«Jaruzelski rischia grosso»

«Jaruzelski rischia grosso» Due esponenti del dissenso giudicano il dopo-referendum «Jaruzelski rischia grosso» Krol, direttore della rivista dell'opposizione: il regime ha commesso un colossale errore di marketing - Kuron: tutto dipende dal rapporto di forze tra falchi e progressisti nel partito DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — ./I referendum? Beh, sarei tentato di dire che é stato il tipico non evento polacco. Aria fritta insomma, di chiacchiere a vuoto ne abbiamo avuto fin sopra i capelli. A pensar* bene, invece, mi convinco ogni giorno di più che si tratta di un evento stupendo, esaltante, la prima vera rivoluzione polacca vinta sema sparare nemmeno un colpo-. Nella redazione di Res Publica. l'unico organo dell'opposizione uscito da poco dalla clandestinità, decine di redattori lavorano gomito a gomito in appena 37 metri quadrati di spazio, le finestre si affacciano sul brutto grattacielo staliniano del Palazzo della Cultura. • Vede, le due Polonie si fronteggiano anche qui», dice Marcili Krol, direttore della rivista. Il mensile, 40 pagine in bianco e nero, ha riscosso un successo travolgente, sette numeri ciascuno di 25 mila copie esaurite nel giro di poche ore. stamparne altre e impossibile, le autorità lesinano la carta. Una anno di attesa, battagliando in tribunale, per ottenere l'Imprimatur, ora la cooperativa privata spera di ricevere il permesso di acquistare la rotativa. La censura e mite, quattro articoli su 300 pubblicati finora finiti nel cestino, 'forse abbiamo preteso troppo nel trattare argomenti ancora tabu, come la riabilitatone del partito comuni' sta polacco clandestino scori' fessalo da Stalin nel 1937-. Krol si definisce liberal cattolico. Domenica ha vota' to •furandoti il noto. Non sono cosi cieco da non credere nelle riforme economiche e nella de mocra filiazione politica. Il guaio sta nella stupidità delle due domande referendarie. Brano ambigue, prive di senso pratico, la gente giustamente si è sentita libera di punire l'arroganza del governo. A mio avviso si è trattato di un colossale errore di relazioni pubbliche, lo Stato avrebbe fatto meglio a rivolgersi a qualche esperto di marketing americano ed avrebbe vinto a mani basseCosa succederà? -Purtroppo niente e di tutto. Oggi cade l'anniversario del primo annuncio ufficiale tutta seconda tappa delle riforme inventate da Jaruzel ski. Le conseguente sono sotto gli occhi di ognuno, «ero sotto «ero. A mio avvilo il regime avrebbe dovuto introdurre i cambiamenti proposti e poi, dopo circa un anno, domandare alla popolazione se fosse contenta, se bloccare il semaforo sul giallo o confermare la luce verde ai mutamenti sociali: 'Oggi — aggiunge Krol — le polemiche non servono più, mi fanno ridere I tedeschi dell'Est pazzi di gioia per lo schiaffo ricevuto dal potere varsaviano. I nostri guai cominciano da domani perché il vero pericolo polacco si annida nell'ortodossia del regime e nella burocrazia troppo conservatrice. Se Jaruzelski vuole superare la sfida, e io sono convinto che non intende restare al palo, la riforma deve partire proprio dall'interno del partito. Prevedo la caduta del primo ministro Messner e di altre cariatidi ormai inutili». Più o meno dello stesso avviso è Jacek Kuron, 11 più prestigioso esponente dell'opposizione dopo Lech Wa¬ lesa, attualmente esponente dell'ala moderata del dissenso. Per Intervistarlo esige dai giornalisti occidentali il pedaggio di una bottiglia di whisky mtanto per dimenticare il passato: Furono nove anni di galera con l'accusa di aver firmato la carta costituzionale di Solidarnosc, acuiti dal divieto a vita di ottenere stipendi statali. Vive in uno squallido caseggiato alla periferia di Varsavia, grazie al foglio paga dell'ex sindacato Ubero. •Attenzione, state sbagliando nelllnterpretare il volo di domenica scorsa. La popolazione ha detto no alle autorità, ha espresso la sfiducia nel potere, non ha respinto l'inevitabilità delle riforme. Si tratta di un grosso salto di qualità. Nel IMO Gierek raccolse il 99 per cento dei voti, un anno più tardi infuriava la battaglia di Danzica. Per capire la Polonia bisogna tenere in mente il frazionamento della società nazionale: un quarto circa seguace di Solldamosc, divisa fra militanti attivi e simpatizzanti di maniera, il 15-20 per cento partigiana del comunismo e il resto disimpegnata, con l'unica preoccupazione di essere lasciata in pace. Pretendere da questa massa maggioritaria di saltre sulle barricate sarebbe assurdo. Ha paura dei disordini, gli basta il tozzo di pane Quotidiano, con o senza le riforme'. Per Kuron l'incognita da sciogliere riguarda piuttosto l'atteggiamento della nomenklatura, »i due milioni circa di iscritti al partito, allettati dalla prospettiva di bloccare il meccanismo delle novità'. 'A parole sono per il mutamento, ma non hanno le idee chiare su come realizzarlo, ecco il futuro agghiacciante che si prospetta a Jaruzelski. Dipendiamo dal rapporto di forze fra le due anime del Poup, tra progressisti e vecchia guardia'. Wleslaw Oornickl. principale consiglieri, di Jaruzelski. ha smentito ieri seccamente le voci di una «convocazione» del presidente polacco da parte di Oorbaclov: • E' una schioccherà senza senso, queste norUte non meriterebbe nemmeno una smentita perché sono una pura invenzione scandalistica.. Ma le posizioni del Cremlino quanto peseranno nel dopo-referendum? •Oorbaciov e un uomo dal nervi saldi. La brutta figura polacca avrà influenza passeggera sulla Glasnosi, entro qualche settimana il referendum sarà archiviato. / rettimi totalitari entreranno in crisi soltanto se metteranno indietro l'orologio della storia, neppure la Cina cade nella trappola dell'immobilismo. L'Unione Sovietica ci ha comunque aperto spazi enormi, certo occorre effettuare un passo alla volta, chi corre rischia d'inciampare, però a Mosca come a Varsavia hanno finalmente imparato la lezione. Il potere può frantumare strutture arcaiche, sorpassate, ma non può costruirne di nuove senza il consenso che preme ovunque dal basso per ottenere la sua parte di responsabilità'. Piero de Garzarolli

Luoghi citati: Cina, Danzica, Mosca, Polonia, Unione Sovietica, Varsavia