Blitz nel covo dei rapitori di Vincenzo Tessandori

Blitz nel covo dei rapitori La polizia libera la giovane industriale di Firenze sequestrata 24 giorni fa Blitz nel covo dei rapitori Cristiana Bessi era tenuta prigioniera in una palazzina di Misano, tra Cattolica e Riccione-I banditi, che chiesero un riscatto di 5 miliardi, stavano per vendere l'ostaggio ad un'altra banda - Quattro gli arrestati, fra i quali un amico del marito della donna DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Là porta cede alla prima ■pallata. Un'ombra Irrompe nell'appartamento buio e silenzioso. Nel corridoio un uomo cerca di fuggire, ma dieci mani lo bloccano. Poi viene spalancato U battente In fondo al breve corridoio. Ce una stanza con le pareti roseamente isolate da alcune coperte. Sul bordo del letto una fragile figura di donna. Non guarda, non volta la testa, non dice niente. .E' fluita, signora, è libera*, dice una voce. Ma lei è lesta a coprirsi il capo con 11 lenzuolo, cerca di tapparsi le orecchie. E' terrorizzata, rifiuta di guardare In volto gli sconosciuti: teme che siano banditi e, se 11 vede, pensa, sarà uccisa. Ma quegli uomini sono poliziotti, le mostrano le tessere, si chiama qualcuno In divisa, per convincerla. E' finita davvero. Cosi, con un'irruzione della polizia si conclude 11 sequestro di Cristiana Bessi. 33 anni, piccola Industriale presa In ostaggio ni novembre in una strada della campagna fiorentina. Era caduta nelle mani di una banda di balordi, amici d'infanzia del marito, e. per liberarla. I sequestratori pretendevano S miliardi. I nomi: Roberto Cerofollni. 38 anni, di Roma, ex guardia giurata, con precedenti per ricettazione e calunnia: Sergio Marenda. 41. di Marino di Roma, venditore di auto usate, già denunciato per concorso in ricettazione: Francesco Ariani, 35. di Cosenza, concessionario di moto Kawasaki: Francesco Medaglia. 41. egli pure di Cosenza, radiotecnico, un passato da piccolo malvivente con denunce per furto e assegni a vuoto. Una volta tanto la sorte ha voltato le spalle al banditi, la pollala e stata abile nell'indlvtduare la smagliatura e. da un dettaglio che poteva an- che sembrare Insignificante, è risalita fino a trovare la soluzione più felice. - E' stato un lavoro di pazienta., commentava ieri mattina 11 questore. Filippo Fiorello. Quella smagliatura era stata registrata circa una settimana prima del rapimento. Una pattuglia aveva fermato per un normale controllo un'auto, una Ritmo color grigiotopo. In una via di Firenze. Sopra due uomini che stringevano In mano dei walkietalkie. Furono identificati c rilasciati, erano Cerofollni e Marenda. due nomi che non significavano niente. Poi 11 sequestro. I banditi avevano lasciato una sola traccia: una borsa e un orecchino appartenenti a Cristiana Beasi: furono trovati sul furgone Ducato usato per portar via la giovane donna. •Credevamo che volessero depistarci, tulle altre auto che abbiamo recuperato non c'era una sola impronto», dice Fiorello. Sem¬ brava un Imbroglio senza soluzione, non c'era che da affidarsi alle indagini di routine. Ma una testimone ricordò quel Ducato fermo accanto a una Ritmo grigia, cosi qualcuno. In questura, collegò 1 due fatti. Si iniziarono pedinamenti. 40 apparecchi telefonici furono messi sotto controllo. Alcune conversazioni Insospettirono gli inquirenti, ma 1 banditi parlavano con un loro codice. Ma quel filo in mano alla polizia non si spezzò. Le indagini portavano lontano da Firenze: a Marino di Roma. dove abitavano due del gruppo, e a Cosenza. SI seppe che alcuni di quel balordi erano amici d'Infanzia di Achille Ammari. Il marito della donna prigioniera e i sospetti diventarono mezze certezze. Anche la foto di Cerofollni, arrivata da Cosenza, fu una conferma: quel volto era fin troppo somigliante all'identikit trac¬ ciato In questura a Firenze sulle indicazioni dell'unica testimone del ratto. Una rete che si andava strigendo sempre di più. I banditi avevano dato l'impressione di aver fretta Una lettera, con la richiesta del riscatto, era arrivata giovedì 19 a Piero Fili ppcni. sodo di Cristiana Bessi nella tipografia. L'aveva scritta la donna, diceva di star bene e chiedeva che venissero pagati 5 miliardi. Naturalmente a sborsare il denaro sarebbero stati la madre, Rina, e il padre, Mario, titolari di una piccola Industria tessile L'altra mattina quel fragile filo ha Infine portato gli uomini della polizia a Misano, fra Cattolica e Riccione. In via Colle del Pescatori 57/a. palazzina O Ines tra. In un appartamento del primo plano, preso in affitto, poteva essere tenuto l'ostaggio, si pensò. Qualcosa, poi. ha fatto decidere per un intervento d'urgenza: dalle Intercettazioni si era capito che l'ostaggio stava per essere trasferito e. forse, venduto a un'altra banda. La polizia ha atteso U buio, poi gli uomini sono scivolati fin dentro l'Ingresso della palazzina dove hanno bloccato Cerofollni. •Quanti sono di sopra?', gli hanno chiesto. •Uno solo- Allora gli hanno ordinato di suonare. .Sono io., ha detto con un filo di voce Cerofollni al citofono. E quando la serratura e scattata. Ruggero Perugini, della squadra mobile di Firenze, ha spalancato 11 battente. Infine la corsa nella notte sino a Firenze, l'abbraccio di Cristiana Bessi con 1 genitori, alle 4 di mattina, nell'ufficio del questore, 1 primi momenti di libertà, pesanti, sofferti, graditissimi. E. a Cosenza. U seguito di questa brutta storia: gli arresti di Ariani e Medaglia, l'amico più intimo del marito. Vincenzo Tessandori ; j^OUnUU ni Firenze. L'abbraccio, in questura, tra Cristiana Bessi e il padre