Fondi neri Iri, 5 a giudizio di Ruggero Conteduca

Fondi neri Iri, 5 a giudizio Conclusa l'istruttoria sui finanziamenti occulti ai partiti Fondi neri Iri, 5 a giudizio Sono: Petrilli, per 19 anni presidente dell'Istituto, Calabria, De Amicis, Boyer e Orlandi Amnistia per Bernabei - Prosciolti Cuccia, Cingano e Ferdinando Mach di Palmstein ROMA — Rinvio a giudicio per Giuseppe Petrilli, Fausto Calabria, Sergio De Amicis, Alberto Boyer e Pierluigi Orlandi. Amnistia per Ettore Bemabel. Proscioglimento per Enrico Cuccia, Francesco Cingano, Ferdinando Mach di Palmstein ed altri indiziati minori. Cala cosi il sipario, dopo undici anni di inchieste giudiziarie spesso al limite dell'insabbiamento, sullo scandalo del «(ondi neri» dell'In. 400 miliardi di denaro pubblico gestiti per vie sotterranee per finanziare illegalmente dal 1962 In poi partiti, esponenti politici, imprese e giornali Con il deposito avvenuto ieri della sentenza-ordinanza del giudice istruttore Roberto Napolitano, la parola passa ora al tribunale, dinanzi al quale dovranno comparire Oiuseppe Petrilli, per 19 anni potentissimo presidente dell'Iri e per due legislature senatore democristiano. Fausto Calabria, ex direttore dell'Ir! e poi presidente di Mediobanca. Alberto Boyer, che occupò anche lui per un certo numero di anni l'incarico di direttore generale dell'Istituto. Sergio De Amicis, già presidente di Italstrade e Itaiscal. due società dell'Iri. e Pierluigi Orlandi, figlio dell'altro ex pre siderite di Italstrade e Hai scai. Antonio Orlandi. E' stato rinviato a giudizio per appropriazione indebita prima di morire li padre gli versò un assegno di un mi Uardo e 114 milioni prove nienti dai «fondi neri*. La posizione più grave « quella di Fausto Calabria, al quale 11 giudice Napolitano contesta otto ipotesi di appropriazione Indebita più riaggravata (per un totale di circa 15 miliardi) più il falso in atto pubblico e in comuni' cazioni sodali in concorso con Petrilli e Boyer. Costoro, infatti, devono rispondere solo di questi due ur imi reati. 11 primo in relazione ai bilanci itai-.cai e Italstrade dal '76 alisi, il secondo solo per gli anni '76. '77 e '78. A Sergio De Amicis e a Pierluigi Or land! il giudice contesta in vece solo 11 reato di falso in comunicazioni sociali. Si tratta di reati die nel minimo prevedono una pena di un anno, e nel massimo di quattro o cinque, e che il giudice, nella sentenza depositata ieri, ha derubricato ri spetto alle accuse più gravi che il pubblico ministero Antonio Vinci aveva forma lato nella requisitoria scrii la. Il pm aveva dilani ipotizzalo a carico di Petrilli. Boyer e Calabria il reato di malversazione, che prevede una condanna fino a dieci anni di detenzione. Nell'or dinanza. Napolitano spiega anche perché non ha condì viso l'Impostazione data dal pm: 1 tre ex manager di Stato, sostiene, non possono considerarsi pubblici ufficiali, ma privati cittadini- Dunque niente malversazione. Di «tondi neri» legati alla più potente holding pubblica italiana si e cominciato a parlare sin dal lontano 1976. quando alcune denunce anonime giunsero alla Procura della Repubblica di Milano. L'Inchiesta venne affidata al giudice Emilio Alessandrini, ucciso poi in un agguato da terroristi di Prima Linea, e riprese nuovo vigore nel gennaio del 1984. quando la Guardia di finanza trasmise al giudice Istruttore un rapporto sull'esistenza e l'utilizzazione del fondi. Il gioco che venne sco¬ perto era in realtà del più semplici: i versamenti di Italstrade e Italscal all'Ir! venivano bloccati per un certo numero di mesi in banca, dove maturavano interessi che non venivano però contabilizzati. Quel soldi «neri», non iscritti cioè a bilancio, erano girati poi su libretti al portatore o Investiti in Boi e Cct, e costituivano 11 fondo di finanziamento per partiti ed esponenti politici amici oppure per imprese e giornali da tener buoni. Spesso servivano per usi personali. Scoperto 11 gioco, nell'ottobre dello stesso anno partono dall'ufficio Istruzione di Milano 1 primi mandati di cattura e una raffica di comunicazioni giudiziarie: Ca¬ labria e De Amicis finiscono in galera, per Petrilli, all'epoca ancora senatore, si chiede l'autorizzazione a procedere. Nel gennaio 1985 il giudice milanese Gherardo Colombo firma un provvedimento di arresto anche per Ettore Bemabel. all'epoca amministratore delegato di Italstat. la finanziaria delle due società dell'Iri. A Regina Coell lo aspettano invano, l'ex «patron* della Rai si é già fatto ricoverare in cllnica dove subirà due interventi. I suol legali si danno da fare, presentano ricorso in Cassazione e la Suprema Corte trasferisce l'inchiesta da Milano a Roma. Le indagini vengono affidate al sostituto Antonio Vlnd e al giudice istruttore Roberto Napolitano. Nel luglio scorso, dopo che la conclusione anticipata della legislatura aveva cancellato anche la possibilità di un'inchiesta parlamentare sul «fondi neri» dell'Iri, rocambolescamente approvata dalla Camera qualche mese prima. 11 pubblico ministero presenta al giudice le sue conclusioni, non molto dissimili da quelle di oggi. Proscioglimento da tre del cinque reati di cui era accusato e amnistia per gli altri due. per Ettore Bemabel. e rinvio a giudizio insieme a Petrilli e agli altri anche di Alberto Manuela, già direttore finanziario della Seal. Ma Napolitano applica l'amnistia anche nel suoi confronti, come prevede la legge, e proscioglie in più altri quattro Imputati minori per 1 quali Vinci avev,, chiesto 11 rinvio in aula: Antonio Lanciotti, Oiuseppe Cannata, Oiuseppe Rossi e Nanni Fabbris. Vengono prosciolti anche Enrico Cuccia, per anni nume tutelare di Mediobanca, e Francesco Cingano, presidente della Banca Commerciale: erano accusati il primo di aver fatto da intermediario ed U secondo di aver custodito presso 11 suo istituto di credito libretti e titoli provenienti dai «fondi neri*. Ruggero Conteduca F Clb Giuseppe Petrilli Sergio De Amicis Fausto Calabria

Luoghi citati: Calabria, Milano, Roma