erano connazionali per tradizione stanziali (e nel tempo nomadi per necessità) colpevoli forse soltanto di non essere riusciti a trovare a casa loro gli strumenti per una sopravvivenza dignitosa. Per me, credo che i mali di Roma altro non siano che un'essenza dei mail d'Italia; anche di Milano, ben inteso. E trovo banale fingere impudentemente di non saperlo: banale e anche, purtroppo, sintomo di una inguaribile presunzione. Roma è una creatura sublime e agonizzante: si trova quindi nella posizione ideale per essere colpita senza rischio, da chi magari pensa di poter cosi risolvere Invidie e soddisfare ataviche velleità. Viene quasi da pensare che. proprio per far piacere al suol più accesi detrattori, se Roma non ci fosse bisognerebbe inventarla. Mi sembra del tutto Inutile tentare ad ogni occasione di strozzare la capitale con le polemiche più sterili e 1 più gratuiti luoghi comuni Severino Briccarefio. Roma

Persone citate: Severino Briccarefio